Vladimir Inviato 21 Luglio 2007 Group: Membri Topic Count: 37 Content Count: 621 Reputation: 1 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: iPhone Inviato 21 Luglio 2007 Infatti, da ciò che mi è stato detto, è pieno di diplomati al conservatorio (anche compositori affermati) che non sanno modulare da do a sol...
Angelo Gilardino Inviato 21 Luglio 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 21 Luglio 2007 Infatti, da ciò che mi è stato detto, è pieno di diplomati al conservatorio (anche compositori affermati) che non sanno modulare da do a sol... Il punto non è imparare degli schemi di modulazione, ma come funzionavano negli stili musicali in cui venivano impiegati. Non ha più senso - anzi, non ha mai avuto senso - imparare un processo modulante come se fosse una norma assoluta, vigente al difuori e al disopra della storia. Chi modula in quel modo, come, perché, a quale scopo, con quale risultato, questo serve, tutto il resto è tempo perso.L'armonia non può più essere insegnata in modo astorico, come se fosse matematica. dralig
Butterfly Inviato 21 Luglio 2007 Group: Membri Topic Count: 227 Content Count: 1196 Reputation: 0 Joined: 31/01/2006 Status: Offline Inviato 21 Luglio 2007 Per quanto riguarda il substrato “artigianale” e di conoscenza dell’armonia tonale, Buda raccontava di un episodio capitatogli quando era studente di Cappelli in conservatorio a Cesena. Veniva proposta agli allievi una modulazione (da Do maggiore a Si maggiore, poniamo) e ciascuno di loro era invitato a sedersi al pianoforte per eseguire la sua modulazione: terminato il giro degli allievi, Cappelli ripartiva dal primo e gli chiedeva di farne un’altra, diversa dalla prima. Al secondo o terzo giro gli allievi cominciavano ad esaurire la tavolozza delle loro possibilità. A quel punto si sedeva al pianoforte Cappelli e ne faceva sentire loro forse un’altra decina… Perdonate la domanda poco informata...in una situazione come quella descritta, quanto contano, al di là della tecnica, l'intuizione e la fantasia creativa? Perchè quelle temo siano difficili da "imparare"... Butterfly
Vladimir Inviato 21 Luglio 2007 Group: Membri Topic Count: 37 Content Count: 621 Reputation: 1 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: iPhone Inviato 21 Luglio 2007 Quelle si imparano (parzialmente) dai "grandi". Si deve copiare tantissimo, esercitarsi a scrivere nello stile di uno o dell'altro... L'importante è la pratica (Beethoven passava diciotto ore sul pianoforte). Ecco perchè, sotto un certo punto di vista, il sistema anglosassone, molto pratico, lontano dalla teorizzazione europea, è efficacissimo. Infatti a me la musica contemporanea americana (Riley, Reich, Nyman, Newman) piace molto. Stravolge l'armonia classica, la "sporca", e l'effetto è efficacissimo.
Angelo Gilardino Inviato 21 Luglio 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 21 Luglio 2007 Per quanto riguarda il substrato “artigianale” e di conoscenza dell’armonia tonale, Buda raccontava di un episodio capitatogli quando era studente di Cappelli in conservatorio a Cesena. Veniva proposta agli allievi una modulazione (da Do maggiore a Si maggiore, poniamo) e ciascuno di loro era invitato a sedersi al pianoforte per eseguire la sua modulazione: terminato il giro degli allievi, Cappelli ripartiva dal primo e gli chiedeva di farne un’altra, diversa dalla prima. Al secondo o terzo giro gli allievi cominciavano ad esaurire la tavolozza delle loro possibilità. A quel punto si sedeva al pianoforte Cappelli e ne faceva sentire loro forse un’altra decina… Perdonate la domanda poco informata...in una situazione come quella descritta, quanto contano, al di là della tecnica, l'intuizione e la fantasia creativa? Perchè quelle temo siano difficili da "imparare"... Butterfly Contano tutto. Chiunque può imparare degli schemi di modulazione: si tratta di tecnica, nemmeno tanto complessa. La partita vera inizia dopo... dralig
akaros Inviato 21 Luglio 2007 Group: Membri Topic Count: 29 Content Count: 657 Reputation: 0 Joined: 21/04/2006 Status: Offline Device: Android Inviato 21 Luglio 2007 Dai Vladimir, butti dentro un Fa# e sei apposto!
Angelo Gilardino Inviato 21 Luglio 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 21 Luglio 2007 Dai Vladimir, butti dentro un Fa# e sei apposto! Ci può stare anche un do diesis, akaros. Les amis de mes amis... dralig
akaros Inviato 21 Luglio 2007 Group: Membri Topic Count: 29 Content Count: 657 Reputation: 0 Joined: 21/04/2006 Status: Offline Device: Android Inviato 21 Luglio 2007 A questi punti occorre dire W il cromatismo! .....sbaglio qualcosa?
Angelo Gilardino Inviato 21 Luglio 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 21 Luglio 2007 A questi punti occorre dire W il cromatismo! .....sbaglio qualcosa? Ma no, è un vecchio trucco dei maestri viennesi, si chiama doppia dominante. Ne trova un esempio nella modulazione da do maggiore a sol maggiore tra il primo e il secondo tema della Sonata op. 15 di Giuliani. dralig
Vladimir Inviato 22 Luglio 2007 Group: Membri Topic Count: 37 Content Count: 621 Reputation: 1 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: iPhone Inviato 22 Luglio 2007 O nella K545 di Mozart.
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