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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Canzone Notturna, Angelo Gilardino


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Leggevo oggi (sempre con la chitarra fra le mani..) alcune misure di Canzone Notturna; avendo la fortuna di poter interpellare l'autore, chiedo al M° Gilardino cosa ne pensa di questa sua "vecchia"(non è certo un bel termine, ma il brano è pur sempre del '69 :oops: ) composizione, se ha particolari ricordi legati ad essa, ed infine se ne esiste una registrazione discografica (forse ne ha realizzata una il dedicatario -Parkening-?)..sarà che è uno dei primi brani atonali che leggo, sarà che è scritto da AG (probabile :) ) ma mi affascina molto...

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Leggevo oggi (sempre con la chitarra fra le mani..) alcune misure di Canzone Notturna; avendo la fortuna di poter interpellare l'autore, chiedo al M° Gilardino cosa ne pensa di questa sua "vecchia"(non è certo un bel termine, ma il brano è pur sempre del '69 :oops: ) composizione, se ha particolari ricordi legati ad essa, ed infine se ne esiste una registrazione discografica (forse ne ha realizzata una il dedicatario -Parkening-?)..sarà che è uno dei primi brani atonali che leggo, sarà che è scritto da AG (probabile :) ) ma mi affascina molto...

 

Per la verità, il brano non fu scritto nel 1969, ma nel 1965, al termine dei miei studi di composizione con l'organista e compositore Giuseppe Rosetta. Fu il primo brano "libero" che scrissi, dopo i molti brani scolastici e dopo gli interminabili esercizi di armonia e contrappunto. Un anno dopo, lo inviai a Mario Castelnuovo-Tedesco, che lo elogiò e, soprattutto, lo corresse in un modo singolare: non cambiò nemmeno una nota, ma eliminò la metà del pezzo. Così com'è ora, mi disse, è perfetto. E così lo pubblicai, in seguito, modificando la data di composizione perché, all'atto della pubblicazione (1969) apportai qualche piccolissimo ritocco. Lo dedicai a Parkening perché in quegli anni eravamo in corrispondenza, e lui mi disse che il pezzo gli era piaciuto. Non credo che l'abbia mai suonato - lui non suona musica atonale. E' un pezzo per me importante perché dalla lezione di MCT imparai molte cose - che poi credo di aver messo a profitto - e perché, dopo averlo letto, lui mi disse che avrei fatto molto meglio a fare il compositore piuttosto che il concertista. Aveva ragione, ma ci impiegai una quindicina di anni a rendermene conto e a seguire il suo consiglio.

 

Che cosa ne penso ora? Mi trattengo dal considerare quel pezzo alla luce di quel che so fare adesso (sto componendo il mio decimo concerto con orchestra), e penso che, con i mezzi che avevo allora, avevo fatto del mio meglio. L'importante è proprio questo: riuscire sempre a dare il meglio di sé.

 

dralig

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La ringrazio della risposta M°; un'unica domanda sull'esecuzione del pezzo: a misura 24 l'indicazione liquido sta ad indicare una esecuzione fluida e scorrevole delle sestine?

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La ringrazio della risposta M°; un'unica domanda sull'esecuzione del pezzo: a misura 24 l'indicazione liquido sta ad indicare una esecuzione fluida e scorrevole delle sestine?

 

Si, è un'indicazione "letteraria". Oggi non lo scriverei più.

 

dralig

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  • 3 mesi dopo...

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Riprendo il topic per porre un 'altra domanda al M° Gilardino: alla dodicesima misura la terza croma è un la# che riporta come numero di diteggiatura il numero 1, ciò suggerisce di prendere (dopo il mi al dodicesimo tasto della prima corda con il dito 4) tale nota sempre sulla prima corda, perché se si trattasse della seconda corda sarebbe più comodo prendere col dito 3 il la#. Chiedo all'autore conferma di ciò, ed eventualmente perché non ha optato per la seconda corda per prendere quella nota.

Grazie.

 

PS Non si pensi che è dal 30 Maggio che sono impegnato con questo brano :D...semplicemente ogni tanto riprendo delle letture e mi sorgono dei dubbi.

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Non si pensi che è dal 30 Maggio che sono impegnato con questo brano

 

Non ci sarebbe nulla di male, Paolo. Per affrontare il repertorio originale non banale occorre sempre tornare sui propri passi.

Talvolta è necessario: sai che noia decidere tutto nella prima settimana di studio (dinamica, agogica, diteggiature...) e poi non avere l'entusiasmo e la curiosità di perfezionare, correggere il tiro, migliorare qualcosa?

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Non si pensi che è dal 30 Maggio che sono impegnato con questo brano

 

Non ci sarebbe nulla di male, Paolo. Per affrontare il repertorio originale non banale occorre sempre tornare sui propri passi.

Talvolta è necessario: sai che noia decidere tutto nella prima settimana di studio (dinamica, agogica, diteggiature...) e poi non avere l'entusiasmo e la curiosità di perfezionare, correggere il tiro, migliorare qualcosa?

 

Questo è vero Cristiano, c'è molta musica che richiede tempi lunghissimi, mesi e mesi, di maturazione, di perfezionamento..il primo autore che mi viene in mente è Henze..Royal Winter Music..e tanti altri.

Sì, hai ragione ;)

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Giusto quello che dice Cristiano, io è quasi un anno che sono sulla Sonatina di Torroba e sulla Rossiniana. La seconda ne conoscevo le difficoltà ma sulla prima composizione non credevo, sembrava facile. Magari all'ascolto...

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Giusto quello che dice Cristiano, io è quasi un anno che sono sulla Sonatina di Torroba e sulla Rossiniana. La seconda ne conoscevo le difficoltà ma sulla prima composizione non credevo, sembrava facile. Magari all'ascolto...

 

La Rossiniana di Giuliani è musicalmente semplicissima, c'è ben poco da approfondire. Più che altro puoi lavorare sulla tavolozza timbrica e sull'orchestrazione. La sonatina di Torroba è invece un osso più duro.

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Riprendo il topic per porre un 'altra domanda al M° Gilardino: alla dodicesima misura la terza croma è un la# che riporta come numero di diteggiatura il numero 1, ciò suggerisce di prendere (dopo il mi al dodicesimo tasto della prima corda con il dito 4) tale nota sempre sulla prima corda, perché se si trattasse della seconda corda sarebbe più comodo prendere col dito 3 il la#. Chiedo all'autore conferma di ciò, ed eventualmente perché non ha optato per la seconda corda per prendere quella nota.

Grazie.

.

 

Tendevo (allora, oggi non so) a suonare le linee orizzontalmente, lungo la stessa corda, e non verticalmente, con la tecnica di posizione, distribuendo la melodia su due o più corde. Con la m.s. a ventaglio (indice a barrè anche su una sola corda) si può facilmente suonare ladiesis-mi senza staccare.

 

Però non ho nulla in contrario se altri decide di suonare il ladiesis in seconda.

 

dralig

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