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La scelta del repertorio. Paura di esporsi?


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Apro un nuovo thread prendendo spunto da un messaggio di Francesco Diodovich postato nell'area 'Concerti' del forum.

 

ma perché questi brani non riusciamo a sentirli anche da chitarristi che calcano le scene mondiali? Vi confesso che mi piacerebbe ascoltare Berio o Donatoni da un Russel o un Barrueco

 

[CUT]

 

Il programma di John Williams nell'ultima apparizione a Milano (solo per fare un esempio) era di tutt'altro stampo...non è che sotto sotto, questi grandi chitarristi, forse hanno paura di perdere notorietà e credibilità affrontando repertori così difficili?

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salve ricordo lo stage con Russel anni fa (dove tra l'altro ci conoscemmo con Cristiano)

al quale in situazione conviviale porsi questa domanda.

lui candidamente rispose che semplicemente perchè al pubblico non piace questo tipo di repertorio non lo suona.

Non andai oltre anche perchè aveva appena fatto un concerto e si stava rilassando ma rimasi abbastanza male soprattutto perchè ora dopo tanto tempo, realizzo che proprio perchè è uno dei più quotati chitarristi ecc.ecc. oltre a non rischiare in termini di "apprezzamento" o di notorietà, avrebbe la possibilità, magari inserendo anche solo un 10per cento di questa musica in programma, di operare un grande gesto culturale e educativo.

 

In fondo non credo che sia paura di perdere chissà cosa, sappiamo tutti che comunque devono rispondere ad agenti, richieste discografiche grammy ecc.ecc.

 

saluti

Giovanni

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In fondo non credo che sia paura di perdere chissà cosa, sappiamo tutti che comunque devono rispondere ad agenti, richieste discografiche grammy ecc.ecc.

 

saluti

Giovanni

Totò, in "Miseria e Nobiltà", diceva "dobbiamo buttare il sangue sui libri per essere alla mercé degli ignoranti"...(o qualcosa del genere, non ricordo bene). Proprio vero, no?

 

Comunque, non credo fino in fondo alla scusante "pubblico che non apprezza" o "agenti ignoranti" (in parte è vero, comunque!); piuttosto penso che a Russell certi pezzi semplicemente non piacciano. Io non posso fare a meno di suonare anche il repertorio attuale; mi sembra una cosa del tutto naturale, scontata... e anche per il pubblico dovrebbe esserlo.

 

Pian pianino, a forza di spintoni, anche i più sprovveduti (lo sperimento continuamente su genitori dei miei allievi che sono "costretti" e seguire i nostri concerti) cominciano a percepire qualcosa di interessante in certe musiche... il bello è che molti di loro, a forza di sentire sempre le stesse cose, imparano a familiarizzare con questi nuovi linguaggi e anche -a volte - a goderne.

Provare per credere :D

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ma guarda , secondo me non è chegli agenti siano ignoranti, è chefanno il loro lavoro cioè vendere.

è sempre più facile vendere un abito pret a porter che un abito da collezione.

tanto per dire di intende.

 

ne abbiamo già parlato mi pare circa il pubblico.

non è ignorante ma non c'e' nemmeno da stupirsi quando vanno in massa al concerto di capodanno e non alla stagione dell' Angelica festival...

da qui il "mestierante" trae le conclusioni.

perccatoche certo Russel o Barrueco non siano semplici mestieranti!

ciao

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Ma siamo proprio sicuri che Russel e Barrueco abbiano le competenze culturali per suonare Berio?

 

Lo diamo per scontato?

 

Russel non ha mai inciso nulla di Sor, tanto per fare un nome...

 

non so, io la butto li'....

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beh non l'ha inciso ma lo suona in concerto (Sor)

 

Non direi competenza culturale ( d'altra parte è il loro lavoro l'interpretazione!)

non darei per scontata lariuscita della loro interpretazione ma qui è un altro discorso.

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per me sono in pochi quelli che sanno fare quel repertorio

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Ma siamo proprio sicuri che Russel e Barrueco abbiano le competenze culturali per suonare Berio?

 

Lo diamo per scontato?

 

Russel non ha mai inciso nulla di Sor, tanto per fare un nome...

 

non so, io la butto li'....

Il punto è, caro Alfredo, che studiare Donatoni o Berio (solo per citare i brani che suona il buon Giulio), costa molta, molta, moooolta fatica ed il riscontro che spesso si ha nel pubblico

(in particolare tra quello chitarristico..n.d.r. :D ), è sempre - purtroppo - inadeguato.

Per cui, per dirla alla Catalano (ma forse i giovanissimi non lo conoscono..), "è meglio avere una sala piena di gente rumorosa e contenta che una semivuota di gente infelice". O no? :roll:

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Alcuni anni fa ascoltai Algo in un concerto di Ghiglia all'auditorium rai di Torino...ricordo anche un concerto di Grondona dove ascoltai Nunc di Petrassi...ricordo la Sequenza di Berio fatta da Fisk...per contraddire Catalano (me lo ricordo :) ) posso dire che le sale non erano vuote, erano piene...sono un po' di anni che non frequento i concerti di chitarra...nel frattempo devono essere successe delle cose...la speranza (ma anche il dato di fatto) e che ne succedano delle altre...in senso inverso...

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è meglio avere una sala piena di gente rumorosa e contenta che una semivuota di gente infelice

 

Caro Maestro, qualcosa mi dice che Lei ne sa qualcosa...

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