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Mi pare di capire che sia diffusamente ritenuta l'utilità di leggere il piu' possibile musica nuova, e che il suggerimento tecnico sia di leggere anche senza strumento, immaginando la tastiera.

La mia perplessità è questa: io finisco, in questo modo, per "conoscere" un po' di tutto, ma di tutto poco! nulla è nelle mie dita e nella mia testa in modo approfondito. Questo è un mio difetto metodologico o è solo un aspetto normale del percorso formativo?


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Mi pare di capire che sia diffusamente ritenuta l'utilità di leggere il piu' possibile musica nuova, e che il suggerimento tecnico sia di leggere anche senza strumento, immaginando la tastiera.

La mia perplessità è questa: io finisco, in questo modo, per "conoscere" un po' di tutto, ma di tutto poco! nulla è nelle mie dita e nella mia testa in modo approfondito. Questo è un mio difetto metodologico o è solo un aspetto normale del percorso formativo?

 

Se si parla di lettura a prima vista, l'approfondimento non la riguarda direttamente. L'esercizio della lettura a prima vista serve ad avere innanzitutto una visione rapida e una altrettanto veloce traduzione esecutiva del maggior numero di spartiti musicali. L'approfondimento arriva subito dopo..


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Se si parla di lettura a prima vista, l'approfondimento non la riguarda direttamente. L'esercizio della lettura a prima vista serve ad avere innanzitutto una visione rapida e una altrettanto veloce traduzione esecutiva del maggior numero di spartiti musicali. L'approfondimento arriva subito dopo..

 

Gia', ma se l'approfondimento non arriva, perché - ad esempio - richiede una dotazione teorica e tecnica che fa difetto? quello che rimane è ancora un qualcosa di positivo o è meglio cambiar metodo?

Ospite Nicola Mazzon
Inviato

L'approfondimento non arriva da solo, si deve fare.

Quando leggi per la prima volta un brano, cerchi di capire di cosa si tratta e se ti piace o meno, poi per approfondimento si intende che si cerchi di analizzare il brano dal punto di vista musicale per cercare un'interpretazione propria trovando una diteggiatura che non rovini la continuità delle voci e dei fraseggi, in un certo senso anche "familiarizzare" con il pezzo.

Studiare e suonare a memoria un pezzo non significa che si è fatto un approfondimento su di esso...c'è gente che suona e non sa che sta facendo anche senza commettere errori.


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L'approfondimento non arriva da solo, si deve fare.

Quando leggi per la prima volta un brano, cerchi di capire di cosa si tratta e se ti piace o meno, poi per approfondimento si intende che si cerchi di analizzare il brano dal punto di vista musicale per cercare un'interpretazione propria trovando una diteggiatura che non rovini la continuità delle voci e dei fraseggi, in un certo senso anche "familiarizzare" con il pezzo.

Studiare e suonare a memoria un pezzo non significa che si è fatto un approfondimento su di esso...c'è gente che suona e non sa che sta facendo anche senza commettere errori.

 

Concordo pienamente, Fernando, a volte però il tutto è reso piu' difficile dalla mera inabilità tecnica. A quel punto sorgono seri dubbi sul proprio percorso formativo e, allora, recupero vecchi manuali ingialliti e noiosi... e poi... ripongo la chitarra, perché nn posso suonare annoiandomi a morte!


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Certamente non serve, se non eccezionalmente e con cautela, affronatre musica troppo difficile per le proprie capacità. Questo poi vale a maggior ragione per la prima vista intesa come esecuzione vera e propria:non a caso all'esame del corso medio si deve eseguire, leggendo a prima vista, un pezzo dichiaratamente "facile" e quindi sicuramente con una soglia di difficoltà molto più bassa delle altre cose previste per quell'esame). La lettura a prima vista è comunque solo una parte, importante ma non certo esaustiva, di un percorso formativo.

Se il percorso formativo viene svolto correttamente, si tratta semplicemente di affrontare pezzi di difficoltà gradualmente crescente e commisurata alle proprie capacità; non è l'ultima responsabilità dell'insegnante quella di guidare l'allievo in questa scelta.

Ospite MsPaola77
Inviato

Sinceramente questo argomento l'ho trovato sempre controverso perchè nella lettura a prima vista concorrono molte cose!Inoltre penso che la musica è fatta di suoni e perciò è giusto ascoltare tanta musica per farsi una idea di esecuzione.Ritengo inoltre che l'emotività sia molto importante a riguardo e anche il saper collegare la differenza tra la tecnica strumentale e le note scritte che volente o nolente non corrispondono mai al movimento fisico e se il fisico non è più che preparato nascono i problemi!La nota scritta crea interferenza con il gesto squisitamente musicale!!...anche degli studi affermano quanto ho detto!Nessuno scrive prima di parlare vero??La musica a maggior ragione! Non è un caso che sentire suonare senza spartito è decisamente più piacevole e naturale.Il più delle volte è anche l'avere un buon orecchio che facilita la lettura a prima vista.


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Sinceramente questo argomento l'ho trovato sempre controverso perchè nella lettura a prima vista concorrono molte cose!Inoltre penso che la musica è fatta di suoni e perciò è giusto ascoltare tanta musica per farsi una idea di esecuzione.Ritengo inoltre che l'emotività sia molto importante a riguardo e anche il saper collegare la differenza tra la tecnica strumentale e le note scritte che volente o nolente non corrispondono mai al movimento fisico e se il fisico non è più che preparato nascono i problemi!La nota scritta crea interferenza con il gesto squisitamente musicale!!...anche degli studi affermano quanto ho detto!Nessuno scrive prima di parlare vero??La musica a maggior ragione! Non è un caso che sentire suonare senza spartito è decisamente più piacevole e naturale.Il più delle volte è anche l'avere un buon orecchio che facilita la lettura a prima vista.

 

Forse bisognerebbe distinguere dalla capacità di eseguire scorrevolmente le note dal punto di vista tecnico pensando di stare "leggendo".. dalla vera capacità di comprensione del testo e di conseguenza riuscire a "leggere/eseguire" con nozione di causa (leggasi: fraseggio espressivo, senso formale ed anche capacità esecutiva).

 

Credo che la lettura nasca prima, molto prima del muovere le dita, nel senso che se nel guardare il testo musicale questo ci risulta incomprensibile allora la salvezza non sarà il gettarsi su di esso cercando di riuscire ad eseguire più note possibili. Questo è un problema squisitamente musicale e che appartiene a quelle discipline "nascoste" della musica che spesso uno strumentista trascura, pensando che il muovere le dita sia prioritario su tutto.

Saper cantare a prima vista una struttura melodica, immaginare i suoni di una partitura, anche semplice come uno studio di Carulli sono sicuramente passaggi obbligati prima di "posare" le dita sullo strumento. E' qui che avviene (dovrebbe) avvenire l'incontro tra le molteplici discipline (ricordate il solfeggio cantato? il dettato? ecc la teoria? e perchè no..l'armonia, il contrappunto ancora meglio... insomma leggere la musica a qualsiasi livello richiede nozione e capacità di senso prima.. del gesto.. o mi sbaglio?

sarebbe come se uno leggesse una frase perchè conosce il vocabolario italiano ma non conosce il senso o il significato dei termini.. ma comunque la "pronuncia"...

Dal punto di vista invece puramente pratico io consiglio sempre di "leggere" partiture per chitarra leggermente al di sotto delle proprie possibilità tecniche ma cercando di farlo con senso musicale ed espressivo il più completo possibile..

il discorso è lungo..e riguarda..tante cose che girano intorno alla musica.. o meglio alla chitarra..

 

m

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