Giorgio Signorile Inviato 4 Dicembre 2007 Group: Membri Topic Count: 70 Content Count: 612 Reputation: 41 Joined: 10/02/2007 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 4 Dicembre 2007 A me interessa sempre l'aspetto culturale di queste operazioni. C'è secondo voi o è solo roba da fare olè alla fine?
Ospite Neuland Inviato 4 Dicembre 2007 Inviato 4 Dicembre 2007 L'aspetto culturale c'è: per quante ne so io Yamashita è figlio d'arte. Suo padre dirigeva orchestre a plettro e per quelli in giappone sono famosi a trascrivere di tutto, volentieri musica sinfonica, trattando il corpo dei mandolini/mandole/mandoloncelli ecc. come gli archi. Il piccolo Kazuhito (insieme alla sorellina) era, ed è, tanto bravo di poter fare la stessa operazione tutto da solo, o in duo, e allora va e fa. Di sicura ha trovato una nicchia: non tanti sarebbero in grado di seguirgli e ancora meno lo fanno (perchè non vogliono). C'è, comunque, musica che tale rimane e che guadagna qualcosa suonato con la chitarra. Penso - ovviamente - a J.S. Bach, ma anche li non funziona tutto. Certi Suite per liuto, per esempio, rischiano di perdere sulla chitarra, certe partite per violino guadagnano nuove qualità. Ma nessuna trascrizione che io abbia vista/sentita/suonata, secondo me, ha mai potuto superare una vera interpretazione con lo strumento originale. Quindi, se andiamo in pari come qualità, mi può star molto bene la trascrizione, ma i casi sono rarissimi, non credete? Neuland P.S.: Per natale (o poco dopo) ci aspetta una nuova trascrizione della "Clavierübung BWV 988" (esercizio di strumento a tastiera) di JSB, conosciuti come "Goldberg-Variationen" da parte di un duo di chitarre. Vediamo se vanno in pari con p.es. Glenn Gould e se l'esercizio riesce...
Ospite Nicola Mazzon Inviato 4 Dicembre 2007 Inviato 4 Dicembre 2007 Trascrivere un pezzo per tastiera di Bach per due chitarre può stare anche bene perchè la matrice timbrica tra i due strumenti è uguale come se fossero le due mani del tastierista, invece una chitarra non può mantenere l'insieme dei colori di un pezzo orchestrale della seconda metà dell'ottocento. Poco tempo fa ad un concerto di chitarra ho sentito un chitarrista che suonava un concerto dall'Estro Harmonico di Vivaldi, anche dal lato culturale secondo me è sbagliato.
Angelo Gilardino Inviato 4 Dicembre 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 4 Dicembre 2007 A me interessa sempre l'aspetto culturale di queste operazioni. C'è secondo voi o è solo roba da fare olè alla fine? Come sempre, occorre prima comprendere che cosa l'artista voleva fare, qual è stato il suo progetto. Poi, si può esprimere un giudizio su come l'ha realizzato. Yamashita (sulle prime l'avevo frainteso anch'io, molti anni fa, poi riflettendoci un po' credo di aver capito) non si pone l'obiettivo di interpretare quelle composizioni per quello che sono, ma di servirsene come base per una creazione propria, che ha nella chitarra la sua pagina bianca e insieme il suo crogiuolo. Non lo si deve ascoltare per avere da lui la rivelazione di che cosa sia la Sinfonia di Dvorak - che tra l'altro è conosciuta da tutti - ma per apprezzare la sua impresa di impiegare la chitarra in uno spazio di suono (dinamico-timbrico-virtuosistico) inesplorato: la sinfonia è solo un terreno di sperimentazione, l'arte non è nell'interpretazione del capolavoro di Dvorak, ma nella creazione di una nuova fenomenologia sonora della chitarra. Dobbiamo quindi rispondere - soggettivamente e criticamente - se questa "nuova dimensione" del "nostro strumento" proposta dal maestro nipponico ci avvince, o ci persuade, o ci lascia indifferente, o ci infastidisce, o ci ripugna, di per se stessa, non in relazione alle pagine suonate "come dovrebbero essere" se le ascoltassimo dall'orchestra. La mia sensazione è sempre stata quella di trovarmi di fronte a un talento colossale con dei problemi di focalizzazione del gesto strumentale in un risultato propriamente artistico: è artista, talvolta va a segno con delle intuizioni-realizzazioni folgoranti, altre volte manca il bersaglio e scade nell'effetto gratuito. dralig
Giorgio Signorile Inviato 4 Dicembre 2007 Group: Membri Topic Count: 70 Content Count: 612 Reputation: 41 Joined: 10/02/2007 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 4 Dicembre 2007 Capisco Angelo, ma non le sembra allora un'operazione musicalmente pco attraente volta esclusivamente a esaltare le caratteristiche virtuosistico-narcisistiche dell'interprete? E qual' è allora la dfferenza tra trascrivere questa sinfonia e elaborare giochi proibiti se alla fine dobbiamo valutare una nuova fenomelogia sonora della chitarra e non la musica che ne esce? Saluto!
Angelo Gilardino Inviato 4 Dicembre 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 4 Dicembre 2007 Capisco Angelo, ma non le sembra allora un'operazione musicalmente pco attraente volta esclusivamente a esaltare le caratteristiche virtuosistico-narcisistiche dell'interprete? E qual' è allora la dfferenza tra trascrivere questa sinfonia e elaborare giochi proibiti se alla fine dobbiamo valutare una nuova fenomelogia sonora della chitarra e non la musica che ne esce? Saluto! Non credo di dover essere acquisito alla causa del comporre quale operazione primaria della creatività, ma questo non mi impedisce di cogliere aspetti creativi - cioè di natura artistica - anche nel tentativo di espandere il lessico di uno strumento al di là dei suoi limiti conosciuti. Il fatto che, per esplicare tale tentativo, un "genio"-strumentista (e non compositore) si rivolga a partiture d'orchestra famose, servendosene anziché servirle, è certamente un limite, e non sarò io di sicuro a difenderlo a oltranza. Ho voluto invece sostenere che è necessario comprendere l'intenzione dell'artista prima di criticarlo, e che non è giusto criticarlo senza averlo compreso. Comprenderlo non significa approvarlo ed elogiare tutto quello che fa, ma disapprovarlo senza averlo capito è certo un rischio da evitare. dralig
Giorgio Signorile Inviato 4 Dicembre 2007 Group: Membri Topic Count: 70 Content Count: 612 Reputation: 41 Joined: 10/02/2007 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 4 Dicembre 2007 Ok, anche se la possibilità di capire non è un "valore" universale, dipende dal nostro vissuto, dalla nostra cultura...quindi anche la critica che ne consegue...
Angelo Gilardino Inviato 4 Dicembre 2007 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 4 Dicembre 2007 Ok, anche se la possibilità di capire non è un "valore" universale, dipende dal nostro vissuto, dalla nostra cultura...quindi anche la critica che ne consegue... D'accordissimo, la critica non è altro che un aspetto del processo di comprensione dell'arte, e ho spesso fatto osservare che nessun giudizio critico ha mai un valore ultimativo: appena formulato, entra nel gioco mobile e diventa esso stesso oggetto di critica. Tutto ciò è fertile, utile, piacevole. dralig
lele beck's Inviato 5 Dicembre 2007 Group: Membri Topic Count: 19 Content Count: 78 Reputation: 0 Joined: 10/09/2007 Status: Offline Autore Inviato 5 Dicembre 2007 scusate tanto... non avrei mai dovuto aprire questo argomento
Ospite Neuland Inviato 5 Dicembre 2007 Inviato 5 Dicembre 2007 scusate tanto... non avrei mai dovuto aprire questo argomento hai fatto bene, invece. Si dicute su Yamashita da prima che tu nascessi (sempre se hai 15 anni veramente ) perchè è una figura importante. Basta guardare chi ha partecipato al 3d. Ciao, Neuland
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