graf Inviato 7 Aprile 2014 Group: Membri Topic Count: 16 Content Count: 202 Reputation: 53 Joined: 18/02/2008 Status: Offline Condividi Inviato 7 Aprile 2014 Non bisogna fare confusione: i testi di Bizzi non hanno a che vedere direttamente con la chitarra, Iervolino, ma con la Musica, la sua analisi e la costruzione; ben lo sa Marcello. Costituiscono un bagaglio basilare e supplementare nello stesso tempo, in quanto l'assunto principale non è "quale" sia una forma compositiva ma "come" essa sia possibile. Seguii persnalmente il lavoro di Giancarlo che caldeggiai alla Bèrben; uscì con una bellissima copertina a colori che rappresentava una fuga al compiuter (eravamo nel 1990) e fu adottato da insigni (ma veramente tali) docenti di composizione. Bizzi era un grande amico, professore a "Santa Cecilia", penalizzato da enormi difficoltà visive, ma persona di un'amabile piacevolezza e con grande amore per il mondo dei suoni. La sua "macchina", basilare nel testo, era stata per la prima volta pubblicata e spiegata a Parigi nel libro " Le miroir invisible des sons", qui ricordato da Marcello in versione italiana. "Il canone e la fuga" ne sono la degna emanazione. 2 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Domenico Scaminante Inviato 7 Aprile 2014 Group: Membri Topic Count: 27 Content Count: 166 Reputation: 63 Joined: 15/07/2008 Status: Offline Device: Macintosh Condividi Inviato 7 Aprile 2014 La "macchina" infernale la definirei quella creata da Bizzi. Essa è estremamente efficace, perfetta e, se vogliamo, divertente soprattutto per chi ama lavorare con i processi matematici applicati alla costruzione musicale. Probabilmente geniale l'intuizione del compositore. Gran bel testo così come quello consigliato da Marcello. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Raffaele Iervolino Inviato 8 Aprile 2014 Group: Membri Topic Count: 71 Content Count: 593 Reputation: 36 Joined: 28/01/2008 Status: Offline Device: Windows Condividi Inviato 8 Aprile 2014 Non bisogna fare confusione: i testi di Bizzi non hanno a che vedere direttamente con la chitarra, Iervolino, ma con la Musica, la sua analisi e la costruzione; ben lo sa Marcello. Costituiscono un bagaglio basilare e supplementare nello stesso tempo, in quanto l'assunto principale non è "quale" sia una forma compositiva ma "come" essa sia possibile. Seguii persnalmente il lavoro di Giancarlo che caldeggiai alla Bèrben; uscì con una bellissima copertina a colori che rappresentava una fuga al compiuter (eravamo nel 1990) e fu adottato da insigni (ma veramente tali) docenti di composizione. Bizzi era un grande amico, professore a "Santa Cecilia", penalizzato da enormi difficoltà visive, ma persona di un'amabile piacevolezza e con grande amore per il mondo dei suoni. La sua "macchina", basilare nel testo, era stata per la prima volta pubblicata e spiegata a Parigi nel libro " Le miroir invisible des sons", qui ricordato da Marcello in versione italiana. "Il canone e la fuga" ne sono la degna emanazione. Bene vorrà dire che questo libro(quando lo acquistero) mi aiuterà a capire ancor di più ciò che faccio tutti i giorni,e ringrazio nuovamente chi me lo ha dato da notare e chi mi sta informando di tali preziose notizie,grazie di nuovo a Carfagna e MArcello. Avendo altre informazioni per costruire la musica , mi sarà utilissimo grazie. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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