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Nelle varie registrazioni per chitarra ho notato che ci sono molte discrepanze tra le varie edizioni dei preludi di Manuel Ponce.

Chi mi sa dare indicazioni su quale sia l'edizione migliore di questi brani per chitarra?


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La migliore edizione, ad oggi, sono i manoscritti.


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Quella di Miguel Alcazar per le Edizioni Tecla.


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La migliore edizione, ad oggi, sono i manoscritti.

 

Magari........

 

Quella di Miguel Alcazar per le Edizioni Tecla.

 

Dove si compra?


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Puoi fare un ordine in vari negozi online (per posta in contrassegno), uno su tutti a Roma, La stanza della musica (http://www.lastanzadellamusica.com), 

una telefonata o email e ti arriva direttamente a casa..

 

m

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io posseggo l'edizione della Schott curata da Segovia, in cui i preludi sono 12 ( e non 24).

Mi sembra ottimamente ben fatta


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io posseggo l'edizione della Schott curata da Segovia, in cui i preludi sono 12 ( e non 24).

Mi sembra ottimamente ben fatta

 

Non mi trovo d'accordo: come lei stesso fa notare, è un'edizione monca e l'intervento del revisore è a tratti davvero invasivo (cambi di tonalità, tagli ecc.).

Perché la definisce "ottimamente ben fatta"?

Inviato

 trovo che siano ottimamente diteggiati. C'è un rispetto sia dell'impostazione delle mani che delle sonorità ed atmosfere dei preludi. Il tutto mi sembra molto attentamente e con coscienza curato. Ho altre diteggiature/trascrizioni di altri autori, ad esempio, non dei preludi ma di altre opere, in cui ravviso, benché siano fatte abbastanza bene, aspetti che non mi convincono del tutto. Ad esempio posizioni anomale alla ricerca di sonorità , ma che non sono giustificate sotto l'aspetto tecnico, alcuni "vuoti" nei bassi o nell'accompagnamento, oppure sonorità che non sono congruenti con il testo etc.

Per questi motivi l'edizione di Segovia dei 12 preludi mi convince appieno.

Dei 12 preludi "non diteggiati" non ne posso parlare perché appunto non sono diteggiati. Sul perché non siano stati diteggiati non lo so, ma possono esserci mille motivi che non conosco. Sinceramente mi incuriosiscono i 12 preludi mancanti. In assenza di una trascrizione di Segovia, quali si possono trovare in commercio?

Grazie

Eros


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posizioni anomale alla ricerca di sonorità , ma che non sono giustificate sotto l'aspetto tecnico

 

Ho fatto di questo aspetto una mia personale ricerca: se la tecnica si deve piegare alle esigenze del brano, così sia, ma - entro limiti di concreta fattibilità - mai il contrario.


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Inviato

Una lettura accurata dei manoscritti permette di comprendere come Ponce abbia concepito, con la serie dei "24 Preludios", un'opera unitaria, basata sulla sua percezione delle proprietà "ambientali" di ciascuna delle ventiquattro tonalità, e realizzata con una lucida, efficacissima tracciatura di un itinerario atto a creare affinità, varianti e contrasti, come se si trattasse della successione delle diverse sezioni di uno stesso pezzo. 

 

Alla luce di tale constatazione, è quindi auspicabile che gli interpreti (a meno che si tratti di studenti costretti dai loro insegnanti oppure di dilettanti) eseguano e registrino l'intera raccolta. L'hanno già fatto lodevolmente alcuni concertisti, mi auguro che diventi una consuetudine, la stessa che induce i pianisti a eseguire unitariamente il ciclo del Preludi di Chopin.

 

I brani sono perfettamente eseguibili così come Ponce li ha scritti, non c'è bisogno di alcuna manipolazione e, quanto alle diteggiature, ovviamente nessun interprete capace di elaborare un pensiero musicale proprio adotterà mai quelle di un altro interprete: la diteggiatura è la manualità dell'immaginazione, e non si dà, in nessuna arte, il caso di due artisti che immaginano la stessa cosa. 

 

Incidentalmente - e senza malizia - domando ai fedeli delle diteggiature segoviane: quali? Quelle scritte nelle sue edizioni o quelle che adoperava suonando? Basta ascoltare un disco del maestro con le musiche sul leggio per constatare che era il primo a non fare uso delle proprie diteggiature...

 

dralig

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