in.fiore Inviato 2 Marzo 2015 Group: Membri Topic Count: 5 Content Count: 25 Reputation: 2 Joined: 13/02/2015 Status: Offline Inviato 2 Marzo 2015 Salve Ferdinando Carulli è ancora troppo sottovalutato dai chitarristi;si pensa ancora a lui solo per l'opera didattica.Stranamente sono stati chitarristi stranieri quali Richard Savino e Carlos Perez ,i quali hanno pubblicato dei bei cd con la sua musica,come le sonate op.21,gli andanti op.320,pezzi per voce e chitarra,tutti pezzi che potrebbero essere eseguiti in concerto,per cambiare i soliti programmi.L'altra sua qualità,insieme a Giuliani è di aver inserito la chitarra in numerosi gruppi cameristici,con opere di pregevole fattura.
Alfredo Franco Inviato 2 Marzo 2015 Group: Membri Topic Count: 84 Content Count: 1188 Reputation: 77 Joined: 03/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 2 Marzo 2015 Carulli ha scritto una marea di musica, molta della quale, per il suo carattere didascalico e formulaico, è dimenticabile. Esistono alcuni suoi lavori che invece sono degni di attenzione, specialmente in ambito cameristico, ambito che, duole dirlo, è ancora visto come l' ultimo ripiego possibile da molti chitarristi, 1
in.fiore Inviato 5 Marzo 2015 Group: Membri Topic Count: 5 Content Count: 25 Reputation: 2 Joined: 13/02/2015 Status: Offline Autore Inviato 5 Marzo 2015 Carulli ha scritto una marea di musica, molta della quale, per il suo carattere didascalico e formulaico, è dimenticabile. Esistono alcuni suoi lavori che invece sono degni di attenzione, specialmente in ambito cameristico, ambito che, duole dirlo, è ancora visto come l' ultimo ripiego possibile da molti chitarristi, Buon giorno.Io sono un chitarrista dilettante,non capisco,riguardo a Carulli,quando dice che la sua musica ha un carattere didascalico e formulaico.Proprio perchè ha scritto tanta musica ci sono ancora tante composizioni da valorizzare.
Ermanno Brignolo Inviato 5 Marzo 2015 Group: Membri Topic Count: 29 Content Count: 417 Reputation: 78 Joined: 08/01/2007 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 5 Marzo 2015 Buon giorno.Io sono un chitarrista dilettante,non capisco,riguardo a Carulli,quando dice che la sua musica ha un carattere didascalico e formulaico.Proprio perchè ha scritto tanta musica ci sono ancora tante composizioni da valorizzare. Credo che nessuno metta in dubbio il fatto che, con oltre 360 numeri d'opera, il lavoro di Carulli possa ancora riservare sorprese di un certo spessore, tuttavia credo che il punto sollevato da Alfredo - punto che io condivido - sia un altro: in tutta quella musica, ci sono pagine che hanno sì un carattere puramente didattico o propedeutico ma che non si elevano al di sopra dei cliché del tempo. Per fare un paragone, sono su un piano decisamente inferiore rispetto ai lavori didattici e propedeutici di Sor. Stesso periodo, stesso entourage, anche se provenienti da culture differenti. Un lavoro di riscoperta e rivalutazione dell'opera carulliana è in corso, e dal punto di vista discografico se ne uò apprezzare un primo risultato con la recente uscita discografica firmata da Nicola Jappelli per Brilliant Classics. Sono lavori apprezzabili, anche se a tratti un po' manieristici. A mio avviso, Carulli rimane un buon compositore, ma per come la vedo io non è lui che abbia lasciato le impronte più profonde nella storia ottocentesca della chitarra.
Alfredo Franco Inviato 5 Marzo 2015 Group: Membri Topic Count: 84 Content Count: 1188 Reputation: 77 Joined: 03/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 5 Marzo 2015 Concordo con Ermanno, per quanto la figura di Carulli rivesta una certa importanza all'interno della storia della chitarra, il suo lascito non è paragonabile a quello di Giuliani o di Sor, e nemmeno a quello di Paganini, che della chitarra ebbe però un'idea quasi violinistica, come la sua scrittura ben ci mostra. Per quanto riguarda la didattica, il lavoro fatto da Sor si pone in una veste unica, sia nel suo Metodo, che nei veri e propri Studi, in un percorso di coerenza stilistica che attraverso diversi numeri d'opera dedicati a differenti gradi di difficoltà non ha eguali. E non a caso molti degli Studi di Sor sono vere e proprie perle che vanno ben oltre al loro dichiarato scopo. Le composizioni di Carulli sono il tipico frutto salottiero della Parigi di quel tempo, tecnicamente sorprendenti rispetto a quanto si era sentito prima ma anche foriere di un modo di fare musica più incline all'artigianato che all'arte.
Harry Inviato 5 Marzo 2015 Group: Membri Topic Count: 24 Content Count: 62 Reputation: 5 Joined: 22/11/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 5 Marzo 2015 Quali sono le composizioni che reputate più interessanti di Carulli??
Ermanno Brignolo Inviato 6 Marzo 2015 Group: Membri Topic Count: 29 Content Count: 417 Reputation: 78 Joined: 08/01/2007 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 6 Marzo 2015 Nessuno dice che Carulli è Beethoven o Mozart,ma se gli autori del ottocento chitarristico erano quelli che sappiamo tutti,non mi sorprende che molte musiche,non siano da concerto o di forma tale da farci pensare a forme-compositive come le Sonate degli autori che ho menzionato. Mi è poco chiaro quello che intendi con questa frase. E' tristemente ovvio che un paragone tra Carulli e Beethoven non sta né in cielo né in terra, ma le opere importanti non mancano di certo nel repertorio chitarristico ottocentesco. Certo, sono su piani diversi. Certo io condivido tutto quello che dici e anche quello che dice Alfredo,ma quella era un epoca diversa padroneggiata dal Piano,e la chitarra stava appena mettendo le sue radici nel classicismo Raffaele, nel 1808 Mauro Giuliani componeva il Concerto in La maggiore, op. 30. Un anno dopo, lo stesso Carulli componeva il suo primo concerto per chitarra e orchestra, op. 8. La chitarra non stava appena mettendo le radici nel classicismo; era, semmai, in uno dei suoi momenti più floridi: quarant'anni dopo, invece, sarebbe stata "relegata" ai salotti della media borghesia e in poche altre sale da concerto. per fortuna ci sono stati autori come Carulli,che hanno scavato nelle seicorde facendo uscire fuori il classicismo-chitarristico riuscendoci a dare delle belle forme e non riuscendoci del tutto come nelle forme classiche come la Sonata Classica. Fammi capire... stai dicendo che dovremmo sentirci fortunati a non avere, nel nostro repertorio ottocentesco, brani solistici importanti e di ampio respiro?? E poi, e poi, se vuoi scavare nelle sei corde con il repertorio ottocentesco, a mio modo di vedere non troverai nulla di più innovativo di Sor e Coste (e mi verrebbe da aggiungere: "altro che Carulli!"). Sor, in particolare, ha raggiunto livelli altissimi, a partire dai suoi studi e dai cicli di variazioni - i suoi punti più alti - cadendo un po', invece, nelle grandi sonate op. 22 e 25; personalmente, tornando a quanto scritto sopra, non credo che questa caduta di stile possa essere definita una fortuna... 2
Alfredo Franco Inviato 6 Marzo 2015 Group: Membri Topic Count: 84 Content Count: 1188 Reputation: 77 Joined: 03/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 6 Marzo 2015 ...Giuliani era chitarrista alla corte di Vienna, suonava con Moscheles e frequentava Beethoven; Sor era famoso a Parigi, a Londra e in Russia come chitarrista e compositore...la chitarra era a tutti gli effetti uno strumento di primo piano della vita musicale europea. In quanto alla forma sonata, la difficoltà di adattare allo strumento lo sviluppo bitematico legato al linguaggio dell'epoca non ha impedito ai migliori chitarristi compositori di cimentarsi con questa forma. Paganini, Sor, Giuliani lo hanno fatto più volte, con risultati quantomeno interessanti e in alcuni casi decisamente riusciti. Mah!
Cristiano Porqueddu Inviato 7 Marzo 2015 Group: Ammministratori Topic Count: 865 Content Count: 3653 Reputation: 227 Joined: 14/11/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 7 Marzo 2015 Nessuno dice che Carulli è Beethoven o Mozart,ma se gli autori del ottocento chitarristico erano quelli che sappiamo tutti,non mi sorprende che molte musiche,non siano da concerto o di forma tale da farci pensare a forme-compositive come le Sonate degli autori che ho menzionato. Non ci ho capito nulla. Certo io condivido tutto quello che dici e anche quello che dice Alfredo,ma quella era un epoca diversa padroneggiata dal Piano,e la chitarra stava appena mettendo le sue radici nel classicismo e io dico per fortuna ci sono stati autori come Carulli,che hanno scavato nelle seicorde facendo uscire fuori il classicismo-chitarristico riuscendoci a dare delle belle forme e non riuscendoci del tutto come nelle forme classiche come la Sonata Classica. Continuo a non capirci nulla. Raffaele, per favore, potresti rileggere e verificare con maggiore attenzione i tuoi scritti prima di inviarli? Quando leggo belle forme io penso ad altro, abbi pazienza.
Alfredo Franco Inviato 8 Marzo 2015 Group: Membri Topic Count: 84 Content Count: 1188 Reputation: 77 Joined: 03/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 8 Marzo 2015 Artigianato non è un termine dispregiativo. Bisogna pensare a questo tipo di produzione un po' come ai manufatti che uscivano dalle botteghe artistiche della Firenze dell'Umanesimo, dove accanto ai geni operavano degli abili artigiani. Non producevano necessariamente arte, ma esaudivano richieste funzionali a qualcosa e a qualcuno, proprio come la produzione di Carulli o di Carcassi, che con il suo scopo didattico o ricreativo assolveva ad una serie di compiti specifici nella società del primo '800. E' inutile darsi pena, questo tipo di letteratura non cela alcun tesoro nascosto in attesa di essere portato alla luce, semplicemente perchè ai suoi artefici non passava per la testa di tracciare nuove e folgoranti testimonianze artistiche.
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