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Inutilità delle prove comparate fra chitarre


Ospite Attademo
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Ospite Attademo

Leggevo su questo forum le impressioni sull'ennesima prova comparativa di chitarre e volevo sviluppare una riflessione su questo tema a partire dalla mia personale esperienza. Era il 2006 quando invitato al festival di parma mi fu chiesto di prestarmi alla prova delle chitarre esposte nella mostra di liuteria del festival. Suonai dunque per 18 volte l'homenaje di Manuel de Falla (per la cronaca, un importante chitarrista della scena internazionale mi disse meravigliato: "ma tu le dinamiche le fai negli stessi punti ogni volta?" - giusto per dare misura di quale sia il livello musicale del panorama chitarristico mondiale).

Ci furono liutai che mi ringraziarono, altri che mi dissero che forse bisognava scegliere un altro brano, un liutaio in particolare mi disse che io non avevo stabilito con ogni chitarra quel rapporto necessario che permette alla chitarra stessa di vibrare - ognuna nel suo modo - lamentandosi del fatto che non avevo per ogni strumento scelto il brano che più li si addiceva.

Al di là del fatto che il liutaio in questione forse attriobuiva a me problemi che riguardavano la sua chitarra, non c'è dubbio che una prova così non ha nessun senso almeno per due ragioni. La prima è che il cervello umano non è in grado di catalogare all'ascolto ripetuto dello stesso pezzo oltre un certo numero di volte le differenze, quindi dovendo stabilire dette differenze che corrispondono alle diverse chitarre se le inventa - la suggestione si sostituisce alla percezione. La seconda è che un musicista lavora su uno o più strumenti che conosce - se io sono abituato a suonare su Santos Hernandez e Simplicio sarà difficile che possa fare le stesse cose su una chitarra concepita in modo radicalmente diverso. Dunque, a che cosa servono queste cose se non a soddisfare il narcisismo di qualche liutaio?

L

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La prima parte andrebbe postata nella sezione "aneddoti comici": ridiamo per non piangere! [smilie=emoticon_185.gif]

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Condivido l'osservazione di quel liutaio che ha lamentato l'indadeguatezza della prova, perché ogni strumento reagisce in modo diverso in relazione alla brano proposto. Tuttavia, il test mi pare soddisfi ugualmente un minimo di conoscenza, almeno di base, sulla capacità dello strumento di rispondere, a parità di ogni altra condizione, in relazione ad un unico brano.

E' ovvio, però, che occorre la previa definizione delle condizioni di resa "scientifica" del test: ad esempio, nessuna delle chitarre suonate deve essere quella abituamente in uso al chitarrista, altrimenti è ovvio che con quella renderà al meglio... etc. etc.

Insomma, penso che i pertinenti dubbi sollevati da attademo debbano trovare una soluzione preventiva nel metodo con il quale si procede alla esecuzione del test.

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Probabilmente avete ragione tutti.

Da una parte è giusta l'osservazione di Attademo di dubitare dell'attendibilità di una simile prova per i motivi che ha precisato, dall'altra condivido anche il parere di debonis86 quando dice che un minimo risultato si può raggiungere.

Personalmente, rifacendomi all'esperienza di Pontedera, trovo che se il chitarrista è bravo, come quello di Pontedera, nel mantenere un esecuzione abbastanza uniforme e comunque vengono eseguiti dei brani "semplici", la prova è molto utile per farsi un'idea del suono che fanno le chitarre dei diversi liutai. Sicuramente non sono utili per capire la ricchezza timbrica di una chitarra, o la sua maneggevolezza. Per questo occorrerebbe diverso tempo da impiegare girando gli stand di ogni singolo liutaio.

Ma in una mostra la prova può servire per indirizzarmi a quei liutai che lavorano per ottenere un suono che è vicino a quello che cerco e da lì magari approfondire il discorso.

Saluti.

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trovo che se il chitarrista è bravo nel mantenere un esecuzione abbastanza uniforme e comunque vengono eseguiti dei brani "semplici", la prova è molto utile per farsi un'idea del suono che fanno le chitarre dei diversi liutai

Sono d'accordo con questo concetto. Come quando nel mio piccolo provo diverse chitarre sentendone le differenze, allo stesso modo mi è stato utile sentire le prove acustiche ai festival. In quelle che ho sentito si è fatto in modo di scegliere due estratti di brani con caratteristiche diverse (per capirci, dal brano espressivo e cantabile a quello sonoramente più incisivo), creando la possibilità di apprezzare più o meno le diversità dei vari strumenti, ma soprattutto dando la possibilità di ascoltare la proiezione delle chitarre in fondo alla sala. I liutai presenti sono sempre usciti soddisfatti dalla prova.

Per fare questo ovviamente sono necessarie esecuzioni uniformi.. ricordando sempre che si parla di una prova approssimativa.

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