prof Inviato 19 Maggio 2014 Group: Membri Topic Count: 18 Content Count: 85 Reputation: 2 Joined: 21/07/2011 Status: Offline Inviato 19 Maggio 2014 dralig. IL punto come dice Lei , non è evitare di urtare delle barriere liminari, ma pensare in modo che queste non appaiano mai. E poi dice, il vero rischio difficile da evitare è rimanere impigliato nell'idioma ,poi uno due o tre mattoni si trovano, il punto è metterli insieme, com- porli ,cioè creare una composizione. Affermazioni interessanti che condivido. Ora se l'idioma è inteso come musica tipicamente chitarristica " adatta e circoscritta a questo strumento" mi sembra che il suo pensiero e le sue composizioni pur non avendo pareti e volte per dipingere il suo sentire , ma un quadro meno esteso ,tendono a ricercare nuovi mondi , spazi e tempi musicali sconfinando dall'idioma, appunto pensare in modo che le barriere non appaiano mai ,frase che a me piace moltissimo. saluti prof.
Angelo Gilardino Inviato 20 Maggio 2014 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Autore Inviato 20 Maggio 2014 dralig. IL punto come dice Lei , non è evitare di urtare delle barriere liminari, ma pensare in modo che queste non appaiano mai. E poi dice, il vero rischio difficile da evitare è rimanere impigliato nell'idioma ,poi uno due o tre mattoni si trovano, il punto è metterli insieme, com- porli ,cioè creare una composizione. Affermazioni interessanti che condivido. Ora se l'idioma è inteso come musica tipicamente chitarristica " adatta e circoscritta a questo strumento" mi sembra che il suo pensiero e le sue composizioni pur non avendo pareti e volte per dipingere il suo sentire , ma un quadro meno esteso ,tendono a ricercare nuovi mondi , spazi e tempi musicali sconfinando dall'idioma, appunto pensare in modo che le barriere non appaiano mai ,frase che a me piace moltissimo. saluti prof. Dopo aver sottolineato la differenza tra le trovatine idiomatiche del chitarrista che s'improvvisa compositore (e, beato lui, crede di esserlo) e la composizione "vera", è giusto ammettere che è stata scritta, dall'avvento di Segovia in poi, molta musica per chitarra che, impeccabile dal punto di vista formale, risulta carente dal punto di vista idiomatico, e si manifesta in termini di pura e semplice compatibilità con la chitarra. Il che non basta. La musica strumentale non può eludere la proprietà idiomatica. In altre parole, un brano scritto bene per chitarra deve suonare nella chitarra più propriamente che in qualsiasi altro strumento. Non è così per parecchie "bagatelle", che un pianista può leggere d'acchito nel tempo giusto e con soave scorrevolezza, mentre il chitarrista più bravo riesce appena a far capire come potrebbero suonare, ma non suonano. Quindi, in estrema sintesi, la specificità della composizione chitarristica consiste nell' "interpretare" a fini musicali (cioè formali) elementi dell'idioma chitarristico scoperti o inventati dall'autore. Se non c'è costruzione musicale e gli elementi idiomatici restano dei mattoni; se c'è costruzione musicale senza proprietà idiomatica, l'edificio risulta inabitabile. Nelle mie lezioni di composizione chitarristica spiego, ricorrendo a molti, efficaci esempi tratti dalle opere dei maestri del passato, da Sor a Villa-Lobos, come un elemento idiomatico può essere utilmente "interpretato" dal compositore a fini propriamente musicali. Comporre è un mestiere serio, e comporre per chitarra è un mestiere specialmente serio. dralig 1
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