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L'esternazione è tra quanto ravvisato dal filosofo tedesco Schopenhauer per comunicare con il mondo, i cui mali vengano mitigati dalla compassione. Detta così, non si vede cosa c'entri la Musica ma, a ben vedere, se la consideriamo un mezzo di comunicazione o comunque di espressione, ne facciamo nostro l'assunto che essa rivesta un carattere universale.

E' pur vero che tra l'esternare ed il comunicare  ( nonché  tra queste due azioni e l' esprimersi ) passa una certa differenza,  ma l'atto mediato di 'ascoltare' e persino quello mediante di 'creare' Musica sono riconducibili a quanto si è affermato.

E' poi ben noto che, nei tipi della vita, esistono animi più inclini degli altri ad esternare, diventando suscettibili di esser presi soltanto per superficiali o 'buontemponi' (se portati a considerazioni umoristiche o ironiche) per deboli o 'piagnoni' (se desiderosi di comunicare i propri disagi i o dissensi).

Più particolarmente, il mondo di oggi (che vuole l'uomo risoluto e privo di  dubbi) crea l'immagine dicotomica di un "io" interiore tutt'altro che aderente alla sua immagine esteriore. Un esempio tragicomico è quello del concertista che si "emoziona" ( ma senza darlo a vedere) qualche battuta prima dell'assolo in un brano da camera, pur  sapendolo ampiamente alla propria portata; o del solista che, sul più bello, si mette a pensare che il rubinetto della cucina perde acqua.

Quella che sto scrivendo, in fondo, costituisce anch'essa un'esternazione, e lo stesso pensatore ottocentesco (che privilegiava la Musica come rappresentazione avulsa dalla volonta', per dirla alla buona) sarebbe forse d'accordo con me.

Ripiegandoci pertanto dentro e fuori di noi stessi potremmo ulteriormente migliorarci nel 2014.

Buon Anno a tutti (dico tutti), perciò!

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Ospite scassanapoli
Inviato

A scuola consideravano S. un pocherello iettatore, ma alla fine (e visto come stanno le cose) conviene ricambiare il finale senza sentirsi del tutto  mazziati.


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Inviato

L'esternazione è tra quanto ravvisato dal filosofo tedesco Schopenhauer per comunicare con il mondo, i cui mali vengano mitigati dalla compassione. Detta così, non si vede cosa c'entri la Musica ma, a ben vedere, se la consideriamo un mezzo di comunicazione o comunque di espressione, ne facciamo nostro l'assunto che essa rivesta un carattere universale.

E' pur vero che tra l'esternare ed il comunicare  ( nonché  tra queste due azioni e l' esprimersi ) passa una certa differenza,  ma l'atto mediato di 'ascoltare' e persino quello mediante di 'creare' Musica sono riconducibili a quanto si è affermato.

E' poi ben noto che, nei tipi della vita, esistono animi più inclini degli altri ad esternare, diventando suscettibili di esser presi soltanto per superficiali o 'buontemponi' (se portati a considerazioni umoristiche o ironiche) per deboli o 'piagnoni' (se desiderosi di comunicare i propri disagi i o dissensi).

Più particolarmente, il mondo di oggi (che vuole l'uomo risoluto e privo di  dubbi) crea l'immagine dicotomica di un "io" interiore tutt'altro che aderente alla sua immagine esteriore. Un esempio tragicomico è quello del concertista che si "emoziona" ( ma senza darlo a vedere) qualche battuta prima dell'assolo in un brano da camera, pur  sapendolo ampiamente alla propria portata; o del solista che, sul più bello, si mette a pensare che il rubinetto della cucina perde acqua.

Quella che sto scrivendo, in fondo, costituisce anch'essa un'esternazione, e lo stesso pensatore ottocentesco (che privilegiava la Musica come rappresentazione avulsa dalla volonta', per dirla alla buona) sarebbe forse d'accordo con me.

Ripiegandoci pertanto dentro e fuori di noi stessi potremmo ulteriormente migliorarci nel 2014.

Buon Anno a tutti (dico tutti), perciò!

Maestro buon 2014!

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