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gigi

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  1. Beh...da qualche parte bisognava pure cominciare....o mi viene negata pure la possibilità di guardare con attenzione (così evitiamo il verbo 'analizzare' che la scuote tanto!!) l'indice di un libro??? Benvenuto, Damiano!!
  2. ....recensioni minatorie?? Mah!!! Caro Maestro, mi sembra che si sia fissato un po' troppo con 'sta storia dell'analisi dell'indice del suddetto Manuale.....lo stiamo leggendo il libro, non si preoccupi..... Ordunque, ci porti fuori da questo ginepraio, La prego..... lp-gg
  3. .....questo lo pensa solo Lei, caro Zigante....io mi riferivo solamente all'impostazione data al suddetto manuale.... Diventa difficile, se non impossibile, discutere quando non si usa la stessa lingua. Il verbo dimenticare è di uso comunissimo e di significato largamente condiviso. Se tu continui ad usarlo con il "tuo" personale significato che è solo nella tua testa ovviamente non ha molto senso continuare a discutere sull'argomento. Ho anche qualche dubbio sul tuo utilizzo della parola "dolo", ma lasciamo perdere. Il processo alle intenzioni dequalifica chi lo fa, non chi lo subisce. A proposito di uso improprio della lingua: nel libro non è analizzato nessun brano né di Terzi nè di nessun altro. L'analisi per un musicista professionista è un'altra cosa. ....beh, un minimo, un accenno di analisi c'è...... LP (ex gg)
  4. Mi sto leggendo approfonditamente il libro....Sono arrivato a Joan Manen, se vi interessa.... .....ritornando brevemente all'oggetto del contendere..... Caro M° Zigante, non mi pare buona cosa giustificarsi usando il paravento della positività o della negatività di un giudizio su Tizio e/o Caio....piuttosto bisognerebbe domandarsi il perchè di certe scelte proprio in un Manuale di Storia (in questo caso della Chitarra), che dovrebbe offrire un panorama, una summa e non uno spaccato su un determinato argomento....tutto qui.... Non vi disturbo ulteriormente e proseguo la mia lettura..... gg P.S. Definizione tratta dal Dizionario Garzanti della Lingua Italiana: Manuale, s.m. libro contenente le nozioni fondamentali di un'arte o di una disciplina, organizzate in modo da permettere una rapida consultazione, un - di diritto, di fotografia.
  5. ..mi sta uscendo un'ernia per le grasse risate che mi sto facendo.... ...ma non ne aveva una più carina??? ciao LP Start Mod Edit I post sono stati riuniti. Quando si risponde ad un singolo messaggio si usa un solo post. E visto che ci sono rimando anche alle regole di Netiquette: http://it.wikipedia.org/wiki/Netiquette Giulio. End Mod Edit
  6. Caro M°Porqueddu, mi sembra che lo squallido teatrino lo stiate montando e portando avanti voi, tutti compatti.... Riferendomi a quanto detto precedentemente Le rispondo subito... Riguardo agli "Accoliti, adepti, seguaci e quant'altro: una specie di religione" Le rispondo con un no comment... Le battaglie saranno pure 'provincialotte', ma, quando vengono condotte in sintonia con le sue, diventano addirittura "sacrosante". E' vero che "con un briciolo di cervello" ci si possa sincerare della realtà, ma sempre a patto di non esser fuorviati dalla grancassa mediatica. Vedo altresì che lei è un vero intenditore sia per quanto riguarda "le menzogne" (che dalla parte sua diventano informazione) e i corsi estivi obbligatori (?), così come lo è quale fine conoscitore delle "aulette di Conservatorio. Ma su questo punto mi coglie impreparato perché in quelle "aulette" del Conservatorio di Santa Cecilia in Roma in cui ho studiato io, avevano fatto lezione i vari Jachino, Sgambati, Casella, Respighi, Porrino, Bartolucci, Vlad, Petrassi (per citarne solo alcuni) e tanti altri (l'elenco si allungherebbe a dismisura).... Quanto ai Docenti-Sacerdoti, Lei è volutamente fuorviante, essendo una vera autorità in materia. Oppure fa finta di non capire? Per ciò che concerne le "incongruenze" non saprei proprio cosa aggiungere, non essendo io imbrancato nel coro di coloro che cantano dogmatiche verità rivelate. Non si preoccupi per la recensione, quella avverrà secondo quanto si converrà in piena autonomia, malgrado la sua e l'altrui censura preventiva; che non interessano le masse di 'accoliti' e di 'sacerdoti', ma solamente più d'un 'servo' premuroso. Vi saluto citando il Cyrano nella versione di Baricco, recitata dall'eccellente Eugenio Allegri: Di seguito il testo di Edmond Rostand: "...Orsù che dovrei fare?... Cercarmi un protettore, eleggermi un signore, e dell'edera a guisa, che dell'olmo tutore accarezza il gran tronco e ne lecca la scorza, arrampicarmi, invece di salire per forza? No, grazie! Dedicare, com'usa ogni ghiottone, dei versi ai finanzieri? Far l'arte del buffone pur di veder alfine le labbra di un potente atteggiarsi a un sorriso benigno e promettente? No, grazie! Saziarsi di rospi? Digerire lo stomaco per forza dell'andare e venire? Consumar le ginocchia? Misurar l'altrui scale? Far continui prodigi di agilità dorsale? No, grazie! Accarezzare con mano abile e scaltra la capra e intanto in cavolo innaffiare con l'altra? E aver sempre il turibolo sotto de l'altrui mento per la divina gioia del mutuo incensamento? No, grazie! Progredire di girone in girone, diventare un grand'uomo tra cinquanta persone, e navigar con remi di madrigali, e avere per buon vento i sospiri di vecchie fattucchiere? No, grazie! Pubblicare presso un buon editore, pagando, i propri versi? No, grazie dell'onore! Brigar per farsi eleggere papa nei concistori che per entro le bettole tengono i ciurmatori? Sudar per farsi un nome su di un picciol eletto agl'incapaci, ai grulli; alle talpe dare ali, lasciarsi sbigottire dal rumor dei giornali? E sempre sospirare, pregare a mani tese pur che il mio nome appaia nel "Mercurio Francese"? No, grazie! Calcolare, tremar tutta la vita, far più tosto una visita che una strofa tornita, scriver suppliche, farsi qua e là presentare...? Grazie, no! grazie no! grazie no! Ma... cantare, sognar sereno e gaio, libero, indipendente, aver l'occhio sicuro e la voce possente, mettersi quando piaccia il feltro di traverso, per un sì, per un no, battersi o fare un verso! Lavorar, senza cura di gloria o di fortuna, a qual sia più gradito viaggio, nella luna! Nulla che sia farina d'altrui scrivere, e poi modestamente dirsi: ragazzo mio, tu puoi tenerti pago al frutto, pago al fiore, alla foglia pur che nel tuo giardino, nel tuo, tu li raccolga! Poi, se venga il trionfo, per fortuna o per arte, non dover darne a Cesare la più piccola parte, aver tutta la palma della meta compita, e, disdegnando d'esser l'edera parassita, pur non la quercia essendo, o il gran tiglio fronzuto salir che non alto, ma salir senza aiuto!..." Concludo dicendo che ogni tanto bisognerebbe avere un po' di orrore di se' stessi... Cordialità LP P.S. vi allego anche la versione in francese declamata da Gerard Depardieu....Buona visione http://www.youtube.com/watch?v=j3JeE1w7hng&feature=related
  7. Caro Maestro, il suo atteggiamento e soprattutto quello dei suoi accoliti mi fanno venire in mente questo video di Petrolini: http://www.youtube.com/watch?v=FqTz4J1QAXY ....siamo quasi arrivati alla querela preventiva...... http://www.youtube.com/watch?v=2GFNWaTwyWg Complimenti e buon proseguimento, lp
  8. Caro Giorgio, il fatto di essere assunto da una rivista considerata di parte, ma che di fatto non lo sia, non mi impedirà di dire ciò che penso riguardo all'oggetto del contendere. Io continuo a pensare con la mia testta. Che qualcuno mi paghi per una prestazione, non vuol dire che sarò obbligato a scrivere con la sua testa. Questa indipendenza me la sono conquistata allontanandomi dall'agone chitarristico. Con il M°Gilardino sono stato in contatto per altri motivi e posso assicurarti che, nonostante qualche scintilla, la stima nei suoi confronti è sempre stata alta. Anche io sono un cane sciolto, non preoccuparti..... Come ho detto prima, tutti e tutto presentano pregi e difetti.... un salutone gigi
  9. Mi permetto di suggerirLe di ripensarci. Non depone a favore della Sua serietà (professionale? ) il fatto che Lei accetti l'incarico sapendo che viene scelto perchè ha già espresso, in totale anonimato per quanto ne sò, un orientamento non favorevole sul libro su un news group. E ancora meno depone a favore della serietà della direzione della rivista che eventualmente vorrà pubblicare la Sua recensione. Quanto alla Bibliografia, se leggesse un pò più attentamente il libro, magari incluse le note a pié di pagina, capirebbe perchè nessuno Le ha risposto. Caro Zigante, Le rispondo subito: a) Non ci ripenso nemmeno per un secondo...accetto punto e basta. Le note a pie' di pagina non appartengono precisamente alla sfera della bibliografia, ergo sarebbe preferibile la presenza di ambedue. c) Non capisco perchè il mio orientamento dovrebbe essere a tutti gli effetti favorevole all'autore, pertanto Le chiedo di lasciare a me il giudizio (condivisibile o meno) su un libro o su qualsivoglia cosa; mica ho detto che il manuale sia un obbrobrio, ho solamente fatto notare ciò in cui era carente. Per quanto riguarda la serietà della rivista, La prego di conferire col direttore della medesima; d) Il mio nome, poi, qui dentro lo conoscono tutti. Non mi nascondo dietro l'anonimato... Cordialità, lp
  10. Accetto l'incarico....da questo momento sono costretto a sospendere ogni parere al riguardo.... Cordialmente gg
  11. ...sulla Bibliografia nessuna risposta all'orizzonte..... Caro Maestro Gilardino, mi sembra che se la stia prendendo un po' troppo per un libro di cui non ha scritto nemmeno una riga.... Ah, dimenticavo....è il difensore d'ufficio del prof. Gianni Nuti.... cordialmente lp
  12. Le posizioni di Gilardino e Fabbri appaiono chiarissime. Il libro di Nuti personalmente lo considero un'occasione mancata e continuo a preferirgli il 2° Volume uscito negli anni '90 e scritto dal M°Gilardino, che in quest'opera appare come il vertice dei compositori per chitarra (è l'ultimo autore a comparire nella lista ed è colui al quale sono state dedicate più pagine!). E comunque, come dice giustamente Fabbri, il prof. Nuti dovrebbe spiegarci il perchè della mancanza di una BIBLIOGRAFIA nel suddetto volume.... In soldoni: è un romanzo o un'opera scientifica, 'sto benedetto manuale??? Cordialità LP
  13. Si ricordi, prima, di spegnere il computer e, se Le è possibile, di aggiustare un pochino l'italiano dell' l'anacolutica sentenza ruoppoliana.
  14. Quali sono i dati che non corrispondono? Niente di grave, forse, ma in questo momento mi viene soltanto in mente che Irma Ravinale non è nata nel 1942, il pezzo di Gervasio si intitola "invenzioni d'..." e non "impressioni". Può accadere, anzi, tutto questo umanizza il volume, non facciamone una questione. Alcuni giudizi, omissioni e scelte sono poi per me assolutamente incondivisibili ed opportunistici, ma questo è un altro paio di maniche. Del resto, è lecito portare acqua al proprio mulino.
  15. Mi hanno dato in visione il suddetto manuale. Ma la Bibliografia dove si trova??? Ci sono le note, ma una bibliografia alla fine non guastava, visto che trattasi di opera 'musicologica' e visto c'è scritto 'ad uso dei conservatori e delle scuole di musica'. Comunque ho potuto notare che alcuni dati non corrispondono.... Peccato perchè tanto lavoro mi pare un'occasione perduta..... Mi riserverò di parlarne diffusamente dopo una lettura più attenta. Cordialità lp
  16. Analizzare - "analizzare", si badi bene! Non "farsi un'idea preliminare", "supporre", "presumere": no , "analizzare" -, il contenuto di un libro leggendone l'indice: credo che nemmeno la Gestapo si sia mai comportata in questo modo: prima di far imprigionare o giustiziare un imputato, l'ispettore almeno leggeva gli atti, e non si fermava al titolo indicato nell'"oggetto" della relazione. dralig I miei modesti studi universitari mi hanno portato a comprendere un libro a partire dall'indice....è un metodo di studio, un primo approccio...se poi per lei non bisogna prendere in considerazione quella che è la struttura del libro in questione, beh, non so cosa altro aggiungere.... con stima lp
  17. Caro Maestro Gilardino, da come difende a spada tratta il libro di Gianni Nuti, sembra che sia lei l'autore del libro...Scherzo!! Non è un flame!! Comunque, tornando all'oggetto del contendere, ribadisco che mi sembra che sia libro un po' disorientante e che avrei mosso gli stessi appunti dopo averlo sfogliato.... Ciò non toglie che lo visionerò allo scopo di approfodirne la conoscenza. Ma perchè sarebbero esemplari ed emblematici la De Rogatis o Respighi per la chitarra? Per non parlare di Company, Delpriora, Pahissa, tanto per citarne alcuni?? Il manuale non poteva essere intitolato 'Filosofia della chitarra' o in qualche altro modo?? Sa ben poco di manuale di storia della chitarra....non ha un taglio storico, secondo me.. lp
  18. Non c'è nessuno spunto polemico. Ho solo analizzato ciò che emerge dalla lettura dell'indice. Dico solamente che mi sembra tutto, tranne che un secondo volume dedicato alla storia della chitarra. Vengono passati in rassegna dei compositori, degli esecutori che hanno fatto la storia dello strumentio troviamo ben poche tracce. E' una visione troppo parziale della faccenda. Poteva essere benissimo intitolato: 'La chitarra: compositori del '900'. Forse una scrittura a quattro mani ha portato ad un risultato del genere.... saluti lp
  19. A rate!! 60 euro non sono pochi...
  20. Concordo perfettamente col M° Scaminante. Mi sembra un libro un po' troppo sbilanciato e parziale, come si può notare da una lettura dell'indice, che il M° Porqueddu ci ha messo gentilmente a disposizione. Gangi è stato estromesso a bella insieme a Carfagna (o forse relegati nel XIII capitolo). A Gilardino sono state dedicate ben 14 pagine: forse che si tratta di un'altra agiografia, che accompagna quella apparsa su GuitArt? Respighi non meritava un capitolo a se', e magari sarebbe stato meglio farne un accenno in un capitolo 'compilativo' come il XIII, magari insieme alla De Rogatis e Company. E' autore di quelle Variazioni per chitarra che lasciano, a mio modesto parere, il tempo che trovano. Più che un Manuale di Storia della Chitarra del '900, mi sembra una versione 'chiacchierata' di una parte del catalogo della nota casa editrice marchigiana. Forse l'autore, il prof. Gianni Nuti già noto per una monografia dal titolo 'Gli Studi di Virtuosità e di Trascendenza di Angelo Gilardino' e di cui sarebbe gradito un intervento allo scopo di chiarire le sue scelte, si è fatto un po' prendere la mano e ha trlasciato una parte del '900 chitarristico. Sinceramente è un manuale che non mi interessa. Molto meglio il secondo volume che acquistai durante i miei studi per il diploma quasi 15 anni fa, scritto da Gilardino, il quale all'epoca non poteva autoincensarsi per ovvi motivi. Non so perchè, ma il manuale odora fortemente di conflitto di interessi... Cordialmente Gigi
  21. In particolare, le carte per la '500 vanno bene per il rinascimentale-barocco e quelle della Punto per le note staccate.
  22. Ben arrivato, nuovo MOD!!
  23. Inizio Admin Edit Tread pulito. Spam > http://www.cristianoporqueddu.it/forumchitarraclassica/viewtopic.php?t=5341 Fine Admin Edit Non ho fatto in tempo a postare il link dell'articolo Allevi, storia di un fenomeno studiato a tavolino di Andrea Malan, dato che il topic su Ughi e Allevi era stato chiuso.... Buona lettura: È un grande pianista e compositore? È un bluff colossale? Dopo l'intervista di Uto Ughi a «La Stampa», in cui il celebre violinista si è duramente scagliato contro Giovanni Allevi, la polemica infuria, sulla stampa e sul web, tra chi considera il pianista marchigiano come un impostore e chi lo ritiene un genio bistrattato. Su una cosa Ughi ha certamente ragione: il successo (incontestabile) del quasi 40enne pianista è uno straordinario fenomeno di marketing. Un po' di storia. Giovanni Allevi può essere definito un giovane solo in una gerontocrazia come l'Italia: compirà infatti 40 anni il prossimo 9 aprile. Nato ad Ascoli Piceno, si diploma nel 1990 in pianoforte al Conservatorio di Perugia. Nel 1997 conosce Jovanotti e suona in alcune delle tournée del suo gruppo. Fino al 2005, però (ovvero fino a 35 anni di età), la sua carriera è quella di un pianista con formazione classica che sceglie invece una musica più facile da suonare e con un pubblico sicuramente più vasto. A fine 2004 ha già pubblicato due album, ma la sua presenza mediatica comprende soprattutto le rubriche dei programmi musicali; quella del Corriere della Sera riporta ancora nel 2004 concerti gratuiti (per esempio) per il pubblico della libreria Fnac di Milano, la città dove si è trasferito. Il decollo. Il colpo di genio (dei suoi addetti alle pubbliche relazioni) arriva proprio alla fine del 2004. Già il 21 dicembre di quell'anno si annuncia che «il pianista italiano Giovanni Allevi si esibirà al Blue Note di New York». All'epoca Allevi veniva presentato come «un pianista trasversale per la sua capacità di contaminare i generi, dalla musica classica al jazz, dal funky al pop e così via». I giornali riportano resoconti debitamente trionfalistici: «Successo al Blue Note di New York per il pianista Giovanni Allevi. Col doppio concerto di domenica (biglietti esauriti per entrambi) nel tempio del jazz, Allevi ha dato l'avvio a un tour internazionale che lo porterà in Europa e Cina». A una ricerca approfondita su Internet è peraltro sfuggita qualsiasi traccia del concerto sui media di lingua inglese. Come mai? Il concerto era organizzato in collaborazione con l'Istituto italiano di cultura, in coincidenza della rassegna «Jazz italiano a New York». Una rassegna nell'ambito della quale un discreto numero di gruppi nostrani (sempre a leggere i resoconti in italiano) fece il tutto esaurito in altri locali altrettanto prestigiosi della Grande Mela. Quanto ad Allevi, sui blog di questi giorni sono spuntati nostri connazionali allora a New York che affermano di aver ricevuto inviti per l'evento del 2005, sostenendo che il pubblico era composto in larghissima parte da italiani. Il secondo colpo di genio. La presenza al Blue Note, opportunamente pubblicizzata, fa da detonatore mediatico: come? non ci siamo accorti di avere in casa un artista che trionfa al Blue Note? Ecco che dal marzo 2005 le presenze di Allevi sulla stampa si moltiplicano, anche a seguito di una campagna di marketing martellante: se un «genio incompreso», che fino a sei mesi prima meritava solo qualche trafiletto o le due righe dei programmi degli spettacoli, ottiene ora interviste a piena pagina, il merito non può essere solo della sua musica. Nell'aprile del 2005 esce il nuovo album «No concept». Ed è in quell'occasione che arriva il secondo colpo di genio. Quello di presentare Allevi – lo stesso Allevi di prima – non più come musicista fusion, ma come musicista classico a pieno titolo. Sentiamo come lui stesso si definì in quell'occasione: «Mi accusavano di volare troppo alto, così ho diviso l'album in due parti: nella prima prendo l'ascoltatore per mano con melodie accattivanti, nella seconda lo porto nei miei territori preferiti. (..) La mia non è contaminazione; la contaminazione è debole e soggetta alle mode. La mia è una musica dallo sviluppo rigoroso. Per questo non sono un jazzista ma un compositore europeo». La nuova strategia non comprende solo la musica di Allevi, ma (come si addice a un fenomeno mediatico) il vendere Allevi come giovane e la sua capigliatura alla Lucio Battisti prima maniera. Ma al centro c'è soprattutto un'autoesaltazione che cresce col tempo, fino alla piccata risposta di domenica alle critiche di Uto Ughi: la mia «è una musica colta che non può prescindere dalla partitura scritta» afferma Allevi nella lunga lettera a La Stampa. Una musica che autodefinisce «un progetto visionario» per «gettare le basi di una nuova musica colta contemporanea». L'opinione che ha Allevi di sé stesso è sicuramente all'altezza dell'alterigia di Beethoven. Quella che hanno di lui gli altri è a volte diversa. Per uscire dalla polemica italiana vediamo la definizione di Allevi che dà il sito svizzero «Schwingende Klangwelt», che ne vende i CD: «Il giovane pianista e compositore – dice recensendo «Joy» – è regolarmente nelle classifiche italiane dei dischi pop, poiché i suoi pezzi orecchiabili, che si appoggiano alla tradizione classica ma la mescolano con elementi di pop e jazz, sono dei motivetti che non si dimenticano. Allevi scrive e suona con mano leggera melodie che sono ben fatte e sono perfette come rilassante passatempo serale, senza essere noiose. Molti dei suoi pezzi trasmettono una nonchalance tutta italiana e mettono di buon umore. Un CD per tutti i fan di Einaudi». Proprio qui sta però la genialità di chi gestisce l'immagine di Allevi: per chi non frequenta né ha mai frequentato i conservatori, infatti, è molto meglio convincersi di andare a un concerto di musica classica che non a quello di un parente musicale di Ludovico Einaudi... Ludovico Einaudi, del resto, non è mai stato invitato a tenere un concerto in Senato; il che dimostra che la strategia di "vendersi" come l'inventore della nuova musica classica ha finora "pagato", almeno nel nostro Paese. Riuscirà il novello Mozart a farsi accettare anche all'estero come compositore di musica classica, o la definizione svizzera citata sopra resterà quella più diffusa fuori dai nostri confini? (Fonte: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2008/12/allevi-fenomeno-bluff.shtml?uuid=f6dd7564-d5d8-11dd-9a7d-a8eced7f8029&DocRulesView=Libero)
  24. Ma non esiste solo il 'Nuovo trattato di tecnica chitarristica' del M°Gilardino..... Bisognerebbe anche consultare 'La Escuela de la Guitarra' di Carlevaro nonchè il 'Trattato di chitarra classica' di Mauro Storti....tanto per farsi una idea più completa della teoria strumentale....
  25. e il ciociaro Carfagna cosa faceva all'epoca?
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