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di Massimo Mazzucco

 

Chi non ha mai dato il Robitussin al proprio figlio raffreddato? Oppure il PediaCare, il Triaminic, o qualunque altra medicina contro la tosse e il raffreddore nei bambini?

 

Ebbene, qualunque medicina abbiate usato, non serve assolutamente a nulla. Anzi, rischia addirittura di danneggiare seriamente la salute del bambino. Mentre pare che le stesse medicine abbiano il previsto effetto sugli adulti, e sui bambini “dai 6 anni in su”.

 

Questa è la sconcertante conclusione a cui è giunta una commissione della FDA (Federal Drugs Administration, l’ente americano responsabile per la legalizzione delle medicine sul mercato), la quale ha semplicemente raccomandato il ritiro di tutte le medicine anti-tosse /anti-influenza per bambini da tutti gli scaffali di tutte le farmacie americane. E si presume, di conseguenza, anche dalle farmacie del resto del mondo.

 

”La Commissione ha concluso - dice l’articolo del New York Times - che non ci sono prove che queste medicine riducano i sintomi di raffreddore nei bambini, mentre sono stati denunciati casi in cui hanno provocato dei danni”.

 

Pare infatti che il visibile “effetto calmante” di certi medicinali non avvenisse sul sintomo specifico, ma sull’intero bambino: si trattava cioè, in molti casi, ...

 

... di un prodotto che dava semplicemente sonnolenza, comportando nel frattempo gravi rischi, in caso di overdose.

 

Nonostante questo, la Commissione non ha votato all’unanimità, e i membri che si sono opposti al ritiro delle medicine si sono giustificati dicendo che “dottori e genitori hanno bisogno di qualcosa da dare ai bambini, anche se l’efficacia non è dimostrata”. (Chissà perchè lo stesso ragionamento non deve valere per tante altre cure alternative, che invece non possono andare sul mercato proprio “perchè la loro efficacia non è dimostrata scientificamente”?)

 

In ogni caso, l’Associazione dei Produttori delle medicine ha annunciato che si opporrà alla richiesta di ritiro dei prodotti per bambini, affermando sprezzantemente: “Noi siamo convinti che questi prodotti rimarranno sul mercato”. La giustificazione? Per mettere in atto un ritiro di queste dimensioni, secondo loro, “ci vorrebbero degli anni”.

 

Il motivo di questa recalcitranza diventa forse più chiaro se si pensa che stiamo parlando di 800 diversi prodotti pediatrici contro il raffreddore, con 95 milioni di confezioni vendute annualmente, per un fatturato medio di 500 milioni di dollari all’anno.

 

La notizia però ha già fatto il giro della rete, e le mamme preoccupate cominciano a domandarsi che cosa fare al prossimo raffreddore o crisi di tosse del bambino. E qualcuno comincia a parlare di alimentazine più sana, unita ai vecchi rimedi della nonna.

 

Ma se queste medicine non fanno nulla - ci si domanderà - perchè mai sono state approvate in primo luogo? La risposta la riportiamo nell’originale, perchè si rischia di non essere creduti: “Pediatric cold medicines were approved in the early 1970s despite almost no evidence that they worked because regulators assumed then that drugs that worked in adults would also be helpful in children. Since then, researchers have learned that adults and children can react to medicines very differently”. “Le medicine per il raffreddore dei bambini furono approvate all’inizio degli anni ’70 nonostante la quasi totale assenza di prove della loro efficacia, perchè i responsabili presumevano che le medicine che hanno effetto sugli adulti fossero utili anche per i bambini. Da allora i ricercatori hanno scoperto che adulti e bambini possono reagire alle medicine in modo molto diverso.”

 

A questo punto viene da domandarsi: quante saranno le terapie a cui sono state poste le basi negli anni ’70, e che magari si trascinano ancora oggi solo per questioni economiche e politiche, in spregio ai veri metodi e fini scientifici?

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