Harry Inviato 14 Luglio 2014 Group: Membri Topic Count: 24 Content Count: 62 Reputation: 5 Joined: 22/11/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 14 Luglio 2014 Nelle varie registrazioni per chitarra ho notato che ci sono molte discrepanze tra le varie edizioni dei preludi di Manuel Ponce. Chi mi sa dare indicazioni su quale sia l'edizione migliore di questi brani per chitarra?
Cristiano Porqueddu Inviato 19 Luglio 2014 Group: Ammministratori Topic Count: 865 Content Count: 3653 Reputation: 227 Joined: 14/11/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 19 Luglio 2014 La migliore edizione, ad oggi, sono i manoscritti.
Angelo Marchese Inviato 19 Luglio 2014 Group: Membri Topic Count: 3 Content Count: 49 Reputation: 37 Joined: 23/02/2008 Status: Offline Device: Android Inviato 19 Luglio 2014 Quella di Miguel Alcazar per le Edizioni Tecla.
Marina71 Inviato 26 Luglio 2014 Group: Membri Topic Count: 11 Content Count: 28 Reputation: 4 Joined: 27/11/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 26 Luglio 2014 La migliore edizione, ad oggi, sono i manoscritti. Magari........ Quella di Miguel Alcazar per le Edizioni Tecla. Dove si compra?
Marcello Rivelli Inviato 27 Luglio 2014 Group: Membri Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 27 Luglio 2014 Puoi fare un ordine in vari negozi online (per posta in contrassegno), uno su tutti a Roma, La stanza della musica (http://www.lastanzadellamusica.com), una telefonata o email e ti arriva direttamente a casa.. m
Ospite Eros Inviato 6 Ottobre 2014 Inviato 6 Ottobre 2014 io posseggo l'edizione della Schott curata da Segovia, in cui i preludi sono 12 ( e non 24). Mi sembra ottimamente ben fatta
Cristiano Porqueddu Inviato 6 Ottobre 2014 Group: Ammministratori Topic Count: 865 Content Count: 3653 Reputation: 227 Joined: 14/11/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 6 Ottobre 2014 io posseggo l'edizione della Schott curata da Segovia, in cui i preludi sono 12 ( e non 24). Mi sembra ottimamente ben fatta Non mi trovo d'accordo: come lei stesso fa notare, è un'edizione monca e l'intervento del revisore è a tratti davvero invasivo (cambi di tonalità, tagli ecc.). Perché la definisce "ottimamente ben fatta"?
Ospite Eros Inviato 7 Ottobre 2014 Inviato 7 Ottobre 2014 trovo che siano ottimamente diteggiati. C'è un rispetto sia dell'impostazione delle mani che delle sonorità ed atmosfere dei preludi. Il tutto mi sembra molto attentamente e con coscienza curato. Ho altre diteggiature/trascrizioni di altri autori, ad esempio, non dei preludi ma di altre opere, in cui ravviso, benché siano fatte abbastanza bene, aspetti che non mi convincono del tutto. Ad esempio posizioni anomale alla ricerca di sonorità , ma che non sono giustificate sotto l'aspetto tecnico, alcuni "vuoti" nei bassi o nell'accompagnamento, oppure sonorità che non sono congruenti con il testo etc. Per questi motivi l'edizione di Segovia dei 12 preludi mi convince appieno. Dei 12 preludi "non diteggiati" non ne posso parlare perché appunto non sono diteggiati. Sul perché non siano stati diteggiati non lo so, ma possono esserci mille motivi che non conosco. Sinceramente mi incuriosiscono i 12 preludi mancanti. In assenza di una trascrizione di Segovia, quali si possono trovare in commercio? Grazie Eros
Ermanno Brignolo Inviato 7 Ottobre 2014 Group: Membri Topic Count: 29 Content Count: 417 Reputation: 78 Joined: 08/01/2007 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 7 Ottobre 2014 posizioni anomale alla ricerca di sonorità , ma che non sono giustificate sotto l'aspetto tecnico Ho fatto di questo aspetto una mia personale ricerca: se la tecnica si deve piegare alle esigenze del brano, così sia, ma - entro limiti di concreta fattibilità - mai il contrario.
Angelo Gilardino Inviato 7 Ottobre 2014 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 7 Ottobre 2014 Una lettura accurata dei manoscritti permette di comprendere come Ponce abbia concepito, con la serie dei "24 Preludios", un'opera unitaria, basata sulla sua percezione delle proprietà "ambientali" di ciascuna delle ventiquattro tonalità, e realizzata con una lucida, efficacissima tracciatura di un itinerario atto a creare affinità, varianti e contrasti, come se si trattasse della successione delle diverse sezioni di uno stesso pezzo. Alla luce di tale constatazione, è quindi auspicabile che gli interpreti (a meno che si tratti di studenti costretti dai loro insegnanti oppure di dilettanti) eseguano e registrino l'intera raccolta. L'hanno già fatto lodevolmente alcuni concertisti, mi auguro che diventi una consuetudine, la stessa che induce i pianisti a eseguire unitariamente il ciclo del Preludi di Chopin. I brani sono perfettamente eseguibili così come Ponce li ha scritti, non c'è bisogno di alcuna manipolazione e, quanto alle diteggiature, ovviamente nessun interprete capace di elaborare un pensiero musicale proprio adotterà mai quelle di un altro interprete: la diteggiatura è la manualità dell'immaginazione, e non si dà, in nessuna arte, il caso di due artisti che immaginano la stessa cosa. Incidentalmente - e senza malizia - domando ai fedeli delle diteggiature segoviane: quali? Quelle scritte nelle sue edizioni o quelle che adoperava suonando? Basta ascoltare un disco del maestro con le musiche sul leggio per constatare che era il primo a non fare uso delle proprie diteggiature... dralig 1
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