Alfredo Franco Inviato 21 Marzo 2014 Group: Membri Topic Count: 84 Content Count: 1188 Reputation: 77 Joined: 03/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 21 Marzo 2014 Parafrasando il titolo della famosa o famigerata, a seconda dei punti di vista, trasmissione televisiva di Berio, si potrebbe dire che c'è pubblico e pubblico. Se una bella fetta del pubblico che spende soldi in biglietti ed abbonamenti ha della musica una conoscenza che non arriva a Debussy (non riesco a capirlo è la frase di prammatica che da lì in poi si presta a tutte le occasioni) non resta che registrare registrare registrare.
graf Inviato 21 Marzo 2014 Group: Membri Topic Count: 16 Content Count: 202 Reputation: 53 Joined: 18/02/2008 Status: Offline Inviato 21 Marzo 2014 Malauguratamente, io sono invece tra quelli che apprezzano maggiormente l'esecuzione dal vivo che la registrazione. Non perché voglio continuare ad abbeverarmi comunque alla (superata?) poetica strawinskiana, ma proprio per personale peculiarità emotiva. Questo in particolare mi accade per la musica sinfonica, ma anche per quella chitarristica. Di ciò già si parlò un tempo su questo forum e chi lo volle espresse le proprie impressioni e ragioni. Osservo però: il colloquiare in merito essendosi talmente distanziato dall'argomento primiero, non varrebbe la pena di dare inizio ad un'altra stimolante discussione? P:S:= Aveva ragione Berio:c'è pubblico e pubblico.
Ermanno Brignolo Inviato 21 Marzo 2014 Group: Membri Topic Count: 29 Content Count: 417 Reputation: 78 Joined: 08/01/2007 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 21 Marzo 2014 Resto off-topic e riprendo il messaggio di Alfredo per considerare che, nell'universo governato dall'entropia e dal naturale esaurirsi delle forme più nobili dell'energia, convogliate tutte inesorabilmente verso la sua forma più bassa (dannato Carnot!), anche i fondi economici dei chitarristi hanno la tendenza a esaurirsi, e fare un disco non è propriamente una passeggiata. I pochi che possono contare sul supporto di benefattori esterni devono lottare con inevitabili limiti temporali, mentre molti, moltissimi altri, pur provvisti di altrettanto tempo, devono fare letteralmente i conti con l'aspetto più becero e meno trascurabile della produzione discografica: il pagamento delle fatture. Ben venga il registrare, registrare, registrare, ma un riscontro che faccia sembrare tutto quel lavoro una professione e non un investimento a fondo perduto, ogni tanto, darebbe qualche soddisfazione. 2
Alfredo Franco Inviato 21 Marzo 2014 Group: Membri Topic Count: 84 Content Count: 1188 Reputation: 77 Joined: 03/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 21 Marzo 2014 Si, è un po' come scrivere scrivere scrivere. 1
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