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Novità discografiche:

maggiore e minore simultaneo in musica ungherese?


Guest Neuland

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Mi chiedevo se qualcuno ha infos riguardante una stranezza in un pezzo piccolo di Mertz per Duo: In "Erinnerung an Ungarn I" c'è una parte "Allegro scherzando", che sta (in tutte e due le copie manoscritte non autografe) nella prima chitarra in do-minore mentre la seconda sta in do-maggiore.

 

Il risultato sonoro è decisamente strano che l'ipotesi di un errore dei copisti sembra molto probabile. :roll:

 

Mi sono chiesto, però, se non ci sia una possibilità, che questa apparente kacofonia sia voluta: certe musiche dal est europa sembrano cercare questi effetti sonori. Qualcuno ha informazioni sulla musica ungherese, che potrebbero rendere probabile la simultanietà di maggiore e minore in quel pezzo di Mertz :?:

 

Grazie e saluti da

 

Neuland

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Grazie Fabio. :D

 

Mertz muore nel 1856 e il suo linguaggio è ben lontano da Bartok, direi... Mi sono chiesto, se nella musica popolare ungherese nella prima metà dell'800 ci sono esempi di tonalità maggire+minore; Mertz usa melodie popolari - "Nationalmelodien" - nel secondo volumetto dei "Erinnerungen" e anche negli "Ungarische Vaterlandsblueten". :roll:

 

L'unico esempio di maggiore+minore mi sembra essere questo in "Erinnerungen I", però.

 

Non sai per caso dove potrei indagare sulla musica popolare ungherese?

 

Saluti,

 

Neuland

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:D:D:D e grazie ancora (pensavo che volevi dirmi qualcosa citando Bartok; e sono felice che hai precisato con tanto di copertina ;) ).

 

Buona Domenica,

 

Neuland

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di Merz non so

per quello che riguarda la musica ungherese è vero...non sono "effetti" sonori sono parti strutturali di un metodo compositivo...in Bartok è tipico l'accordo maggiore-minore mi-sol-do-mib...triadi maggiori+minori...il musicologo Erno Lendvai in un suo celebre articolo derivò questo accordo dalla rappresentazione della serie di numerica di Fibonacci...inoltre teorizzo un sistema assiale (tipo circolo delle quinte) da cui derivare le relazioni armoniche utilizzate da Bartok...

 

Più che di una sovrapposizione di modo maggiore e modo minore omologo, si dovrebbe pensare a una situazione bi-modale (modo ionio-modo eolio a partire dalla stessa nota). Dico questo come parte direttamente interessata: ho fatto largo uso di questa area bi-modale nella mia Sonata n. 1 (1985), all'epoca in cui Bartok era il mio modello primario.

 

ag

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Erroneamente si tende a pensare che la musica popolare sia legata al linguaggio tonale, cosa non vera e riscontrabile anche in Italia: le zone carsiche e parte del nord est, la Sardegna e parte dell'Italia meridionale sono ancorate a sistemi modali diversi da quello dell'area nord.occidentale.

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