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Carulli sottovalutato


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Concordo con Ermanno, per quanto la figura di Carulli rivesta una certa importanza all'interno della storia della chitarra, il suo lascito non è paragonabile a quello di Giuliani o di Sor, e nemmeno a quello di Paganini, che della chitarra ebbe però un'idea quasi violinistica, come la sua scrittura ben ci mostra.

 

Per quanto riguarda la didattica, il lavoro fatto da Sor si pone in una veste unica, sia nel suo Metodo, che nei veri e propri Studi, in un percorso di coerenza stilistica che attraverso diversi numeri d'opera dedicati a differenti gradi di difficoltà non ha eguali. E non a caso molti degli Studi di Sor sono vere e proprie perle che vanno ben oltre al loro dichiarato scopo.

 

Le composizioni di Carulli sono il tipico frutto salottiero della Parigi di quel tempo, tecnicamente sorprendenti rispetto a quanto si era sentito prima ma anche foriere di un modo di fare musica più incline all'artigianato che all'arte.

Rispetto a Paganini,però, che nelle sue composizioni per vl. e chi. e nei quartetti con gli archi,lascia alla chi.un ruolo di  mero accompagnamento,Carulli nelle sue opere da camera fa svolgere un lavoro di un'altro spessore alla chit.Marco Riboni,per esempio, definisce il duo per fortepiano e chit. op. 86,bellissimo.

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Quali sono le composizioni che reputate più interessanti di Carulli??

Il concerto per chit. e orch.op.8-il concerto per chit. e orch.op.140-il concerto per fl.chit.e orch.sonata op.16-3 sonate op.21-6 andanti op.320-duo fortepiano-chit.op.86-serenate fl.-chit.op109-variazioni per fl.chit.su temi di Rossini-Beethoven,duo per 2 chit.op.34.Si potrebbe continuare ancora.Indagando con un'indagine più approfondita sulla sua enorme produzione,credo che avremo delle liete sorprese.

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ha scritto una tale  quantità di musiche ,che per me non è per niente sottovalutato.Anzi. Ultimamente forse un po meno suonato o registrato,ma nulla toglie alle sue musiche.

 

Nessuno dice che Carulli è Beethoven o Mozart,ma se gli autori del ottocento chitarristico erano quelli che sappiamo tutti,non mi sorprende che molte musiche,non siano da concerto o di forma tale da farci pensare a  forme-compositive  come le Sonate degli autori che ho menzionato. Certo io condivido tutto quello che dici e anche quello che dice Alfredo,ma quella era un epoca diversa padroneggiata dal Piano,e la chitarra stava appena mettendo le sue radici nel classicismo e io dico per fortuna ci sono stati autori come Carulli,che hanno scavato nelle seicorde facendo uscire fuori il classicismo-chitarristico  riuscendoci a dare delle belle forme e non riuscendoci del tutto come nelle forme classiche come la Sonata Classica.

In pittura non si ragiona come tanti chitarristi, che si sentono umiliati dalle composizioni di Carulli;quando si vedono i quadri dello Starnina non si paragonano a quelli di Leonardo,ma i suoi quadri,agli Uffizi,sono a pochi metri da quelli del genio di Vinci.

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Mi è poco chiaro quello che intendi con questa frase. E' tristemente ovvio che un paragone tra Carulli e Beethoven non sta né in cielo né in terra, ma le opere importanti non mancano di certo nel repertorio chitarristico ottocentesco. Certo, sono su piani diversi.

 

 

Raffaele, nel 1808 Mauro Giuliani componeva il Concerto in La maggiore, op. 30. Un anno dopo, lo stesso Carulli componeva il suo primo concerto per chitarra e orchestra, op. 8. La chitarra non stava appena mettendo le radici nel classicismo; era, semmai, in uno dei suoi momenti più floridi: quarant'anni dopo, invece, sarebbe stata "relegata" ai salotti della media borghesia e in poche altre sale da concerto.

 

 

 

Fammi capire... stai dicendo che dovremmo sentirci fortunati a non avere, nel nostro repertorio ottocentesco, brani solistici importanti e di ampio respiro??

 

E poi, e poi, se vuoi scavare nelle sei corde con il repertorio ottocentesco, a mio modo di vedere non troverai nulla di più innovativo di Sor e Coste (e mi verrebbe da aggiungere: "altro che Carulli!"). Sor, in particolare, ha raggiunto livelli altissimi, a partire dai suoi studi e dai cicli di variazioni - i suoi punti più alti - cadendo un po', invece, nelle grandi sonate op. 22 e 25; personalmente, tornando a quanto scritto sopra, non credo che questa caduta di stile possa essere definita una fortuna...

Io penso che Carlos Perèz sia  un grande chitarrista,e se decide di incidere un 'intero cd con musiche di Ferdinando Carulli,ritiene buona parte della sua opera valida.Sor ha il numero d'opera 60 e non ha scritto nessun lavoro cameristico in cui è inserita la chit.Qualche anno fa è uscito un bel cd di Giulio Tampalini,con i concerti per chit. e orch. di Carulli,allegato alla rivista AMADEUS,quindi,finalmente, fuori  dal ristretto mondo chitarristico.

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Sor ha il numero d'opera 60 e non ha scritto nessun lavoro cameristico in cui è inserita la chit.

 

La lista dei lavori di Sor conta quasi più brani senza numero d'opera che opere numerate. Anzi, sembra quasi strano che i lavori numerati siano solo quelli per chitarra (e neppure tutti).

http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_compositions_by_Fernando_Sor

A questi, si aggiunge - tanto per citarlo - un assai vociferato concerto per chitarra e orchestra, concerto che pare sia stato composto nel periodo londinese e che a tutt'oggi risulta perduto.

 

Sor e Carulli hanno semplicemente trattato la chitarra in modo assai differente, giungendo a risultati a dir poco differenti, dall'uso della polifonia all'elaborazione armonica. Queste differenze si mostrano in modo evidente fin dall'analisi delle opere didattiche, come studi e brani semplici.

 

Ora, se gli interpreti trovano spunti interessanti nell'opera di Carulli, fanno benissimo a metterli in risalto come meritano, da Pérez a Tampalini a Jappelli a chiunque altro ne avverta il bisogno: non c'è motivo di instaurare dibattiti su questo se non per applaudire qualche uscita nuova e interessante. Credo, invece, che possa avere senso cercare di comprendere dove stanno e da dove derivano le differenze tra la chitarra di Carulli e quella di Sor, calandole in un contesto più ampio e elaborandole con qualche strumento musicale più solido di un numero d'opera o di un paio di scelte discografiche.

 

EB

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Ma cosa vuol dire "Sor ha il numero d'op. 60"?

 

La produzione didattica di Sor non ha eguali nella letteratura del primo '800, sia per l'arco strettamente tecnico abbracciato dai suoi studi, che vanno da lavori rivolti ai principianti a lavori che richiedono grande impegno strumentale, sia per quanto riguarda la coerenza stilistica con cui Sor ha sviluppato la sua ricerca.

 

Bisogna essere ciechi per non avvertire la differenza di scrittura tra le opere di Sor e quelle di Carulli, tanto è siderale la distanza stilistica che le separa! Diciamo le cose come stanno. Il confronto Sor/Carulli è improponibile. 

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Io penso questo,che l'utente di Arezzo in.fiore, che ha aperto la discussione,su Carulli, sia un amatore di Carulli . Da qui a dire che è un  cieco a non capire la differenza tra un autore e un altro   -Sor/Carulli- ,non lo so ,mi sembra un po troppo. Io non lo conosco,questo utente,ma forse voi sapete che l'utente di Arezzo, è un musicista professionista? Un dilettante,un amatore della chitarra? Uno studente?  

 

Ho fatto una domanda relativa ad un'affermazione precisa "Sor ha il numero d'op. 60", affermazione priva di fondamento. Cosa centra il fatto di essere un amateur, un professionista, uno studente? 

 

La cecità non è certo rivolta a lui, oltretutto, è circostanziata al mettere sullo stesso piano Sor e Carulli.

 

Mi sembra che tu stia facendo una confusione epocale, leggendo quello che ti va di leggere nelle parole scritte da qualcun'altro.

Un'ultima domanda, mi dai del voi come usava ai tempi dell'Impero mussoliniano?

 

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Io non lo conosco,questo utente,ma forse voi sapete che l'utente di Arezzo, è un musicista professionista? Un dilettante,un amatore della chitarra? Uno studente?  

Non conosco l'utente in.fiore, Raffaele, ma mi pare ovvio che un'argomentazione come questa:

 

Io penso che Carlos Perèz sia  un grande chitarrista,e se decide di incidere un 'intero cd con musiche di Ferdinando Carulli,ritiene buona parte della sua opera valida.Sor ha il numero d'opera 60 e non ha scritto nessun lavoro cameristico in cui è inserita la chit.Qualche anno fa è uscito un bel cd di Giulio Tampalini,con i concerti per chit. e orch. di Carulli,allegato alla rivista AMADEUS,quindi,finalmente, fuori  dal ristretto mondo chitarristico.

sia un po' troppo lacunosa per provenire da un musicista professionista (inteso in senso assai più ampio della mera retribuzione della prestazione professionale).

 

Ora, questo è un forum: ci intervengono indiscriminatamente dilettanti e professionisti, docenti e studenti, appassionati e fanatici; questo è un bene, ovviamente, ma ci sono aspetti che potrebbero e dovrebbero essere affrontati con un po' più di serietà.

Tu ti e ci chiedi quale sia la preparazione di questo utente; io rispondo: "poco importa". Se è uno studente, da questa discussione potrebbe avere qualcosa da imparare: ad esempio, che non si giudica l'operato di un compositore dalle scelte discografiche di altri artisti (senza nulla togliere a chi lo registra, ben inteso: il mirino è puntato altrove), che non si valuta la qualità di un compositore dallo spessore del suo catalogo, che per giudicare delle pagine di musica occorre averle lette, possibilmente comprese e analizzate in un contesto un po' più ampio di un leggio e una chitarra... e via discorrendo.

 

Per concludere, un amatore ha tutto il diritto di appassionarsi a un compositore ed esprimere il suo pensiero, ci mancherebbe! Però - ed è un "però per nulla trascurabile - il gusto personale non gli impedisce di vedersi criticare su affermazioni che non hanno senso musicale. Lasciar correre questo tipo di affermazioni sulla scusante del dilettantismo è semplicistico e superficiale; le persone fanno domande per avere risposte, opinioni e - se arrivano - conferme: questo si chiama dialogo; se si devono accantonare queste opinioni per non ledere la sensibilità di un amateur (neanche fosse una specie protetta a rischio depressione per uno scambio di idee discordanti... andiamo, siamo tra adulti!) allora si perde lo scopo di un forum, ma anche di una discussione. A questo punto, lasciamo che dilaghi il pensiero che un preludio di Carulli e una sinfonia di Mahler hanno lo stesso peso musicale e mettiamoci a fare qualcos'altro.

 

EB

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La lista dei lavori di Sor conta quasi più brani senza numero d'opera che opere numerate. Anzi, sembra quasi strano che i lavori numerati siano solo quelli per chitarra (e neppure tutti).

http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_compositions_by_Fernando_Sor

A questi, si aggiunge - tanto per citarlo - un assai vociferato concerto per chitarra e orchestra, concerto che pare sia stato composto nel periodo londinese e che a tutt'oggi risulta perduto.

 

Sor e Carulli hanno semplicemente trattato la chitarra in modo assai differente, giungendo a risultati a dir poco differenti, dall'uso della polifonia all'elaborazione armonica. Queste differenze si mostrano in modo evidente fin dall'analisi delle opere didattiche, come studi e brani semplici.

 

Ora, se gli interpreti trovano spunti interessanti nell'opera di Carulli, fanno benissimo a metterli in risalto come meritano, da Pérez a Tampalini a Jappelli a chiunque altro ne avverta il bisogno: non c'è motivo di instaurare dibattiti su questo se non per applaudire qualche uscita nuova e interessante. Credo, invece, che possa avere senso cercare di comprendere dove stanno e da dove derivano le differenze tra la chitarra di Carulli e quella di Sor, calandole in un contesto più ampio e elaborandole con qualche strumento musicale più solido di un numero d'opera o di un paio di scelte discografiche.

 

EB

Buon giorno.Io sono abbonato sin dal primo numero a IL Fronimo,sicuramente la più importante rivista per chit. in Italia.Ruggiero Chiesa,uno dei pionieri della riscoperta della letteratura dell'800,dava un giudizio su F:Carulli, diverso dai post che ho letto su questa discussione,Anche Marco Riboni,che sempre sul Fronimo,ha pubblicato vari articoli sulle composizioni in forma sonata della chit. ,quando ha analizzato quelle di

Carulli,ne ha dato un giudizio positivo.

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Io penso questo,che l'utente di Arezzo in.fiore, che ha aperto la discussione,su Carulli, sia un amatore di Carulli . Da qui a dire che è un  cieco a non capire la differenza tra un autore e un altro   -Sor/Carulli- ,non lo so ,mi sembra un po troppo. Io non lo conosco,questo utente,ma forse voi sapete che l'utente di Arezzo, è un musicista professionista? Un dilettante,un amatore della chitarra? Uno studente?  

 

Sono perfettamente d accordo con te Ermano,in tutti i tuoi punti. 

un mio ultimo post su questo tema.Mi sembrava sottinteso che le opere di Ferdinando Carulli sono poco eseguite in concerto,invece di suonare per l'ennesima volta le variazioni op. 9 di Sor,proporre di Carulli una delle sonate op.21, o il gran solo op.76,o gli andanti op 320,tutti brani che non mi sembrano così tanto inferiori a quelli di Sor.

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