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Musica o musicista?


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Ospite Neuland

 

Neuland ha scritto:

 

Il cd forse più veduto, quindi di maggior successo, per e con liuto rinascimentale è molto probabilmente quello di Sting (canzoni di Dowland con intermezzi solistici del SUo liutista, il cui nome mi sfugge): Sacrileggio? Sting non sa niente di prassi esecutiva, eppure si fa accompagnare da un liutista, che ne sa. Da una visibilità fantastica e utile alla musica d'arte o ne fa scempio?

 

 

 

 

certo

l'importante però è saper esprime un giudizio che sia coerente con all'ambito estetico in cui è stato formulato...in questo caso Sting non aggiunge nulla di nuovo a ciò che è stato già fatto...nei Police invece aveva aggiunto molto...il raegge per esempio...questo è un giudizio di valore

 

D'accordo. Il nuovo sta forse tra le righe: Dowland può o dovrebbe essere popolare, oggi come ieri.

 

 

Neuland ha scritto:

 

A me piace il messaggio che sta dietro questo cd: Le canzoni pop di oggi sono privi di ispirazione e per lo più noiose, per quello vi presento pezzi di uno che sapeva fare belle canzoni (era questo il motive di Sting).

 

 

 

 

questo è un esempio di come ribaltare le carte in tavola riguardo l'espressione di giudizi di valore su musiche di cui probabilmente non si sa nulla: "le canzoni pop sono noiose" è un giudizio superficiale perchè non dice nulla riguardo a ciò che dovresti giudicare...di chi parli? a me per esempio John Mayer piace molto, è un bravissimo chitarrista che suona pop e fa delle belle canzoni...

 

Non sono stato molto chiaro qui: il giudizio sulla musica pop noiosa riportato è di Sting stesso (da una sua intervista su domanda del perchè della scelta Dowland).

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Davvero ti lascerebbe indifferente se la copertina di uno dei tuoi cd finisse su "Time Magazine"?

Io ti farei i complimenti e sarei contento per la visibilità che la chitarra classica e la sua musica guaganerebbe.

 

E io adesso faccio bannare Giulio a vita.

 

Se no, che farebbero i pianisti senza Bach?

 

Scusa, Neuland, è una frase provocatoria o dici sul serio?

Perchè se dici sul serio mi arrendo.

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Ospite Neuland

D'accordo. Il nuovo sta forse tra le righe: Dowland può o dovrebbe essere popolare, oggi come ieri.

 

 

mh...secondo me il "pubblico" a cui fa riferimento il concetto di popolare oggi (quale popolo? esiste un popolo?), cioè quello della statistica marketing e pubblicitaria, non avrebbe alcun problema a spremere ben bene Dowland se questo, realmente, fosse in grado di vendere così tanto anche in mano di altri musicisti...

 

E' vero: se esistesse un grande mercato interessato a Dowland, di sicuro sarebbe già stato scoperto e servito. Per quello è interessante l'esempio Sting: il suo cd si rivolge al mercato interessato in lui come musicista, e solo dopo nella musica (inabituale) che propone.

Esiste il popolo? No, non per quanto riguarda il marketing. Tutti i mercati sono talmente segmentati, che di una vera e propria produzione di massa di un qualsiasi prodotto non si può più parlare. Ed è così con la chitarra, che si segmenta in quella classica è quella non classica (per fare un distinzione molto grossolana, perchè quella non classica è in netto vantaggio numerico); al interno di quella classica, poi, ci sono gli amanti del sudamericano, i favorevoli alle trascrizioni, quelli in mezzo (Chopin no, Scarlatti si) ecc. Quindi anche qui possiamo dubitare che ci possa parlare di una scena chitarristica, specie se certi nuclei vogliono distinguersi molto da altri e si raggruppano intorno a "opinion makers" molto forti, come succede un pò dappertutto, e mi sembra specialmente in Italia.

 

sting non è scemo...sfrutta bene quelle che sono le reali esigenze (da parte sua e di chi la pensa come lui) di una musica diversa da quella proposta dal mainstream (britney spears?)...è un'ampia fetta di pubblico che il marketing sa essere disposto ad arrivare fino ad un certo punto...sicuramente il concetto di "musica classica" o di "jazz" (magari cool jazz, ne più ne meno) di fusion o di world music, ben risponde alle esigenze di questo tipo di pubblico...ma credo che già con Mahler il "pubblico" potrebbe cominicare a vacillare

 

Certo che non è scemo. Non vorrà educare il suo pubblico affinchè possano sentire Mahler senza vacillare. Credo che ha voluto fare quel cd perchè piaceva a lui farlo e basta. Non mi ricordo di averene sentito un singolo nella radio (un mass medium, nel quale Dowlnad, se non in reti di musica classica, è per lo più fuori luogo). Di sicuro aggiunge all'immagine come musicista qualcosa di più soffisticato, di quel lato insegnate di letteratura inglese, che ldistingue Sting da altri personaggi e che tornerà utile forse per i prossimi lavori da "vero" Sting.

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Credo che ha voluto fare quel cd perchè piaceva a lui farlo e basta.

 

Come no. E le strategie di marketing, la penetrazione del prodotto nel mercato, il pricing, le tattiche di vendita, le politiche e lo studio pubblicitario e promozionale nonchè l'intero motore distributivo si sono adeguate al fatto che a lui andava di farlo. E basta.

 

Dietro un prodotto di quel tipo 'l'andare di farlo' è ridotto ai minimi termini.

L'entourage manageriale che ha curato tutto (e la casa discografica che ha vagliato le singole tracce). Quello stabilisce cosa va fatto.

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Più o meno come successe qualche anno fa con Michael Bolton e il suo "capolavoro" riguardante alcune arie operistiche...

Ricordo ancora che si parlava di "All'alba vincerò" di Pavarotti, cantata da Bolton... alla faccia del marketing!

 

EB

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Chi bazzica, o ha bazzicato nei giri della "musica leggera" sa bene con quali criteri artistici vengano confezionati i dischi, gli arrangiamenti delle canzoni...arrangiamenti, sarebbe il caso di parlare di stravolgimenti, la sequenza delle stesse sul cd e via dicendo.

 

beata ingenuità.

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Più o meno come successe qualche anno fa con Michael Bolton e il suo "capolavoro" riguardante alcune arie operistiche...

Ricordo ancora che si parlava di "All'alba vincerò" di Pavarotti, cantata da Bolton... alla faccia del marketing!

 

EB

grande!

 

 

:D

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E soprattutto, chi ci ha bazzicato sa che spesso le decisioni vengono prese con criteri che di artistico e di musicale hanno ben poco...

 

EB

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E soprattutto, chi ci ha bazzicato sa che spesso le decisioni vengono prese con criteri che di artistico e di musicale hanno ben poco...

 

EB

 

Ecco perchè, Ermanno, è un mondo che per quanto mi riguarda ha una distanza dall'Arte pari a quella che può avere una software house.

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Già, concordo... tant'è che me ne sono scappato a gambe levate!

Tuttavia, spesso, nelle software house, gli sviluppatori sanno quali possono essere le esigenze artistiche (talvolta sono musicisti) e creano strumenti per aiutare chi dovtrà, tramite quei programmi, realizzare dell'arte e renderla fruibile agli utenti finali, cioè il pubblico.

Nelle case discografiche, per quanto riguarda la musica leggera, si è arrivati ad una decadenza tale per cui un numero imprecisato di strumenti si preoccupa di ripetere lo stesso "accordo" con n suoni di versi... discorso lungo che meriterebbe - davvero? - un topic a parte.

Il tutto per dire che, almeno, una software house musicale, alla musica porta un apporto di qualche tipo... il resto, no!

 

EB

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