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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

La scelta del repertorio. Paura di esporsi?


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è meglio avere una sala piena di gente rumorosa e contenta che una semivuota di gente infelice

 

Caro Maestro, qualcosa mi dice che Lei ne sa qualcosa...

Sai Andrea, io ho sperimentato quasi tutte le situazioni possibili...(mi mancano solo i concerti per le strade!)...sale stracolme con soli posti in piedi e sale con quattro gatti quattro.

Il punto è che i fattori di richiamo sono quasi sempre - è vero - i nomi di successo, ma talvolta lo sono anche i programmi che propongono.

 

Certo, a tutti fa piacere ascoltare ogni tanto La Catedral o un Recuerdos, e a molti fa storcere il naso l'idea di sciropparsi Berio e Donatoni in un colpo solo.

Però la gente deve imparare anche a sacrificarsi un po' di più se vuole davvero capire qualcosa di musica, in particolare di quella attuale, altrimenti corre il rischio di inaridirsi artisticamente. Dovrebbe avere una visione più ampia, più completa.

 

Anche l'interprete che non osa mai è destinato a clonare se stesso infinite volte e rischia, come sta accadendo inesorabilmente ad alcuni nomi noti, di essere già vecchio prima del tempo.

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Se non si osa nella musica colta, dove si può osare?

 

Se non si sperimenta dove esistono contenuti e possibiltà dove altro lo si può fare?

 

E' una questione anche di lucidità mentale, conoscere la musica contemporanea, approfondire la musica "difficile" dal punto di vista costruttivo ed espressivo, esplorare il senso in Berio, Donatoni, Carter, Petrassi o Dillon può aiutare a trovare nuovi percorsi mentali anche quando si suonano Tarrega e Sor, per avere spunti diversi dal solito e per far crescere l'interpretazione anche del repertorio tradizionale.

 

Se si rinuncia ad osare con la chitarra classica, è un'occasione sprecata.

Sarebbe come avere una solida preparazione gastronomica con centinaia di ingredienti a disposizione e limitarsi, per sicurezza, a preparare un "sicuro" piatto, ben rifinito e ben servito, di pasta al pomodoro.

 

Con tutto il rispetto per il pomodoro... :)

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Se non si osa nella musica colta, dove si può osare?

 

Se non si sperimenta dove esistono contenuti e possibiltà dove altro lo si può fare?

 

E' una questione anche di lucidità mentale, conoscere la musica contemporanea, approfondire la musica "difficile" dal punto di vista costruttivo ed espressivo, esplorare il senso in Berio, Donatoni, Carter, Petrassi o Dillon può aiutare a trovare nuovi percorsi mentali anche quando si suonano Tarrega e Sor, per avere spunti diversi dal solito e per far crescere l'interpretazione anche del repertorio tradizionale.

 

Se si rinuncia ad osare con la chitarra classica, è un'occasione sprecata.

Sarebbe come avere una solida preparazione gastronomica con centinaia di ingredienti a disposizione e limitarsi, per sicurezza, a preparare un "sicuro" piatto, ben rifinito e ben servito, di pasta al pomodoro.

 

Con tutto il rispetto per il pomodoro... :)

 

Io vado in estasi per la pasta al pomodoro... :P

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Io vado in estasi per la pasta al pomodoro... :P

 

Tutti i giorni a pranzo e cena? 8)

Beh, no.. ma in settimana almeno tre volte...

è il piatto più semplice ma anche il più buono (secondo me)

(OT) vado a mangiarmi un pasticcino di ieri (Andrea ne sa qualcosa) perchè a toccare certi argomenti mi è venuto un certo languorino :oops:

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salve ricordo lo stage con Russel anni fa (dove tra l'altro ci conoscemmo con Cristiano)

al quale in situazione conviviale porsi questa domanda.

lui candidamente rispose che semplicemente perchè al pubblico non piace questo tipo di repertorio non lo suona.

Non andai oltre anche perchè aveva appena fatto un concerto e si stava rilassando ma rimasi abbastanza male soprattutto perchè ora dopo tanto tempo, realizzo che proprio perchè è uno dei più quotati chitarristi ecc.ecc. oltre a non rischiare in termini di "apprezzamento" o di notorietà, avrebbe la possibilità, magari inserendo anche solo un 10per cento di questa musica in programma, di operare un grande gesto culturale e educativo.

 

In fondo non credo che sia paura di perdere chissà cosa, sappiamo tutti che comunque devono rispondere ad agenti, richieste discografiche grammy ecc.ecc.

 

saluti

Giovanni

 

Caro Giovanni, io non sono daccordo! Naturalmente ne vogio discutere simpaticamente, ma...Non stiamo parlando di Vasco Rossi o i Pink Floid... :? io non cedo che chitarristi noti abbiano agenti che vietino di suonare un certo programma colto. Ricordo, e sono sicuro di quello che sto scrivendo, che il M° Gilardino in una serena discussione mi disse:"... e dicono che la musica è in crisi... A me non risulta!" Parlavamo proprio di un concerto che Tampalini aveva tenuto a Brescia intitolato "Tempi moderni" presso il teatro San Barnaba di Brescia, e in quella occasione suonò musica contemporanea: persone pesenti? Bhè! Teatro pieno, o come dicono a Brescia "strapieno" :lol: . Io invece penso semplicemente che se un artista crede profondamente in quello che suona riesce a comunicare a tutti, belli brutti, ignoranti e non... Osservando alcuni programmi concertistici che gradi artisti propongono si nota che la scelta delle musiche non è causale o non rispettano necessariamente l'ordine cronologico della composizione... Ogni musica, anche se di diverso autore o periodo, introduce o in qualche modo lega bene con quella successiva... Così da rendere sorprendente e piacevole l'attesa e lo svolgimento di ciascuna opera eseguita. Nei concerti che, viva Dio, ho assistito la musica di Gilardino, Podera, Ugoletti, Facchinetti, Berio... insomma musica colta dei giorni nostri è stata applaudita da un pubblico eterogeneo e entusiasta come quando hanno appena ascoltato i brani strappa applausi tipo il "Concierto de Aranjuez"... (senza nulla togliere all'amato Joaquin ;) ).

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Io di concerti classici ne ho visti a bizzeffe. Ci sono personaggi che possono suonare anche il ballo del qua qua e che attirano tutti, proprio perchè dietro alla bravura c'è un grande talento, cosa che non possono fare tutti ma che possono tentare tutti ..................................

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CAro king non dico che gli agenti siano dei dittatori ma magari che fanno il loro lavor e quindi cercano di proporre artisti che in qualche modo "vendono" e spiccano per date qualità.

Non dubito che Tampalini abbia fatto un grandissimo successo con musica contemporanea anzi!

e comunque ce ne sono di persone che la propongono

, basti pensare al mio carissimo ex-maestro Becherucci che ha fatto per un bel periodo la musica "nuova" la sua carriera con notevoli successi (anche perchè è capacissimo).

 

Il discorso che tiene in considerazione questi "giganti" è un pò diverso, quersta è gente che sale e scende da un aereo e che non si può permettere ( e soprattutto i loro agenti non tollerano) un qualsiasi tipo di pseudo-fiasco o come dire caduta di pubblico.

 

Ho solo la sensazione che ci sia altro che il loro reale interesse nella scelta di cosa suonare.

salutoni

Govanni

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io se permettete vorrei farvi una domanda, soprattutto dal momento che in questo forum si ha la fortuna di avere chitarristi che hanno dimostrato di avere tutte le competenze necessarie per affrontare la musica del 900...una domanda semplice: ma voi, che cosa vi aspettate dalla musica di oggi?

 

Un ritorno modernizzato a quella di ieri

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Il discorso che tiene in considerazione questi "giganti" è un pò diverso, questa è gente che sale e scende da un aereo e che non si può permettere (e soprattutto i loro agenti non tollerano) un qualsiasi tipo di pseudo-fiasco o come dire caduta di pubblico.

 

 

non è meglio salire e scendere da un aereo per andare in vacanza a quel punto...?

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