Guest Nicola Mazzon Inviato il November 11, 2006 Inviato il November 11, 2006 Chi conosce il manuale di armonia complementare di Bruno Coltro?
Marcello Rivelli Inviato il November 12, 2006 Group: Members Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 12/19/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato il November 12, 2006 Chi conosce il manuale di armonia complementare di Bruno Coltro? Nei dettagli, personalmente non lo conosco, ma ricordo solo di averne sentito parlare nel testo citato prima di C. Marenco- manuale di armonia, ne fa un riferimento insieme ai testi di Farina, Delachi... marcello
Angelo Gilardino Inviato il November 12, 2006 Group: Members Topic Count: 87 Content Count: 2,241 Reputation: 100 Joined: 11/24/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato il November 12, 2006 Chi conosce il manuale di armonia complementare di Bruno Coltro? Nei dettagli, personalmente non lo conosco, ma ricordo solo di averne sentito parlare nel testo citato prima di C. Marenco- manuale di armonia, ne fa un riferimento insieme ai testi di Farina, Delachi... marcello Reputo opportuno, per non dire indispensabile, che l'armonia venga oggi insegnata in chiave storicistica, ossia si a partire dalle sue leggi e regole nel sistema tonale, ma con immediata apertura, sia verso il passato remoto (modalità) che verso il passato prossimo (atonalità, politonalità, polimodalità, serialità). Considero molto dannoso, sul piano culturale e sul piano musicale specifico, identificare l'armonia esclusivamente con l'armonia tonale, e insegnarla - come tuttora si seguita a fare - in modo tale da far apparire gli altri sistemi come secessioni. Inoltre, non capisco perché l'armonia non venga insegnata a partire dalle prime lezioni di musica e di strumento, insieme al solfeggio (che per la verità è più difficile dell'armonia). L'armonia tonale sta alla musica come il dogma della chiesa cattolica romana sta alla vita. Sarà bene aprire gli occhi e imparare a usare fin da piccoli il sommo privilegio della libertà e, in tale uso, ammaestrarsi per tempo. Altrimenti continueremo ad avere ascoltatori che distinguono la musica romantica dalla musica contemporanea come due etnie. dralig
Marcello Rivelli Inviato il November 12, 2006 Group: Members Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 12/19/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato il November 12, 2006 Reputo opportuno, per non dire indispensabile, che l'armonia venga oggi insegnata in chiave storicistica, ossia si a partire dalle sue leggi e regole nel sistema tonale, ma con immediata apertura, sia verso il passato remoto (modalità) che verso il passato prossimo (atonalità, politonalità, polimodalità, serialità). Considero molto dannoso, sul piano culturale e sul piano musicale specifico, identificare l'armonia esclusivamente con l'armonia tonale, e insegnarla - come tuttora si seguita a fare - in modo tale da far apparire gli altri sistemi come secessioni. Inoltre, non capisco perché l'armonia non venga insegnata a partire dalle prime lezioni di musica e di strumento, insieme al solfeggio (che per la verità è più difficile dell'armonia). L'armonia tonale sta alla musica come il dogma della chiesa cattolica romana sta alla vita. Sarà bene aprire gli occhi e imparare a usare fin da piccoli il sommo privilegio della libertà e, in tale uso, ammaestrarsi per tempo. Altrimenti continueremo ad avere ascoltatori che distinguono la musica romantica dalla musica contemporanea come due etnie. dralig concordo pienamente Magister, infatti la confusione a cui facevo riferimento nell'altro post al riguardo delle varie teorie didattiche (più pratiche che realmente meditate in senso storico appunto) tendono tutte a.. privilegiare il sistema tonale come fosse l'unico sistema scirivibile mentre un allievo se deve scrivere anche un contrappunto in stile modale, cosa sicuramente più corretta va nel.. pallone... grazie a quello che hai appena detto... e le altre tecniche?.. mi ha fatto "sorridere" un manualetto pubblicato e molto contestato, che invece ho trovato molto interessante di Reginald Smith Brindle edito da Ricordi, La composizione musicale, di cui molti "amici" compositori hanno criticato ma io ho risposto loro che inq uel libro venivano aperte più di mille finestre a chi sapeva cogliere... l'invito.. e senza parlare di quinte quarte e seste.. marcello
Alfredo Franco Inviato il November 12, 2006 Group: Members Topic Count: 84 Content Count: 1,188 Reputation: 77 Joined: 12/03/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato il November 12, 2006 ah si ecco, me lo volevo procurare...è ancora in commercio?
Marcello Rivelli Inviato il November 12, 2006 Group: Members Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 12/19/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato il November 12, 2006 ah si ecco, me lo volevo procurare...è ancora in commercio? Non saprei Alfredo, in effetti sono un pò di .. lustri che è nella mia libreria.. prova a fare una ricerca sul sito dela Ricordi.. sono quei manualetti bianchi della collana Analisi musicali di caui altri titoli come David Epstein-Al di là di Orfeo, De la Motte- il contrappunto, De Natale- Analisi musicali e altri... marcello
Guest Piero Viti Inviato il November 12, 2006 Inviato il November 12, 2006 ah si ecco, me lo volevo procurare...è ancora in commercio? Non saprei Alfredo, in effetti sono un pò di .. lustri che è nella mia libreria.. prova a fare una ricerca sul sito dela Ricordi.. sono quei manualetti bianchi della collana Analisi musicali di caui altri titoli come David Epstein-Al di là di Orfeo, De la Motte- il contrappunto, De Natale- Analisi musicali e altri... marcello Concordo: è un manualetto molto "stimolante"! L'edizione è infatti Ricordi: Reginald Smith Brindle La Composizione Musicale Orientamenti didattici Ed. Ricordi Saluti Piero Viti
Guest Nicola Mazzon Inviato il November 12, 2006 Inviato il November 12, 2006 Chi conosce il manuale di armonia complementare di Bruno Coltro? Nei dettagli, personalmente non lo conosco, ma ricordo solo di averne sentito parlare nel testo citato prima di C. Marenco- manuale di armonia, ne fa un riferimento insieme ai testi di Farina, Delachi... marcello Reputo opportuno, per non dire indispensabile, che l'armonia venga oggi insegnata in chiave storicistica, ossia si a partire dalle sue leggi e regole nel sistema tonale, ma con immediata apertura, sia verso il passato remoto (modalità) che verso il passato prossimo (atonalità, politonalità, polimodalità, serialità). Considero molto dannoso, sul piano culturale e sul piano musicale specifico, identificare l'armonia esclusivamente con l'armonia tonale, e insegnarla - come tuttora si seguita a fare - in modo tale da far apparire gli altri sistemi come secessioni. Inoltre, non capisco perché l'armonia non venga insegnata a partire dalle prime lezioni di musica e di strumento, insieme al solfeggio (che per la verità è più difficile dell'armonia). L'armonia tonale sta alla musica come il dogma della chiesa cattolica romana sta alla vita. Sarà bene aprire gli occhi e imparare a usare fin da piccoli il sommo privilegio della libertà e, in tale uso, ammaestrarsi per tempo. Altrimenti continueremo ad avere ascoltatori che distinguono la musica romantica dalla musica contemporanea come due etnie. dralig Ha ragione, maestro, ma da quello che ho capito all'esame di armonia complementare i docenti sono molto "vicini" alle regole da manuale, e quindi non si ha molta scelta per il tipo di approccio con l'armonia. Sono d'accordo anche io sul fatto che l'armonia debba essere insegnata sin dall'inizio, altrimenti è come se ci si mettesse a leggere senza conoscere la grammatica e la scrittura.
Lucio Matarazzo Inviato il November 12, 2006 Group: Members Topic Count: 14 Content Count: 255 Reputation: 9 Joined: 12/08/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato il November 12, 2006 Ha ragione, maestro, ma da quello che ho capito all'esame di armonia complementare i docenti sono molto "vicini" alle regole da manuale, e quindi non si ha molta scelta per il tipo di approccio con l'armonia. Purtroppo l'Armonia Complementare, che ricordo a tutti nella sua reale dicitura è "Cultura musicale generale", è uno dei più antiquati corsi del Conservatorio. Non credo di dire una novità se imputo questo al fatto che molti insegnanti di quei corsi sono di derivazione compositiva (leggi compositori non in grado di comporre, né tantomeno di insegnare composizione, con le dovute eccezioni) e che gli alunni di quei pochi che provengono da estrazioni diverse sono spesso in difficoltà per il fatto che gran parte dell'esame è imperniato sulla realizzazione del basso numerato. Ricordo che nei primi due anni di mia frequenza al corso di Composizione (...lustri fa) non ho fatto altro che ripetere le stesse cose che studiai nel corso di Armonia Complementare! LM
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