Capo d'Astro Inviato 13 Dicembre 2006 Group: Membri Topic Count: 4 Content Count: 69 Reputation: 0 Joined: 06/02/2006 Status: Offline Inviato 13 Dicembre 2006 ...ma la concentrazione sembrava andare e venire...come se ci fosse, latente, un incontrollabile elemento disturbante pronto a fare capolino... Vi e' un articolo di Ruggero Chiesa (a memoria credo sia apparso in uno speciale Amadeus) riguardo alle performace in concerto di Yepes. E' un articolo molto severo in cui viene sottolineato questo aspetto altalenante che poteva provocare delle performances "imbarazzanti".
lf_bis Inviato 15 Dicembre 2006 Group: Membri Topic Count: 2 Content Count: 6 Reputation: 0 Joined: 03/12/2006 Status: Offline Inviato 15 Dicembre 2006 Se le performance di Yepes erano così incerte da dove la sua grande fama?
Angelo Gilardino Inviato 15 Dicembre 2006 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 15 Dicembre 2006 Se le performance di Yepes erano così incerte da dove la sua grande fama? Era un chitarrista di tutto rispetto e, all'epoca in cui si propose, cioè negli anni Cinquanta, uno dei pochissimi che avesse qualcosa di suo da dire, e che non si accodasse a Segovia. Aveva personalità e carisma, e aveva lavorato duramente per forgiare una tecnica propria. Inoltre, aveva beneficiato della sua parte di fortuna: giovanissimo e sconosciuto, mentre cercava di farsi largo dalla provincia spagnola, ebbe la buona sorte di trovare sulla sua strada il grande direttore d'orchestra Ataulfo Argenta che, nella sua ricerca di un interprete del "Concierto de Aranjuez" più affidabile di Sainz de la Maza, trovò in lui un giovane capace e ben disposto a seguire le sue istruzioni: ne derivò quell'incisione di "Aranjuez" che, tutto sommato, è ancora la migliore esistente. Come tutti i virtuosi in carriera, ebbe i suoi alti e bassi, e attraversò un periodo molto difficile in cui la sua tecnica sembrava appannata e la sua mente musicale non più lucida: la fine della sua carriera e della sua esistenza furono un doloroso calvario che egli seppe percorrere con grande dignità. Resta tuttavia l'interprete primario di pagine di grande valore, che lui ha rivelato: per esempio, lo splendido concerto di Maurice Ohana, "Tres graficos", il "Concertino" di Bacarisse, i pezzi di Leonardo Balada, il pezzo di Bruno Maderna "Y despues"... E' stato un artista vero e importante, per la chitarra, e un uomo retto e molto buono. dralig
Waller Inviato 15 Dicembre 2006 Group: Membri Topic Count: 41 Content Count: 470 Reputation: 0 Joined: 17/11/2006 Status: Offline Inviato 15 Dicembre 2006 Se le performance di Yepes erano così incerte da dove la sua grande fama? Qualcuno di mia conoscenza mi ha detto che Yepes ha trovato l'anonimo Giochi Proibiti. Secondo me un grande chitarrista (in stato normale di salute = nessuna malattia grave) non può permettersi di essere incerto e sbagliare perchè chi suona la chitarra a livelli alti deve avere alle spalle uno studio talmente straripante che quello che porta nei concerti deve essere il 2% di quello che sa fare in condizioni ottimali. E questo 2% rende già moltissimo. Se Yepes, come ho già detto, in stato normale di salute sbaglia, o non è così preparato o non è così grande come dite (solo di chitarra si parla ovviamente). Che poi fosse un uomo buono, forte, studioso ci credo.
Angelo Gilardino Inviato 15 Dicembre 2006 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 15 Dicembre 2006 Qualcuno di mia conoscenza mi ha detto che Yepes ha trovato l'anonimo Giochi Proibiti. Il regista francese René Clement girò nel 1953 un film (molto bello e infinitamente triste) sulla guerra, vissuta da due orfani, un bimbo e una bimba, vittime innocenti della tragedia che aveva distrutto le loro famiglie. Voleva una colonna sonora "fragile" come l'infanzia, e per questo pensò al suono della chitarra. Non so come giunse a Yepes. Suppongo che sia stato su indicazione della grande didatta-compositrice parigina Nadia Boulanger, dalla quale Yepes prendeva qualche lezione di composizione. Yepes ebbe la saggezza di non scrivere musiche proprie - non era compositore - e adoperò musiche di pubblico dominio: un Minuetto di Jean Philippe Rameau, una Sarabanda e una Bourrée di Robert de Visée (dalla famosa Suite in re minore), El testament d'Amelia nella versione di Llobet e infine il Romance anonimo, sulla cui origine si sono versati fiumi d'inchiostro, senza mai approdare con certezza al nome del suo autore. All'epoca in cui Yepes lo adoperò, contava una mezza dozzina di edizioni. Yepes fece la sua. Era legalmente suo diritto registrarla alla società degli autori e incassare i diritti. Di sicuro, quando la adoperò era lungi dall'immaginare quale diluvio avrebbe causato. Da allora, Romance anonimo prese il nome del film di cui era in realtà una parte della colonna sonora, e si chiamò Jeux Interdits, Forbidden Games e Giochi Proibiti. ./quote] Secondo me un grande chitarrista (in stato normale di salute = nessuna malattia grave) non può permettersi di essere incerto e sbagliare perchè chi suona la chitarra a livelli alti deve avere alle spalle uno studio talmente straripante che quello che porta nei concerti deve essere il 2% di quello che sa fare in condizioni ottimali. E questo 2% rende già moltissimo. Se Yepes, come ho già detto, in stato normale di salute sbaglia, o non è così preparato o non è così grande come dite. Provi Lei a trascinare il fondo schiena per qualche decennio per aeroporti, stazioni ferroviarie, imbarchi di traghetti, dormendo (male) fuori casa per 200 notti l'anno, mangiando (male) se e quando può, esercitandosi in albergo (dove i vicini di stanza protestato al concierge), sentendo la famiglia al telefono due volte la settimana invece di vederla ogni giorno, svegliandosi di soprassalto la notte solo per domandarsi smarrito se è in Russia, in Giappone o in Sudafrica, e poi ne riparliamo. dralig
akaros Inviato 15 Dicembre 2006 Group: Membri Topic Count: 29 Content Count: 657 Reputation: 0 Joined: 21/04/2006 Status: Offline Device: Android Inviato 15 Dicembre 2006 Tu Waller assomigli ad un politico molto noto... Ora arriverà una smentita da parte del tuo ufficio stampa e sarà tutto come prima... Yepes, purtroppo per te, è un grande.
Butterfly Inviato 15 Dicembre 2006 Group: Membri Topic Count: 227 Content Count: 1196 Reputation: 0 Joined: 31/01/2006 Status: Offline Inviato 15 Dicembre 2006 Il regista francese René Clement girò nel 1953 un film (molto bello e infinitamente triste) sulla guerra, vissuta da due orfani, un bimbo e una bimba, vittime innocenti della tragedia che aveva distrutto le loro famiglie. E' un film in bianco e nero che non ripropongono in tv da molto tempo, forse perchè pellicola non facilissima da offrire al grande pubblico. Sicuramente un film da vedere. La musica della colonna sonora in qualche modo è in armonia e nello stesso tempo in contrasto con la trama del film, dove la serenità e il dolore rappresentano le due costanti contrapposte della vita. Il film, basato su un romanzo di François Boyer vinse il Leone d'oro alla Mostra di Venezia nel 1952. La trama si svolge in Francia, nell'estate del 1940, mentre la guerra imperversa. Paulette, orfana di cinque anni, diventa amica di Michel, un poco più grande e pure lui orfano. Con gli altri bambini sfollati in campagna per sfuggire ai bombardamenti, inventano un gioco, innocente e terribile assieme: iniziano a seppellire piccoli insetti e animaletti morti, costruendo un cimitero in aperta campagna, segreto al resto del paese, dove organizzano funerali in piena regola con tanto di croce su ogni sepoltura. Nel loro gioco, senza saperlo, esorcizzano la perdita dei genitori e il senso di precarietà della loro stessa esistenza. Solo agli innocenti la morte riesce a non fare paura, assume anzi un senso di misteriosa curiosità. Non appena gli adulti scoprono la cosa, si scandalizzano e interrompono il "gioco", separando i bambini. Nella loro consapevolezza della tragica realtà della guerra e con l'egoismo derivato dall'istinto di sopravvivenza, i grandi non riescono a capire il senso dei "giochi proibiti". La protagonista diventa così il simbolo dei bambini vittime degli eventi e dell'incomprensione. Ritrovata dai parenti, dopo una breve fuga, viene separata a forza dal piccolo amico col quale divideva il suo mondo interiore, restando nuovamente e ancora più sola. La musica portata al successo da Yepes è molto spesso il primo brano di una certa difficoltà che anche gli autodidatti imparano a suonare. Sebbene mi sia sempre piaciuto, dopo aver visto il film non l'ho mai più trovato così "semplice" da eseguire quando qualcuno chiede "suoni qualcosa?". Verso la fine di questo video di Youtube (che contiene 7 minuti di estratto dalla versione originale del film francese) si sente una piccola parte del brano: http://www.youtube.com/watch?v=L_c1v88pTvY Butterfly
Lucio Matarazzo Inviato 15 Dicembre 2006 Group: Membri Topic Count: 14 Content Count: 255 Reputation: 9 Joined: 08/12/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 15 Dicembre 2006 Se Yepes, come ho già detto, in stato normale di salute sbaglia, o non è così preparato o non è così grande come dite. Provi Lei a trascinare il fondo schiena per qualche decennio per aeroporti, stazioni ferroviarie, imbarchi di traghetti, dormendo (male) fuori casa per 200 notti l'anno, mangiando (male) se e quando può, esercitandosi in albergo (dove i vicini di stanza protestato al concierge), sentendo la famiglia al telefono due volte la settimana invece di vederla ogni giorno, svegliandosi di soprassalto la notte solo per domandarsi smarrito se è in Russia, in Giappone o in Sudafrica, e poi ne riparliamo. dralig Quando ho conosciuto Yepes a Zurigo nel 1975 per motivi extrachitarristici era all'apice della sua carriera. Fu gentilissimo e mi fece ascoltare alcuni brani nella sua stanza d'albergo. Per puro caso ebbi modo di vedere la sua agenda che era aperta sul tavolino: solo nel mese successivo (in quel periodo aveva preso una pausa per assistere la moglie che aveva avuto una operazione) aveva ben 24 concerti nei posti più disparati del mondo e più o meno così anche negli altri mesi. Due mesi dopo lo sentii a Bari al Teatro Piccinni con un programma in cui figuravano proprio i brani di Balada e di Maderna oltre a Tarantos di Leo Brouwer, credo con Ohana il repertorio che abbia suonato meglio, non a caso tutti brani originali per chitarra a 10 corde. Fu un concerto veramente molto bello. Anche in quell'occasione si dovette fermare perché dal loggione (il teatro era gremitissimo) arrivarono delle urla di alcune persone che si erano litigate perché non riuscivano a vedere. Dopo il concerto, a cena, ricordo che mi disse: "pensa che c'erano alcuni che si litigavano perché non riuscivano a vedermi, ma non sono mica bello!" Mi sembrò veramente una persona candida e felice. LM
Manu Inviato 15 Dicembre 2006 Group: Membri Topic Count: 6 Content Count: 207 Reputation: 0 Joined: 25/09/2006 Status: Offline Inviato 15 Dicembre 2006 Il regista francese René Clement girò nel 1953 un film (molto bello e infinitamente triste) sulla guerra, vissuta da due orfani, un bimbo e una bimba, vittime innocenti della tragedia che aveva distrutto le loro famiglie. E' un film in bianco e nero che non ripropongono in tv da molto tempo, forse perchè pellicola non facilissima da offrire al grande pubblico. Sicuramente un film da vedere. La musica della colonna sonora in qualche modo è in armonia e nello stesso tempo in contrasto con la trama del film, dove la serenità e il dolore rappresentano le due costanti contrapposte della vita. Il film, basato su un romanzo si François Boyer vinse del Leone d'oro alla Mostra di Venezia nel 1952. La trama si svolge in Francia, nell'estate del 1940, mentre la guerra imperversa. Paulette, orfana di cinque anni, diventa amica di Michel, un poco più grande e pure lui orfano. Con gli altri bambini sfollati in campagna per sfuggire ai bombardamenti, inventano un gioco, innocente e terribile assieme: iniziano a seppellire piccoli insetti e animaletti morti, costruendo un cimitero in aperta campagna, segreto al resto del paese, dove organizzano funerali in piena regola con tanto di croce su ogni sepoltura. Nel loro gioco, senza saperlo, esorcizzano la perdita dei genitori e il senso di precarietà della loro stessa esistenza. Solo agli innocenti la morte riesce a non fare paura, assume anzi un senso di misteriosa curiosità. Non appena gli adulti scoprono la cosa, si scandalizzano e interrompono il "gioco", separando i bambini. Nella loro consapevolezza della tragica realtà della guerra e con l'egoismo derivato dall'istinto di sopravvivenza, i grandi non riescono a capire il senso dei "giochi proibiti". La protagonista diventa così il simbolo dei bambini vittime degli eventi e dell'incomprensione. Separata a forza dai piccoli amici con i quali dividere il proprio mondo interiore, resta nuovamente e ancora più sola. La musica portata al successo da Yepes è molto spesso il primo brano di una certa difficoltà che anche gli autodidatti imparano a suonare. Sebbene mi sia sempre piaciuto, dopo aver visto il film non l'ho mai più trovato così "semplice" da eseguire quando qualcuno chiede "suoni qualcosa?". Butterfly Sarebbe interessante vederlo anche per il fatto che delle musiche di chitarra vengono impiegate come colonna sonora per accompagnare degli eventi raccontati con il ''supporto visivo''. Qual'è il titolo del film?
Butterfly Inviato 15 Dicembre 2006 Group: Membri Topic Count: 227 Content Count: 1196 Reputation: 0 Joined: 31/01/2006 Status: Offline Inviato 15 Dicembre 2006 Qual'è il titolo del film? Indovina... Nel 2005 è stata commercializzata l'edizione in DVD, prodotta dalla General Video. Si trova anche su internet. Butterfly
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