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I confini oggettivi e soggettivi delle epoche musicali
kokis80 ha risposto a Manu nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Perché in che epoca è stato scritto? Le stupidagini sono altre, siamo seri. E' ovviamente molto complesso riuscire a comprendere ciò che è molto lontano da noi: concordo sul fatto che l'arte in generale non sia qualcosa di riducibile ad una certa configuarazione storica empiricamente determinata, né tantomeno deducibile, ma che non sia necessario comprendere, ad esempio, il suscitato quintetto a partire dal sua effettiva collocazione mi sembra vagamente peregrino. A volte "banale" è sinonimo di vero. Personalmente ho pochi dubbi sul fatto che tale quintetto sia del '700 e non credo che questo intacchi la mia capacità di "trascendere il dato sensibile attraverso la musica", anche perché, se vogliamo intendere questa espressione in senso schopenaueriano (in realtà non me ne vengono in mente molti altri o di molto diversi) non capisco che relazione abbia questo con il riconoscere un'esistenza nel mondo dell'apparenza a tale quintetto: credo che sia un passo fondamentale anziché una falsa partenza. Il punto sta nel paradosso, non nella liquidazione e nell'annulamento di questo. Tornando alla questione di partenza: se per confini oggettivi si intende confini esatti, misurabili in senso "matematico" (con determinazione di anno, ora, mese, giorno, secondo), non vorrei spaventarvi, ma questi non esistono A parte la battuta, mi sembra proprio di qualunque impresa umana la perfettibilità, l'errore, un certo grado di sottodeterminazione e di incoerenza: accettare i limiti della ragione non significa renderla inefficace e rifugiarsi nell'arbitro brutalmente soggettivo. La premessa mi sembra poco comprensibile: definire limiti "oggettivi" alle epoche musicali dovrebbe significare ritrovare isomorfia assoluta fra gli appartenenti a tali epoche? Be', la premessa credo che si ponga in modo autoevidente come impossibile da realizzare e probabilmente insensata. Ripeto, se per oggettivo si intende qualcosa di vicino ad esatto, indiscutibile, a priori, irrivedibile, forse è meglio guardare al mondo degli angeli. E' ovvio che, riguardo a tali periodizzazioni, si tratta di approssimazioni dettate da interpretazioni del reale. Il dialogo con il proprio tempo é qualcosa che necessariamente avviene, sia esso in negativo che in positivo (l'esempio di Strauss, definito spesso l'inattuale credo che intuitivamente possa far capire ciò a cui mi riferisco). -
Sondaggio cd Sting-Dowland con traccia audio
kokis80 ha risposto a rikit2001 nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Devo dire che non ho le idee molto chiare su quest'operazione. Per certi versi non ci trovo niente di male, ma credo sia forse un po' riduttivo. Da un lato sono assolutamente simpatetico verso qualunque forma di appropriazione di musica: questa è la grandezza dei classici, in ogni forma d'arte. Dall'altro sono sconcertato dalla rivendicazione di "autenticità" che Sting compie, definendo le opere di Dowland "canzoni pop del '600, quasi a rivendicarne una legittimità maggiore di quella che un esecutore classico potrebbe avere. (Io sono un cantante pop, queste sono canzoni pop, io le eseguo nel loro spirito originario) Tensione che mi sembra confermata anche dalla scelta dell'organico (un liutista), della casa discografica (DG) e da piglio tutt'altro che attuale e/o attualizzante. Credo che questo disco non invoglierà nessuno a conoscere la musica di Dowland, rimarrà un freak, buono solo per i collezionisti o gli appassionati di costume. -
Pizzicato bartok
kokis80 ha risposto a Roberto Guariglia nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
assolutamente d'accordo. presente sinphony of destruction? You take a mortal man, And put him in control Watch him become a god, Watch peoples heads aroll Aroll... -
Pizzicato bartok
kokis80 ha risposto a Roberto Guariglia nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Nell'Usher Waltz la sezione ad accordi viene continuamente frammentata dal'utilizzo di note in pizzicato Bartok. Non amo molto quel pezzo (anzi, me fare pure un po' schifo), ma quella parte l'ho sempre trovata molto efficace...una sorta di imitazione di un pezzo dei Megadeth sulla chitarra classica io all'usher waltz preferisco di gran lunga i Megadeth ma sono punti di vista!! pienamente d'accordo. "Peace sells, but who's buying?" -
Pizzicato bartok
kokis80 ha risposto a Roberto Guariglia nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Nell'Usher Waltz la sezione ad accordi viene continuamente frammentata dal'utilizzo di note in pizzicato Bartok. Non amo molto quel pezzo (anzi, me fare pure un po' schifo), ma quella parte l'ho sempre trovata molto efficace...una sorta di imitazione di un pezzo dei Megadeth sulla chitarra classica -
Mordenti e trilli sulle Suites di Bach
kokis80 ha risposto a Andrea De Vitis nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
gli abbelliemnti su 2 corde mi sa che non li ha inventati lui... mi sembra sia la stessa cosa che sostiene Yates nel suo articolo quando dice: Although it is only relatively recently that modern guitarists have embraced the technique, cross-string ornamentation itself is not a recent phenomenon. Though earlier plucked instrumentalists usually employed slurred ornaments (as shown by the left-hand finger dispositions indicated in tablatures, fingerings in notated scores and descriptions in historical treatise and method books), it turns out that a number of early "pluckers" did in fact use the cross-string technique as well. poi in ordine cita De Murcia, Bremmer, Molitor, Carulli e Giuliani...infine "I'll give some ideas here about how to perform and practice them." mi sembrava un buon inizio, senza pretese filologiche La cosa che mi ha fatto un po' sorridere è il fatto che parli di esecutori "antichi", arrivando al massimo fino a Giuliani, e salti a piè pari l'ultimo secolo di esecutori. Non ho mai conosciuto neppure uno studente (di buon livello s'intende) che non potesse eseguire gli abbellimenti in quel modo e mai avrei pensato che questa potesse essere descritta come una tecnica adottata "relatively recently" dai chitarristi moderni. Non ho sottomano molte trascrizioni segoviane, ma non mi stupirei se anche il maestro spagnolo avesse usato questo tipo di tecnica (anche se Yates ipotizza, pur sempre blandamente, Lagoya) . Non è che voglio fare una crociata contro questo chitarrista, mi ha fatto strano che dipingesse questa tecnica come qualcosa di "speciale" (al pari, che ne so, del tremolo a 4 dita alla Yamashita), quando è una tecnica largamente condivisa, come l'appoggiato. Intendiamoci, fa bene a far pubblicità alle sue pubblicazioni, nessuno scandalo, poi, come giustamente osserva Fabio, non è che avesse l'intento programmatico di descrivere filologicamente la nascita di tale tecnica. Ripeto, sono rimasto solo un po' sorpreso, perché è una tecnica che mi piace molto (molto percussiva e vicina alle sonorità clavicembalistiche) e che avevo sempre sentito usare..una prospettiva "storica" (per quanto senza grosse pretese) mi ha fatto un po' strano.. Per dralig: Scusi, Maestro, che brano ha dedicato a Stanley Yates? -
Mordenti e trilli sulle Suites di Bach
kokis80 ha risposto a Andrea De Vitis nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
gli abbelliemnti su 2 corde mi sa che non li ha inventati lui... -
infatti, il problema è tutto mio (ma condiviso anche da cari amici) quindi se vuoi puoi anche non leggere il seguito che è decisamente OT (ma argomento per altro tùopic)...credo che la questione sia etica più che estetica ...io non faccio differenze tra colto e non colto, tradizione o non tradizione...quando sono in ascolto a me interessa che ci sia un pensiero, un qualsiasi pensiero che sia in grado e capace di veicolare quella che normalmente si definisce come una coinvolgente esperienza estetica...non mi interessa se sia Basquiat, Antonello da Messina o Bill Viola, semplicemente perchè ho imparato a gioire di fronte a queste esperienze. se la discriminante tra essere e non essere è la scrittura (e qui mi riferisco alle affermazioni di Gilardino), cioè una tecnologia del pensiero, altrettanto potrei sostenere che (conoscendo le pratiche della composizione oggi) chi non è in grado di implementare un algoritmo per la trasformazione del suono in csound non può dirsi compositore la dove si sono ritenuti come composiotori anche compositori esclusivamente di musica elettronica. ma è un gatto, assai dispettoso, che si morde la coda... inoltre è una strada a mio parere che non fa fare molti passi in avanti alla composizione musicale.... capisco il tuo punto di vista..però sì, stiamo pagaiando OT (scusa ma sono appena tornato da un bel giro in kayak). La mia ovviamente non è una differenza etica, non è buono il colto e malvagio il popolare, neppure estetica, non credo sia bell oil colto e brutto il popolare. La mia è una differenza epistemologica, logica ed ontologica se vuoi: la musica colta esiste ed è qualcosa di diverso dalla musica popolare, con suoi propri parametri, caratteristiche, ecc...l'esperienza estetica per essere coinvolgente deve essere compresa all'interno di un certo quadro di riferimento. non è che non mi interessino questo tipo di problemi, ma è che, appunto, il tiro è un po' spostato...
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Forse non ci stiamo capendo: si parlava qui del rapporto tra gesto e scrittura all'interno della composizione musicale nella musica di tradizione colta occidentale. Non mi sembra di aver mai detto che il gesto o qualunque esperienza al di fuori del tavolino sia inutile o non sia mai esistita, ma, inquadrata in quello schema concettuale, assume una posizione piuttosto precisa. Non voglio neppure negare che esistano altri modi per "comporre" musica: l'improvvisazione jazzistica è ovviamente una sorta di composizione istantanea in cui il gesto è parte integrante dell'idea, in un rapporto diverso a quanto accade in un compositore "classico"; i canti popolari hanno avuto una fase di composizione ugualmente differente. Quello che mi premeva sottolineare è che, per quanto possa intuire, il rapporto tra idea compositiva e gesto musicale, nella musica colta occidentale, assuma una certa fisionomia.
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Sono assolutamente in linea con quello che dice, Maestro: fatta salva la possibilità di comporre per un autore ovunque, comunque e in qualunque modo (se gli sia necessaria una penna blu o un lapis viola), sono convinto che il nodo centrale stia da un'altra parte. Sono confortato dal fatto che anche un compositore (di quelli dal raro dono di capire in senso quasi analitico quello che fanno) confermi alcune intuizioni che ho.
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Rispondendo a prf, stavo semplicemente cercando di chiarire che l'affermazione di un compositore come Nyman è un po' truffaldina, come lo è l'idea che Stravinskij "buttase" le mani a caso sul pianoforte come molti di noi possono fare: sono affermazioni che, relativizzate, hanno ben poco a che vedere con il significato che intuitivamente attribuiamo loro. Tutto qua: tanto mi sembra poco esplicativa la formula di Nyman, quanto quella rispetto a Stravinskij. forse ce l'hanno anche gli assiro-milanesi... ammazza, quando solo senti un beep da windows che si pianta c'hai la campanella che ti suona...in realtà credo che in questo caso la dialettica tra regola e invezione c'entri poco. Il quesito posto da prf era di altro segno, e cioè se un compositore possa essere guidato in qualche modo da un gesto nella composizione, se sia possibile che uno struemtno (come il painoforte) gli indichi la via come la stella ai magi: ciò che voleva sintetizzare la battuta dei PC era semplicemente che, aldilà delle operazioni "coscientemente manifeste" allo stesso compositore, le sue azioni e i suoi pensieri sono così complessi dal non poter avere solo a che fare con tale "gesto". Quando Nyman descrive il suo operato in quel modo, probabilmente è molto lontano dal riuscire a descrivere in che modo lavora effettivamente
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Mordenti e trilli sulle Suites di Bach
kokis80 ha risposto a Andrea De Vitis nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
E' estremamente interessante la questione degli abbellimenti nella musica barocca per quanto riguarda l'interpretazione. Abituati ad una pratica esecutiva molto distante dalla nostra, all'interno della quale il fatto improvvisativo appariva come qualcosa di normale e la fissazione del testo musicale (come la intendiamo noi adesso) era ancora di là da venire, gli esecutori barocchi certo non si sarebbero mai posti questo problema (e non semplicemente per questioni biografiche). L'idea di dover far suonare in modo storicamente autentico qualunque cosa ci inibisce talmente tanto da farci sobbalzare ogniqualvolta viene lasciato ad un interprete uno spunto di creatività "quasi -compositiva" . In realtà, da un punto di vista "ideale", non esiste una prassi esecutiva "barocca" per eseguire gli abbellimenti: quella che noi definiamo tale è un tentativo di fissazione del testo iniziato secoli dopo l'effettiva stesura di quegli spartiti, figlio della tipica tendenza contemporanea di schiacciare il testo sull'interpretazione, eliminando (o meglio limitando il più possibile) quello spazio di libertà che si pone fra il testo e l'esecutore. Ovviamente tutto questo ragionamento non sta a voler giustificare qualunque scelta, qualunque strategia esecutiva, ma semplicemente che nell'affrontare gli abbellimenti si dovrebbe seguire un orizzonte estetico, dove la facoltà giudicante non è altro (o almeno in massima parte) che il gusto musicale, anzichè rinchiudersi in una prospettiva angustamente normativa, dominata dalla penna e dal calamaio...certo, per l'esame forse è meglio che ci vai calmo, non credo che la pensino tutti come me... -
La prima cosa che mi viene in mente è di non credere ai compositori Aldilà della battuta un conto è fare una cosa, un conto è descrivere il proprio fare-quella-cosa. Vorrei evitare inutili complicazioni sul piano epistemologico, ma non è sicuramente il miglior osservatore di se stesso Nyman, anche perché cosa significa "le migliori idee mi vengono sempre quando suono" detto da un compositore di quel rango?...nulla a che vedere con una sorta di esperimento mentale che ognuno di noi può fare cercando di mettersi nei panni "del personaggio": sarebbe come cercare di immaginare cosa "provava" Michelangelo nel togliere il superfluo da un blocco di marmo. In senso psicologistico e brutalmente soggettivo magari era proprio convinto di liberare davvero le figure già contenute nel marmo. Mi ricordo un intervento al convegno di chitarra di Pontedera, nel quale si opponeva alla tesi del nostro caro Attademo che gli odierni chitarristi-compositori sono un passo indietro nell'evoluzione "linguistica" dello strumento, che Stravinskij aveva dichiarato di aver composto mettendo le mani a caso sul pianoforte (l'episodio della biografia del compositore russo più vicino credo siano gli accordi di Petrouscka, composti da sequenze "visive" di tasti-neri/tasti-bianchi)...il punto è che cosa "significasse" per Stravinskij "buttare" le mani a caso...nulla che ci possiamo immaginare. Un compositore non deve dar prova di saper descrivere cosa fa (se ne è consapevole tanto meglio, ma è dote rara..di solito ce l'hanno i tedeschi dal nome sinistro...o i piemontesi capricciosi), ma lo deve saper far bene: la composizione, per quel che ne posso pensare, non può prescindere dall'esecuzione (neppure in quei compositori in cui è solo l'immaginazione a lavorare, come accadeva ad esempio a Verdi), ma non ne è certo una costola. I processi astrattivi, di elaborazione, ecc... che Nyman compie seduto a quel pianoforte basterebbero a tenere occupati tutti i PC della terra: non credo che il pianoforte gli suggerisca qualcosa, forse è vero il contrario...
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Donne e chitarra
kokis80 ha risposto a Mirella Pani Landolfi nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Sono pienamente d'accordo. Navigando a casaccio in internet (per mezzo di ricerche assurde!) sono incappato su un video di Xufei Yang che esegue la Sonata di Ginastera e un file mp3 in cui esegue Koyunbaba di Domeniconi e devo essere sincero che son rimasto molto colpito! Baolo Non è la Yang, ma Li Jie. Xuefei Yang credo studi alla Royal Academy a Londra, l'ultima foto che ho visto la ritraeva con tanto di chitarrone elettrico accanto a Steve Lukather durante un live dei Toto: mi sa che le faranno scoppiare tutte queste ragazze -
Compositori per chitarra classica contemporanei
kokis80 ha risposto a tamada nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
come in appendice? -
info Repertorio dedicato alla chitarra e alla danza
kokis80 ha risposto a kokis80 nella discussione Altre discussioni sul repertorio
Grazie a tutti per l'interessamento, non mi dispiacerebbe riuscire a proporre qualcosa del genere. ci sono e non ci sono...sto preparando l'esame d'ammissione alla chigiana...e sto scoppiando di caldo! -
info Repertorio dedicato alla chitarra e alla danza
kokis80 ha pubblicato una discussione in Altre discussioni sul repertorio
Avendo una grande passione per il balletto classico (ma forse più per le ballerine 8) ) , in questi giorni mi stavo chiedendo se esistono pagine di musica per chitarra (sia sola che in ensemble) scritte appositamente per accompagnare una coreografia, o che siano state utilizzate per fini di questo tipo. -
Opinioni su Nikita Koshkin
kokis80 ha risposto a enzo nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
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Sinceramente non condivido l'idea di fondo: i sistemi di istruzione dovrebbero essere "organismi" in grado di evitare anziché acuire le differenze incidentali tra una struttura ed un'altra. Sono contrario de principio al difendere una riforma che non va male perchè ci si inventa come farla funzionare. Mi sembra paradossale, una buona riforma é tale perché permette al sistema di funzionare nonostante gli inevitabli pirla, lavativi, ecc... Se non fosse così probabilmente ciccio non si troverebbe in questa situazione. Ripeto, questo non significa che una cattiva riforma faccia di un ottimo insegnante un caprone, ma certo non lo aiuterà. Eliminare il 70% degli iscritti in conservatorio serve solo a farli chiudere. Vorrei ricordare che stiamo ragionando osservando una situazione "mista", dove con il nuovo ordinamento convive anche il vecchio, che é quello che tiene in piedi la baracca. A Firenze di iscritti al triennio nel corso di chitarra ce ne era 1 solamente l'anno scorso. Fate voi se questa può essere una buona riforma. io ho una sensazione molto precisa e, se non fosse per il fatto che si gioca con la pelle delle persone, sarei disposto a scommettere che la situazione rimarrà così per altri 20 anni, forse più. Esami da privatisti, ammissioni al vecchio ordinamento e tutto il necessario per sopravvivere. Vorrei ricordare che, dopo essere stata bloccata dai presidenti delle regioni, la riforma dei licei é stata bloccata dall'attuale Ministro della pubblica istruzione: le norme transitorie, come é di prassi in Italia, passano a leggi de facto, il che significa che il proseguimento del corso tradizionale sarà fatto ad libitum, per usare un'espressione a noi cara (dobbiamo anche festeggiare i 75 anni del M° Company). Se poi permettete io sarei guardingo dal richiedere la verifica degli insegnanti: in altri settori sono visti con sospetto, anche perché i parametri sono spesso poco inerenti alle reali capacità...non voglio agitare lo spettro dell'esame di ammissione a ruolo raccontatoci dal M° Matarazzo, ma quello che mi vene da domandare é, chi controlla il controllore? La selezione dovrebbe essere fatta a monte, con un percorso che selezioni ed esalti le qualità di chi ha talento e rispedisca al mittente i pirla. Un percorso modellato su quello che era l'orami defunto iter universitario credo sarebbe una via migliore e più sicura per la creazione di una buona classe insegnante. Chi potrebbe permettersi di giudicare il lavoro dei grandi musicisti che insegnano in Conservatorio: ma ve lo immaginate il funzionario che va dal M° Gilardino (la prendo ad esempio, M°, vist che oramai é fuori dai giochi) e magari ha pure qualcosa da ridire sul suo metodo di insegnamento. A persone di questo calibro non servono controlli, quelli a cui tali controlli sarebbero utili probabilmente non dovrebbero essere dove sono. Questo é il problema reale: non controllare i biglietti di ingresso una volta seduti, ma all'ingresso. Chi non é in grado, a casa. Lo scandalo é che persone di valore indubbio, come Lorenzo Micheli (cito solo lui perché non é iscritto, ma qui di grandi chitarristi ce ne sono) fatichino a trovare un posto in Conservatorio, quando ci sono degli scimpanzè con licenza di insegnare. Non sono in pieno accordo, credo, piuttosto, che stia bene ai politici che il mondo musicale creda questo. Probabilmente sono un catastrofista e vedo il marcio anch edove non c'è, ma credo che esista un disegno molto preciso alla base della riforma, cioè tagliare il più possibile i fondi spesi per una cosa "inutile" quale é la musica. Il taglio ai fondi per lo spettacolo é solo un altro piccolo tassello. Io ho la mia idea di dove si voglia andare a finire, ma ve la risparmio. Certo, c'è stata molta ingenuità, ma non credo sia la colpa più grave. Molti sono stati abbindolati da false promesse, questo é vero, ma colpevole é anche chi le false promesse le ha fatte. Anche se sono consapevole che parlerò al vento, non tanto all'On. Mazzonis, che é persona non paragonabile al solito guazzabuglio, ma perché anche le sue eventuali parole nella stanza dei bottoni cadranno nell'acqua. Certo, dire che per chi vuole imparare seriamente il Conservatorio sia da evitare come la peste (e ovviamente a ragion veduta) credo sia una sconfitta per tutti
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I diamanti rimangono diamanti anche in un recipiente colmo di sterco di mucca, ma, come potrebbe confermare qualunque orafo, una bella montatura potrebbe valorizzare ciò che per sua natura é già buono. Rovescerei l'argomentazione e concluderei che, nonostante tutto, c'è qualcuno che resiste e che riesce a fare un ottimo lavoro. Credo che con risorse adeguate, con una legislazione che favorisse lo sviluppo dell'istruzione musicale, anziché inibirla, costellandola di difficoltà a volte incomprensibili (soprattutto se si confronta il percorso di istruzione musicale con quello universitario...mai avuti così tanti problemi all'Università), che la potenziasse, promuovendo manifestazioni, istituendo orchestre, selezionando luoghi deputati non dico alla sola musica colta, ma almeno alle musiche di qualità, queste stesse persone farebbero scintille e probabilmente avremmo molti studenti stranieri iscritti ai diversi conservatori italiani in cui la cattedra di chitarra é occupata da professionisti di livello mondiale (altro che Selecao!). La riforma ha creato grattacapi anche a chi di voglia, passione e competenza ce ne mette tanta. E' questo il vero miracolo italiano, riuscire a tenere in piedi (a volte anche con in modo eccellente) situazioni degenerate, che in ogni altro paese del mondo andrebbero in scatafascio dopo 5 minuti: virtù assai peculiare...come ripetono sempre i tifosi, ogni volta che c'è una qualche manifestazione internazionale, veniamo fuori solo nelle difficoltà Questa é una cosa molto bella, ma non può essere un alibi per non vedere il re nudo. C'é una curiosità che mi frulla da parecchio nella testa: ma l'equivalente di un dottorato di ricerca é mai stato almeno pensato? Credo, visto le risorse, proprio di no. Perlomeno mi sembra bizzarro che nella creazione di un percorso di "alta formazione" non si pensi neppure alla questione borse di studio, come se gli studenti vivessero di aria fritta (con olio usato). Per il mio incontro proverò a buttarla lì, non so se si occupa anche di queste cose, ma potrebbe essere un buon modo per iniziare qualcosa. A presto le novità
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Sono assolutamente disponibile a qualunque iniziativa. Incontrerò venerdì il Sottosegretario ai Beni Culturali, posso provare a esporre il problema. Se si potesse produrre una specie di sottoscrizione forse sarei preso un po' più sul serio. Attendo risposte
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se non vado errato il sito é americano...mi sa che non ti conviene. Il micromesh si trova in ogni negozio di modellismo e lo vendono dappertutto anche su internet, ad esempio qui http://www.modellismobaracca.com/catalog/product_info.php?cPath=21_146&products_id=2306&osCsid=5299ec6987b097227195aec55b3428b0 oppure su www.saitenkatalog.de vendono la carta ad acqua 8quella da carrozzieri) 2000, a 50 cent a foglio. Se ordini sopra i 100 € non paghi neppure la consegna...non mi sembra necessario ordinare negli stati uniti. Puoi anceh andare da un carrozziere e chiedergli se gentilmente ti vende un po' della sua, ma conoscendo la "razza", per poterlo retribuire adeguatamente dovrai simulare almeno un incidente tra uno yatch, un minivan colmo di petite d'oro e vasi Ming andati purtroppo distrutti, l'auto del papa. Per la cronaca non mi piace il micromesh, almeno quello tipo stoffa, troppo poco rigido il supporto. Forse con gli altri tipi si lavora meglio
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Che i conservatori si trovino in un momento assai difficile non é in dubbio, ma, da studente come te, mi chiedo, perché non ti puoi muovere da Matera? Un modo, se si vuole, si trova. Se non vuoi lasciare il posto in consevatorio, fatti seguire privatamente da qualcuno che reputi un buon insegnante. Non capisco perché hai tutta questa urgenza di frequentare il Conservatorio, soprattutto quando questo "rema" dalla parte opposta rispetto ai tuoi obiettivi. Quel che mi viene da chiederti é, perché ti sei iscritto in quel conservatorio, visto che ne hai parlato in modo critico dal primo giorno in cui ti sei iscritto. Di anni non avrai tanti, ma 18 sono sufficienti per assumersi la responsabilità della scelta dell'insegnante. Non mi farei confondere dal delirio del Conservatorio: se sei convinto non ti possa essere utile cerca una soluzione concretamente perseguibile e impegnati per portarla a termine.
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'Metabolizzazione' della pratica
kokis80 ha risposto a Capo d'Astro nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Non sono il M°...ma avendo tra le mie esperienze anche quella di scout credo di poterti rispondere...il motto degli scouts é "estote parati" (tradotto in italiano "siate pronti")...il "conosci te stesso", o in greco "gnothi seauton" (non so se si possono fare le lettere greche) era il motto scritto sul tempio dell'oracolo di Delfi e può essere considerato a buon diritto il massimo insegnamento della filosofia socratica, o probabilmente della filosofia in generale, decisamente meglio di Baden Powell... -
Le unghie
kokis80 ha risposto a ciccio_matera nella discussione Quattro chiacchiere e voci di corridoio.
Cioè tu crei una sorta di rinforzo per l'unghia fatto da attack e carta igienica...una sorta di carta pesta per chitarristi provo, poi riporterò come mi sono trovato