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Pochi giorni fa sono stato a brescia ad ascoltare l'orchestra da camera della Filarmonica Slesiana di Katowice, diretta per l'occasione dall'ottimo Massimiliano Caldi.

Il primo pezzo prevedeva l'Overture da Apollo et Hyacinthus K. 38. Il sapere che Mozart l'ha composta a soli 12 anni mi ha fatto pensare un pò alle differenze culturali tra il presente, questo secolo e ciò che ormai si può definire "passato". Mi sono profondamente commosso nel buio della bella sala bresciana, ascoltando questa musica (seppure chiaramente giovanile) di un genio, di un essere toccato e attraversato indubbiamente da qualcosa di divino, di unico. Il pensiero che ho avuto è stato "ma perchè nel nostro secolo geni così non esistono"? Geni come Mozart, o Leonardo, o... la lista è lunga. L'unica cosa che mi è venuta da pensare è che il genio forse è il frutto sublime di tutta un'energia, una sensibilità, un'epoca che si materializza. Faccio mie le intuizioni di Yung sull'io collettivo, sull'io primordiale, intuizioni che comunque condivise e giunte per altre strade ad altre persone illuminate. Il genio è rappresentativo di una società e di un'epoca, non è fine a se stesso. Questo è un'argomento che mi interessa di cui non si parla quasi mai, vorrei quindi più pareri possibili.

 

Per onor di cronaca il concerto è proseguito con il concerto n° 10 in MI b+ per due pianoforti e orchestra di Mozart (K.V. 365), dove ai pianoforti cerano i sempre grandi Canino e Ballista che anche in età avanzata hanno dato vita a qualcosa di bello, profondo ed anche simpatico.

 

II° Parte il divertimento per archi di Bartòk, Orawa di Kilar e una profusione di bis.


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Capisco quello che dici ed è un bello spunto intellettuale. Non sono chiaramente d'accordo sui paragoni di cui probabilmente citi.


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Il più delle volte si commette il grave errore di esaltare in modo assolutamente eccessivo ed esagerato, fino addirittura alla divinizzazione, la figura di WAM. Egli al suo tempo doveva mangiare, e per mangiare, a quel tempo, i compositori avevano da lavorare a ritmi incessanti.

 

Questo ovviamente non toglie che il saliburghese sia stato un genio della musica, del suo tempo, ma contribuiamo a riportarlo sulla terra ferma, in una posizione un po' più 'umana' e non dimentichiamoci, come sovente accade, di lasciarlo vagheggiare al pari di Venere ed Apollo.


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Pochi giorni fa sono stato a brescia ad ascoltare l'orchestra da camera della Filarmonica Slesiana di Katowice, diretta per l'occasione dall'ottimo Massimiliano Caldi.

Il primo pezzo prevedeva l'Overture da Apollo et Hyacinthus K. 38. Il sapere che Mozart l'ha composta a soli 12 anni mi ha fatto pensare un pò alle differenze culturali tra il presente, questo secolo e ciò che ormai si può definire "passato". Mi sono profondamente commosso nel buio della bella sala bresciana, ascoltando questa musica (seppure chiaramente giovanile) di un genio, di un essere toccato e attraversato indubbiamente da qualcosa di divino, di unico. Il pensiero che ho avuto è stato "ma perchè nel nostro secolo geni così non esistono"? Geni come Mozart, o Leonardo, o... la lista è lunga. L'unica cosa che mi è venuta da pensare è che il genio forse è il frutto sublime di tutta un'energia, una sensibilità, un'epoca che si materializza. Faccio mie le intuizioni di Yung sull'io collettivo, sull'io primordiale, intuizioni che comunque condivise e giunte per altre strade ad altre persone illuminate. Il genio è rappresentativo di una società e di un'epoca, non è fine a se stesso. Questo è un'argomento che mi interessa di cui non si parla quasi mai, vorrei quindi più pareri possibili.

 

Per onor di cronaca il concerto è proseguito con il concerto n° 10 in MI b+ per due pianoforti e orchestra di Mozart (K.V. 365), dove ai pianoforti cerano i sempre grandi Canino e Ballista che anche in età avanzata hanno dato vita a qualcosa di bello, profondo ed anche simpatico.

 

II° Parte il divertimento per archi di Bartòk, Orawa di Kilar e una profusione di bis.

 

Ecco, ne hai appena citato uno: Bartòk.

 

Parliamoci chiaramente, nel'700 quante erano le persone in grado di studiare, quante disponevano dei mezzi?

 

Pochissime.

 

Il resto era miseria e sopravvivenza, destini segnati dalla nascita, condizioni dalle quali non era possibile affrancarsi in alcun modo, guerre, carestie, pestilenze, quello che ancora oggi riguarda purtroppo buona parte del pianeta.

 

Mozart ha avuto un padre che oggi finirebbe in galera per la tirannia che ha esercitato sul figlio.


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Al giorno d'oggi i geni non esistono perchè tutti non si fidano della loro testa.


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Il pensiero che ho avuto è stato "ma perchè nel nostro secolo geni così non esistono"? Geni come Mozart, o Leonardo, o... la lista è lunga. L'unica cosa che mi è venuta da pensare è che il genio forse è il frutto sublime di tutta un'energia, una sensibilità, un'epoca che si materializza. Faccio mie le intuizioni di Yung sull'io collettivo, sull'io primordiale, intuizioni che comunque condivise e giunte per altre strade ad altre persone illuminate. Il genio è rappresentativo di una società e di un'epoca, non è fine a se stesso. Questo è un'argomento che mi interessa di cui non si parla quasi mai, vorrei quindi più pareri possibili.

 

 

Parliamoci chiaramente, nel'700 quante erano le persone in grado di studiare, quante disponevano dei mezzi?

 

Pochissime.

 

Il resto era miseria e sopravvivenza, destini segnati dalla nascita, condizioni dalle quali non era possibile affrancarsi in alcun modo, guerre, carestie, pestilenze, quello che ancora oggi riguarda purtroppo buona parte del pianeta.

 

Mozart ha avuto un padre che oggi finirebbe in galera per la tirannia che ha esercitato sul figlio.

 

In questo senso la genialità oggi è semplicemente più distribuita.

 

Un tempo c'era l'obbligo di una piccola parte della società di eccellere sulla totalità della mancanza di mezzi e di conoscenza, oggi la maggior diffusione delle potenzialità del sapere consentono di produrre la genialità come frutto dell'unione di più menti, senza addossare ad un malcapitato "eletto" il peso della sua geniale (spesso tragica) storia personale.


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Sono totalmente daccordo con il Maestro Giulio Tampalini.

Anche se mi viene spontanea una domanda quali sono le caratteristiche della genialità secondo lei ???


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Sono totalmente daccordo con il Maestro Giulio Tampalini.

Anche se mi viene spontanea una domanda quali sono le caratteristiche della genialità secondo lei ???

 

Io ci vedo soprattutto l'eccellenza nella rielaborazione dei modelli, che porta alla creazione anticipatrice rispetto ai tempi, per forza di cose più lenti.

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