Giorgio Signorile Inviato 16 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 70 Content Count: 612 Reputation: 41 Joined: 10/02/2007 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 16 Novembre 2007 Il più delle volte, il primo contatto con un nuovo spartito si concentra sulla lettura dell’opera “a prima vista” con l’uso dello strumento. ” (Philippe Villa) Era il titolo di un articolo-che non ho letto- su "la Guitarra". Ma secondo voi è sbagliato? A me piace, anzi a volte mi porto la chitarra nei negozi che conosco e leggo qualcosa, poi magari nasce" qualcosa e compro. Certo, su un repertorio contemporaneo è un pò differente, ma il primo approccio strumentale mi sembra bello, la musica a volte suona bene in testa ma sulla chitarra si rivela disastrosa da suonare e allora...che dite?
Angelo Gilardino Inviato 17 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 17 Novembre 2007 Il più delle volte, il primo contatto con un nuovo spartito si concentra sulla lettura dell’opera “a prima vista” con l’uso dello strumento. ” (Philippe Villa)Era il titolo di un articolo-che non ho letto- su "la Guitarra". Ma secondo voi è sbagliato? A me piace, anzi a volte mi porto la chitarra nei negozi che conosco e leggo qualcosa, poi magari nasce" qualcosa e compro. Certo, su un repertorio contemporaneo è un pò differente, ma il primo approccio strumentale mi sembra bello, la musica a volte suona bene in testa ma sulla chitarra si rivela disastrosa da suonare e allora...che dite? L'importante è rendersi conto di quel che c'è nel testo musicale: qualunque metodo di lettura è buono, se permette di immaginare - o addirittura di eseguire a vista - un nuovo brano. C'è chi legge senza chitarra e riesce all'istante, o quasi, a immaginare il pezzo come effettivamente il compositore l'ha scritto; c'è chi legge con la chitarra - forse perché non si fida della propria immaginazione astratta - e lo fa magnificamente bene: Gabriel Estarellas riesce a leggere all'istante qualunque pezzo in tempo reale, e spesso le sue esecuzioni migliori sono quelle che dà a prima vista -; c'è chi legge ascoltando un disco; c'è chi leggiucchia, con o senza strumento, e ha bisogno di molte letture per cominciare a inquadrare il pezzo; e c'è, infine, chi, con la propria lettura, non riesce a venire a capo di niente, toglie il pezzo dal leggio ed esclama soddisfatto: questo pezzo non mi piace, e magari manda un messaggio a un forum, biasimandone l'autore. L'idea di visitare i negozi di musica con la chitarra e di leggere seduta stante i brani da comprare o no, è musicalmente ineccepibile. Immagino però che i negozianti cerchino di non estendere la pratica ai professori di corno, tromba, trombone, basso tuba, oficleide, contrabbasso, timpani, etc. ; e sperino di non veder capitare, nello stesso negozio, sei chitarristi contemporaneamente. dralig
Giorgio Signorile Inviato 17 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 70 Content Count: 612 Reputation: 41 Joined: 10/02/2007 Status: Offline Device: Macintosh Autore Inviato 17 Novembre 2007 Certo Angelo, visito tali negozi in ore astruse confidando nell'amicizia dei proprietari...ma per restare all'esempio di Estarellas, il "sound" del brano, come suona sullo strumento, la sua suonabilità ecc non sono cose quasi altrettanto importanti della musica che contiene?e in tal caso credo sia difficile capirlo senza suonarlo; una frase condotta su di una corda interna acquisisce una timbrica diversa da un'altra corda, ecco mi sembra che questi colori, e molti altri necessitino di una lettura strumentale. Certo, probabilmente l'esperienza acquisita aiuta anche in quest'aspetto...un saluto!
Alfredo Franco Inviato 17 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 84 Content Count: 1188 Reputation: 77 Joined: 03/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 17 Novembre 2007 A me piace, anzi a volte mi porto la chitarra nei negozi che conosco e leggo qualcosa, poi magari nasce" qualcosa e compro. Immagino i salti di gioia del negoziante nello scorgere la tua sagoma all'orizzonte...
Giorgio Signorile Inviato 17 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 70 Content Count: 612 Reputation: 41 Joined: 10/02/2007 Status: Offline Device: Macintosh Autore Inviato 17 Novembre 2007 Bè, poi andiamo a farci un'aperitivo e io generalmente non pago...
Angelo Gilardino Inviato 17 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 17 Novembre 2007 Certo Angelo, visito tali negozi in ore astruse confidando nell'amicizia dei proprietari...ma per restare all'esempio di Estarellas, il "sound" del brano, come suona sullo strumento, la sua suonabilità ecc non sono cose quasi altrettanto importanti della musica che contiene?e in tal caso credo sia difficile capirlo senza suonarlo; una frase condotta su di una corda interna acquisisce una timbrica diversa da un'altra corda, ecco mi sembra che questi colori, e molti altri necessitino di una lettura strumentale. Certo, probabilmente l'esperienza acquisita aiuta anche in quest'aspetto...un saluto! Esiste uno stato, al quale si può pervenire, che gli psicoanalisti di scuola freudiana definirebbero di "introiezione" della chitarra. Giunta a tale stato, la mente del chitarrista è in grado di "vivere" tutta la fenomenologia di un'esecuzione reale - diteggiatura, timbri, etc. - senza alcun bisogno di imbracciare effettivamente lo strumento. Basta vedere il testo, e la mente musical-chitarristica si mette in moto, "eseguendolo" perfettamente in tutti i suoi aspetti. Tale capacità è spendibile in altre operazioni, come ad esempio quella di poter scrivere la musica ascoltata in registrazione riconoscendo non soltanto le note, ma anche le corde sulle quali vengono prodotte. dralig
Marcello Rivelli Inviato 17 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 38 Content Count: 391 Reputation: 88 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 17 Novembre 2007 Esiste uno stato, al quale si può pervenire, che gli psicoanalisti di scuola freudiana definirebbero di "introiezione" della chitarra. Giunta a tale stato, la mente del chitarrista è in grado di "vivere" tutta la fenomenologia di un'esecuzione reale - diteggiatura, timbri, etc. - senza alcun bisogno di imbracciare effettivamente lo strumento. Basta vedere il testo, e la mente musical-chitarristica si mette in moto, "eseguendolo" perfettamente in tutti i suoi aspetti. Tale capacità è spendibile in altre operazioni, come ad esempio quella di poter scrivere la musica ascoltata in registrazione riconoscendo non soltanto le note, ma anche le corde sulle quali vengono prodotte. dralig Come hai fatto con Alba di Hans Haug a..suo tempo? e immagino chissà quante altre volte... m
Vladimir Inviato 17 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 37 Content Count: 621 Reputation: 1 Joined: 19/12/2005 Status: Offline Device: iPhone Inviato 17 Novembre 2007 A me piace, anzi a volte mi porto la chitarra nei negozi che conosco e leggo qualcosa, poi magari nasce" qualcosa e compro. Immagino i salti di gioia del negoziante nello scorgere la tua sagoma all'orizzonte... Il Signorile si distingue bene. Nasone, un bel riportino, e il gelato del Bar Corso. Modificando i primi due elementi a piacimento, si potrà fare la descrizione di tutti i cuneesi.
Alfredo Franco Inviato 17 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 84 Content Count: 1188 Reputation: 77 Joined: 03/12/2005 Status: Offline Device: Windows Inviato 17 Novembre 2007 Giorgio, Vladimir a l'ha fate l'ultim pressi.
Giorgio Signorile Inviato 17 Novembre 2007 Group: Membri Topic Count: 70 Content Count: 612 Reputation: 41 Joined: 10/02/2007 Status: Offline Device: Macintosh Autore Inviato 17 Novembre 2007 E' un mio profondo estimatore. Cheposso ribattere? Bè, io ai 45 sono arrivato, con nasone, 381 capelli e il cremino del bar Corso...a l'è giù 'l fiulin, vedruma co capita, ciau....
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