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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

La locomotiva di Villa Lobos


Alfredo Franco
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Villa Lobos era un artista convinto delle proprie idee.

 

Questo monolitico assioma lo si ricava scoltando il quarto movimento della Bachiana brasileira n.2, un viaggio in locomotiva a vapore.

 

C'è proprio tutto: i pistoni, le rotaie, il fischio della ciminiera e anche gli irrispettosi sbuffi di vapore...e a dar retta alla melodia, su quei vagoni deve esserci un'umanita varia e spensierata, signore con l'ombrellino e ragazzini a piedi nudi.

 

Tutto bene, almeno fino all'arrivo alla stazione; il treno rallenta, i vapori cessano, i freni emettono il loro ultimo flebile rantolo.

 

Ma all'improvviso la mazzata dell'accordo finale in minore ci scatena un pensiero terribile: un povero facchino deve essere finito sotto al treno!

 

Qualcuno, nell'ascoltare questa musica storcerà la bocca, il naso e anche le orecchie, ma per me anche questo è genio.

 

:D

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L'ho ascoltata anch'io!!

E' veramente favolosa!!!

Sembra facile riuscire a scrivere in musica tutti quegli effetti che ricordano i rumori di un treno che corre o il rumore stridulo dei freni che si azionano per frenare la sua corsa....

Ci vuole invece una mente fervida e allenata per far immaginare all'ascoltatore un treno in corsa che uccide un facchino.

Per questo motivo Villa Lobos è un genio.

 

Qualcuno, nell'ascoltare questa musica storcerà la bocca, il naso e anche le orecchie, ma per me anche questo è genio

 

Secondo me comporre questo tipo di musica è piu difficile che risolvere un complessissimo problema di matematica, e va perciò aprezzato che il compositore sia riuscito anche solo a concepire un' opera simile.

NOn tutti 'purtroppo' riescono a capire certa musica: molti pensano che i veri compositori sono coloro che scrivono musica seguendo rigorosamente delle cadenze classiche che vanno dal periodo romantico in giu e considerano questa musica un insieme di note messe a caso che non riescono a trasmettere nulla.

Ma noi fortunatamente capiamo che la musica va aprezzata per quella che è...

Io penso sempre che dev'essere l'ascoltatore che deve riuscire ad entrare nella musica, e non viceversa.

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Villa Lobos era un artista convinto delle proprie idee.

 

Questo monolitico assioma lo si ricava scoltando il quarto movimento della Bachiana brasileira n.2, un viaggio in locomotiva a vapore.

 

C'è proprio tutto: i pistoni, le rotaie, il fischio della ciminiera e anche gli irrispettosi sbuffi di vapore...e a dar retta alla melodia, su quei vagoni deve esserci un'umanita varia e spensierata, signore con l'ombrellino e ragazzini a piedi nudi.

 

Non dimentichiamo i pappagalli, ai quali Villa-Lobos era particolarmente affezionato e con i quali intratteneva, a suo dire, istruttive conversazioni. La "Bachianas Brasileiras n. 2, contenente la "Tocata" con il titolo "O Trenzinho do Caipira" fu scritta nel 1929. E' la risposta "brasiliana" a "Pacific 231" di Arthur Honegger, composizione del 1923 che HVL aveva avuto modo di ascoltare assai probabilmente a Parigi.

 

dralig

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L'ho ascoltata anch'io!!

E' veramente favolosa!!!

Sembra facile riuscire a scrivere in musica tutti quegli effetti che ricordano i rumori di un treno che corre o il rumore stridulo dei freni che si azionano per frenare la sua corsa....

Ci vuole invece una mente fervida e allenata per far immaginare all'ascoltatore un treno in corsa che uccide un facchino.

Per questo motivo Villa Lobos è un genio.

 

Dunque, un compositore degno del suo ruolo non deve avere problemi di sorta nel saper descrivere oggittivamente un dato reale.

In questo senso, un buon compositore è in grado di far suonare agli strumenti qualsisi cosa, treni, navi, automobili, caffettiere.

La differenza sta però nel descrivere la realtà o nel rappresentarla in forma traslata.

 

La locomotiva di Villa LObos resterebbe un semplice quanto complesso esercizio di orchestrazione se non ci fosse quella "musichetta" che il treno trasporta, lì è la differenza.

 

Si tratta insomma di decidere se di vuole descrivere il mondo ( la cosidetta musica descrittiva) o narrarlo.

La musica orchestrale di Villa Lobos è narrativa, non descrittiva.

 

Secondo me comporre questo tipo di musica è piu difficile che risolvere un complessissimo problema di matematica, e va perciò aprezzato che il compositore sia riuscito anche solo a concepire un' opera simile.

NOn tutti 'purtroppo' riescono a capire certa musica: molti pensano che i veri compositori sono coloro che scrivono musica seguendo rigorosamente delle cadenze classiche che vanno dal periodo romantico in giu e considerano questa musica un insieme di note messe a caso che non riescono a trasmettere nulla.

Ma noi fortunatamente capiamo che la musica va aprezzata per quella che è...

Io penso sempre che dev'essere l'ascoltatore che deve riuscire ad entrare nella musica, e non viceversa.

 

Le mie remore si riferiscono al fatto che ci sono critici o compositori che giudicano un pezzo come questo troppo scopertamente effettistico, fine a se stesso, teso a rendere l'ascoltatore stupefatto.

Gran parte della critica dei decenni passati ha elogiato la stringatezza di Webern e la sua capacità di concetrazione musicale, catalogando lo stile di Villa Lobos (ad esempio), come superfluo, superato.

 

Per questa cricca, il pezzo in questione è troppo semplice, non abbastanza diffcile.

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Villa Lobos era un artista convinto delle proprie idee.

 

Questo monolitico assioma lo si ricava scoltando il quarto movimento della Bachiana brasileira n.2, un viaggio in locomotiva a vapore.

 

C'è proprio tutto: i pistoni, le rotaie, il fischio della ciminiera e anche gli irrispettosi sbuffi di vapore...e a dar retta alla melodia, su quei vagoni deve esserci un'umanita varia e spensierata, signore con l'ombrellino e ragazzini a piedi nudi.

 

Non dimentichiamo i pappagalli, ai quali Villa-Lobos era particolarmente affezionato e con i quali intratteneva, a suo dire, istruttive conversazioni. La "Bachianas Brasileiras n. 2, contenente la "Tocata" con il titolo "O Trenzinho do Caipira" fu scritta nel 1929. E' la risposta "brasiliana" a "Pacific 231" di Arthur Honegger, composizione del 1923 che HVL aveva avuto modo di ascoltare assai probabilmente a Parigi.

 

dralig

 

Uh!

Non ci avevo pensato!

 

Ma lei mi fa venire in mente anche quell'altro lavoro...mi pare una sonata per piano...Concorde, se non erro..di...Ives?

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