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Avrei bisogno di due chiarimenti su questa fantasia che sto studiando.
Il primo riguarda gli étouffez che si trovano alla quinta variazione e nel finale, come eseguire? Ho letto il Metodo di Sor e la sua "regola" di eseguire gli étouffez con la mano sinistra, lavorando sul dosaggio della pressione sui tasti, ma come si fa quando, come nella fantasia in questione, ci si sono le corde a vuoto di mezzo?
Secondo: i nuovi volumi della Tecla curati da Jeffery, su cui sto studiando, riportano integralmente i manoscritti di Sor? E se si, come mai nella variazione n.6 mancano le legature che Ruggero Chiesa nella sua edizione cita come originali?


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Inviato
Avrei bisogno di due chiarimenti su questa fantasia che sto studiando.

Il primo riguarda gli étouffez che si trovano alla quinta variazione e nel finale, come eseguire? Ho letto il Metodo di Sor e la sua "regola" di eseguire gli étouffez con la mano sinistra, lavorando sul dosaggio della pressione sui tasti, ma come si fa quando, come nella fantasia in questione, ci si sono le corde a vuoto di mezzo?

Secondo: i nuovi volumi della Tecla curati da Jeffery, su cui sto studiando, riportano integralmente i manoscritti di Sor? E se si, come mai nella variazione n.6 mancano le legature che Ruggero Chiesa nella sua edizione cita come originali?

 

Poiché l'effetto di etouffé non è in questo caso limitato a una frase, ma è prescritto per l'interva variazione - che è una forma chiusa, separata da ciò che precede e da ciò che segue - non c'è nessun motivo per dannarsi a cercare quale soluzione manuale sia migliore: è tutto lavoro superfluo, e l'effetto migliore è quello che si ottiene con la sordina di cartone applicata alle corde il più possibile vicino al ponticello. In questo modo il risultato musicale è indenne dalle inevitabili disuguaglianze che si verificano con i vari etouffé manuali, e la destra è libera di suonare normalmente. Gli strumentisti ad arco usano regolamente la sordina (sia pure per motivi diversi), non si vede perché i chitarristi non dovrebbero fare altrettanto.

 

Ci sono due edizioni primarie delle Fantasia op. 7. Tra la prima (scritta su due pentagrammi in chiave di basso e di contralto) e la seconda (con la notazione normale) ci sono differenze nelle legature della sesta variazione. Occorre leggere entrambi i testi e poi decidere in base al risultato che si ottiene e adottare senza esitazioni la soluzione che dà il suono più nitido, permettendo, nei gruppi di note legate,di percepire chiaramente le note. Con la disponibilitò delle ristampe delle edizioni d'epoca, non servono più le revisioni - più o meno accurate: andare sempre alla fonte.

 

dralig

Ospite Nicola Mazzon
Inviato

l'effetto migliore è quello che si ottiene con la sordina di cartone applicata alle corde il più possibile vicino al ponticello.

 

Potrebbe spiegare come "fare" questo tipo di sordina?

 

Ci sono due edizioni primarie delle Fantasia op. 7. Tra la prima (scritta su due pentagrammi in chiave di basso e di contralto) e la seconda (con la notazione normale) ci sono differenze nelle legature della sesta variazione.

Secondo me è un peccato che si sia persa l'abitudine di scrivere su due pentagrammi, a mio avviso, come ho potuto notare anche sui brani di Pahissa, la scrittura su doppio rigo è molto più chiara.

 

F


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La ringrazio molto Maestro.


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Secondo me è un peccato che si sia persa l'abitudine di scrivere su due pentagrammi, a mio avviso, come ho potuto notare anche sui brani di Pahissa, la scrittura su doppio rigo è molto più chiara.

 

F

 

Concordo.

 

Quando in fase di scrittura si utilizzano tre voci, magari con un pedale che incrocia omofonicamente un'altra voce, riuscire a posizionare le note in maniera leggibile diventa quasi un gioco di prestigio.

Ospite Nicola Mazzon
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A volte non solo in fase di scrittura, ma anche in fase di lettura se il gioco di prestigio non è stato eseguito bene...


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Inviato

l'effetto migliore è quello che si ottiene con la sordina di cartone applicata alle corde il più possibile vicino al ponticello.

 

Potrebbe spiegare come "fare" questo tipo di sordina?

 

Si prende un pezzetto di cartone rigido, e si incidono su un lato del medesimo sei brevi fessure strette, corrispondenti alle corde. Si introduce il cartoncino e lo si toglie con la mano destra, bloccando le corde con la sinistra, in modo da non farle suonare mentre si fa il lavoretto.

 

dralig


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Secondo me è un peccato che si sia persa l'abitudine di scrivere su due pentagrammi, a mio avviso, come ho potuto notare anche sui brani di Pahissa, la scrittura su doppio rigo è molto più chiara.

 

F

 

Ha ragione, ma il chitarrume non compra musica pubblicata su due pentagrammi. Se n'era già dovuto accorgere lo stizzoso don Fernando che, dopo la sparata dell'introduzione alla Fantasia op. 7, dovette riscrivere e ripubblicare la sua composizione in notazione tradizionale. Un compositore brasiliano, Leonardo Boccia, ha addirittura pubblicato un volume sull'argomento del cambio di chiave ("A troca da clave"). Ma non si può fare. Il cliente ha sempre ragione. Ogni volta che io ci ho provato, l'editore mi ha fatto quello che i miei allievi chiamano un cazziatone.

 

dralig


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A volte non solo in fase di scrittura, ma anche in fase di lettura se il gioco di prestigio non è stato eseguito bene...

 

sicuro.

Ospite Nicola Mazzon
Inviato

Ha ragione, ma il chitarrume non compra musica pubblicata su due pentagrammi. Se n'era già dovuto accorgere lo stizzoso don Fernando che, dopo la sparata dell'introduzione alla Fantasia op. 7, dovette riscrivere e ripubblicare la sua composizione in notazione tradizionale. Un compositore brasiliano, Leonardo Boccia, ha addirittura pubblicato un volume sull'argomento del cambio di chiave ("A troca da clave"). Ma non si può fare. Il cliente ha sempre ragione. Ogni volta che io ci ho provato, l'editore mi ha fatto quello che i miei allievi chiamano un cazziatone.

dralig

Si riferisce agli studi dove si trovano scritture su due righi?

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