Vai al contenuto
Novità discografiche:

Messaggi raccomandati


  • Group:  Membri
  • Topic Count:  227
  • Content Count:  1196
  • Reputation:   0
  • Joined:  31/01/2006
  • Status:  Offline

Inviato

Volevo chiedere che cosa si intende per "cadenza" in un concerto per chitarra.
Grazie...



Butterfly


  • Group:  Membri
  • Topic Count:  84
  • Content Count:  1188
  • Reputation:   77
  • Joined:  03/12/2005
  • Status:  Offline
  • Device:  Windows

Inviato

Quello che si intende in un qualsiasi concerto: un momento riservato al solista (generalmente nel primo o nel terzo tempo),nel quale vengono riesposti e ulteriormente elaborati i temi, spesso declinati in un ottica molto virtuosistica.

 

Inizialmente la cedenza non era neppure scritta.

 

E' interessante prendere un concerto come il primo di Beethoven nelle interpetazioni di Rubinstein e di Gould e vedere quali cadenze lontanissime possano scaturire da due interpreti così geniali...

 

ps. Gould invece delle solite scalette ci scrive una piccola fuga...

 

:)


  • Group:  Membri
  • Topic Count:  227
  • Content Count:  1196
  • Reputation:   0
  • Joined:  31/01/2006
  • Status:  Offline

Inviato

Grazie Alfredo, stavo guardando uno spartito per capire questa cosa.

 

 

 

 

Butterfly


  • Group:  Membri
  • Topic Count:  84
  • Content Count:  1188
  • Reputation:   77
  • Joined:  03/12/2005
  • Status:  Offline
  • Device:  Windows

Inviato

Restando in ambito chitarristico, puoi trovare delle cadenze di carattere diverso nei concerti di Giuliani, qui la cadenza, ripetuta più volte, è breve ed ha una funzione di collegamento.

 

La cadenza propriamente detta è invece preparata da una cadenza dell'orchestra (scusa il gioco di parole, in questo caso cadenza indica il movimento armonico) che permette al solista di partire in quarta con una raffica di scale trascendentali.

 

:)


  • Group:  Membri
  • Topic Count:  87
  • Content Count:  2241
  • Reputation:   100
  • Joined:  24/11/2005
  • Status:  Offline
  • Device:  Macintosh

Inviato
Volevo chiedere che cosa si intende per "cadenza" in un concerto per chitarra.

Grazie...

 

 

 

Butterfly

 

La cadenza in un concerto per strumento (chitarra o qualunque altro strumento a cui venga affidata la parte solistica) è un momento, una parte nella forma del brano, in cui il solista non dialoga con l'orchestra, ma si effonde in un monologo (l'orchestra si ritira e tace, il direttore declina la bacchetta e osserva). In tale monologo, vengono rielaborati alcuni elementi tematici del pezzo, allo scopo di permettere al solista di esibire la propria bravura e allo strumento di risplendere al massimo delle proprie risorse. Questa finalità accessoria e ornamentale della cadenza può tuttavia elevarsi molto, fino a diventare essa stessa un aspetto importante dell'elaborazione formale del concerto. Alcuni concerti hanno la cadenza libera, cioè uno spazio ad libitum a disposizione del solista, che può improvvisare o eseguire una propria cadenza; altri concerti hanno invece la cadenza scritta dal compositore medesimo (ed è il caso di cadenza che assumono una dignità formale e una funzione elaborativa, oltre che ornamentale). Ci sono anche delle cadenze scritte da virtuosi, che poi sono diventate tradizionali: ad esempio, quella di Kreisler nel concerto per violino di Beethoven.

 

Cadenze esemplificative nel repertorio per chitarra: quella del secondo tempo del "Concierto de Aranjuez" di Rodrigo (originale dell'autore), quella del primo tempo del "Concierto del Sur" di Ponce, scritta da Ponce e ampiamente elaborata da Segovia. Cadenze libere (non scritte) sono invece quelle collocabili nei concerti di Giuliani - "scandalosa" quella dell'esecuzione dal vivo registrata in video (Guitart) da Biscaldi (diretto da Brouwer), che nel concerto di un tardo settecentista qual era Giuliani introduce il tapping.

 

dralig


  • Group:  Membri
  • Topic Count:  12
  • Content Count:  270
  • Reputation:   0
  • Joined:  20/11/2005
  • Status:  Offline

Inviato
....

Cadenze libere (non scritte) sono invece quelle collocabili nei concerti di Giuliani - "scandalosa" quella dell'esecuzione dal vivo registrata in video (Guitart) da Biscaldi (diretto da Brouwer), che nel concerto di un tardo settecentista qual era Giuliani introduce il tapping.

 

 

dralig

Angelo, scusa ma non capisco, parli di Luigi Biscaldi? il tuo allievo e collega?


  • Group:  Membri
  • Topic Count:  37
  • Content Count:  621
  • Reputation:   1
  • Joined:  19/12/2005
  • Status:  Offline
  • Device:  iPhone

Inviato

Beh, io avevo sentito le Cadenze di un Concerto di Haydn elaborate da Stockhausen...


  • Group:  Membri
  • Topic Count:  87
  • Content Count:  2241
  • Reputation:   100
  • Joined:  24/11/2005
  • Status:  Offline
  • Device:  Macintosh

Inviato
....

Cadenze libere (non scritte) sono invece quelle collocabili nei concerti di Giuliani - "scandalosa" quella dell'esecuzione dal vivo registrata in video (Guitart) da Biscaldi (diretto da Brouwer), che nel concerto di un tardo settecentista qual era Giuliani introduce il tapping.

 

 

dralig

Angelo, scusa ma non capisco, parli di Luigi Biscaldi? il tuo allievo e collega?

 

Certo. Ex-allievo, collaboratore per le edizioni della collana "The Andrés Segovia Archive", e amico fraterno. Suonava nel concerto di Giuliani una cadenza di sua invenzione, molto spregiudicata.

Ospite Matteo Pesle
Inviato

Se non ricordo male la cadenza del Maestro Biscaldi era allegata a Guitart di qualche anno fa.

 

Per chi volesse darci un'occhiata, basta chiedere.... a Guitart, ovviamente.

 

 

Matteo


  • Group:  Membri
  • Topic Count:  227
  • Content Count:  1196
  • Reputation:   0
  • Joined:  31/01/2006
  • Status:  Offline

Inviato
La cadenza in un concerto per strumento (chitarra o qualunque altro strumento a cui venga affidata la parte solistica) è un momento, una parte nella forma del brano, in cui il solista non dialoga con l'orchestra, ma si effonde in un monologo (l'orchestra si ritira e tace, il direttore declina la bacchetta e osserva). In tale monologo, vengono rielaborati alcuni elementi tematici del pezzo, allo scopo di permettere al solista di esibire la propria bravura e allo strumento di risplendere al massimo delle proprie risorse. Questa finalità accessoria e ornamentale della cadenza può tuttavia elevarsi molto, fino a diventare essa stessa un aspetto importante dell'elaborazione formale del concerto. Alcuni concerti hanno la cadenza libera, cioè uno spazio ad libitum a disposizione del solista, che può improvvisare o eseguire una propria cadenza; altri concerti hanno invece la cadenza scritta dal compositore medesimo (ed è il caso di cadenza che assumono una dignità formale e una funzione elaborativa, oltre che ornamentale). Ci sono anche delle cadenze scritte da virtuosi, che poi sono diventate tradizionali: ad esempio, quella di Kreisler nel concerto per violino di Beethoven.

 

Cadenze esemplificative nel repertorio per chitarra: quella del secondo tempo del "Concierto de Aranjuez" di Rodrigo (originale dell'autore), quella del primo tempo del "Concierto del Sur" di Ponce, scritta da Ponce e ampiamente elaborata da Segovia. Cadenze libere (non scritte) sono invece quelle collocabili nei concerti di Giuliani - "scandalosa" quella dell'esecuzione dal vivo registrata in video (Guitart) da Biscaldi (diretto da Brouwer), che nel concerto di un tardo settecentista qual era Giuliani introduce il tapping.

 

dralig

 

Grazie. A dire il vero ho poche partiture di concerti (più per orchestra e pianoforte che per orchestra e chitarra) e lo spartito su cui cercavo di capire la "cadenza" era il Suo Concerto d'Estate per chitarra e quartetto di chitarre. Se non ho capito male, la cadenza inizia dove c'è l'indicazione "solo", dopo la parte introduttiva.

Ma cosa significa esattamente che la cadenza può essere scritta dal virtuoso e quanto ampi sono i limiti delle elaborazioni attuate dall'inteprete se sono previste anche cadenze non scritte? Come si mantiene la memoria storica di questi virtuosismi?

Ho anche la registrazione in vhs di Guitart del Concerto in La maggiore per chitarra e orchestra n. 30 di Mauro Giuliani, dove L. Brouwer dirige l'orchestra di Torino e il M.° Biscaldi.

Adesso ho capito meglio quel che ho visto e ascoltato. Un musicista straordinario che è anche uno straordinario insegnante.

 

 

 

Butterfly

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Aggiungi...

Informazioni importanti

Usando il Forum dichiari di essere d'accordo con i nostri Terms of Use.