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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Conservatori di Roma e Napoli occupati


Marco Del Greco
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I Conservatori "Santa Cecilia" di Roma ed il "S. Pietro a Majella" sono stati occupati, la notizia è di ieri 4 novembre 2007.

Ho trovato un comunicato degli studenti napoletani:

 

"Gli studenti

del Conservatorio S.P a Majella

 

protestano

 

Il governo dimentica gli studenti dell’Alta Formazione Artistica Musicale italiana

In seguito alla legge di riforma L. 508/99, gli studenti conseguono nuovi titoli di studio detti

“di primo e di secondo livello accademico” che non sono validi per l’ammissione ai pubblici concorsi.

Al fine esclusivo dell'ammissione ai pubblici concorsi per l'accesso alle qualifiche funzionali del pubblico impiego per le quali ne è prescritto il possesso, i nuovi titoli di studio avranno validità solo quando sarà applicato l’art. 2 comma 5, della suddetta legge, ai sensi del quale il Presidente del Consiglio dei ministri deve, con Decreto, dichiarare le equipollenze tra i titoli di studio rilasciati ai sensi della L. 508/99 e i titoli di studio universitari.

 

Gli studenti attendono il Decreto di equipollenza da appena OTTO ANNI!

 

Le Pubbliche Amministrazioni non riconoscono i titoli accademici di primo e secondo livello come titoli di accesso ai pubblici concorsi.

L’unica equiparazione attuata con il sistema universitario consiste nell’entità delle tasse di iscrizione!... come se i titoli conseguiti avessero lo stesso valore di quelli rilasciati dall’Università.

In più sta per essere avviato il percorso didattico biennale di secondo livello finalizzato alla formazione di docenti nella classe di concorso di educazione musicale e di strumento musicale. Ora se i diplomi di I e II livello non hanno valore che valore possono avere questi corsi abilitanti?

 

Presidente Prodi, firmi il decreto!

 

L'Assemblea degli studenti

28/11/2007"

 

La situazione sembrerebbe abbastanza calda...E non a caso tutto ciò succede alla vigilia degli esami di ammissione ai corsi di didattica della musica abilitanti per l'insegnamento dell'educazione musicale e dello strumento.

Sarei felice di sapere che aria tira anche negli altri Conservatori.

Docenti, alunni, diplomati, triennati, biennati, che ne pensate?

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Da diplomato, Marco, non sono certo in condizioni di esprimere un parere oggettivo ma certa è una cosa: paragonare un corso di studi universitario ad un corso di studi di conservatorio sotto tutti i punti di vista (anche con i bienni attivati negli anni scorsi) mi sembra azzardato.

 

Non voglio innescare polemiche ma personalmente ritengo che si tratti di due tipi di corsi strutturati in modo talmente diverso che non siano equiparabili.

Guardiamola da un altro lato. Conosco molti musicisti (chitarristi e non) che hanno frequentato il conservatorio come una specie di dopolavoro, prendendo un voto minimo e che al momento del loro diploma non solo erano in condizioni di preparazione discutibilissime (lasciamo perdere tutti i discorsi legati alle responsabilità) ma dal giorno dopo non sarebbero mai stati in grado di insegnare o (ancor peggio) interpretare musica per il loro strumento. Anche queste persone, insieme a coloro che hanno lavorato seriamente per 10 anni e ealla pari di chi invece frequenta un corso di - che so - Scienze Politiche di 5 anni, avrebbero il diritto (con un 'biennio' aggiuntivo) ad intascare un titolo parificato alla laurea.

Non lo trovo giusto.

 

Al di là di questo, mi trovo d'accordo con chi sostiene che si siano attivati questi famigerati corsi "di primo e di secondo livello accademico" e che ancora non gli sia stato dato alcun peso specifico.

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Alla fine sia il sottoscritto che Marco ci siamo "laureati" con 110 e lode ed ora ci si dice che il nostro titolo non vale nulla?

Beh! se questa non è una frode allora spiegami cosa è?

 

Su questo punto, mi sembra di essere stato chiaro, mi trovi d'accordo.

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in realtà la situazione coinvolge tutti, io stesso frequento il triennio a Matera, e ti assicuro Cristiano che è tutt'altro che una passeggiata...Il presidente della consulta studentesca di napoli ci ha contattato e ci ha chiesto supporto; ora non credo serva a molto occupare, anche perchè creeremmo disagio a noi stessi, perchè io vado lì per studiare, e se il docente viene ogni due settimane, io non lo vedo per un mese se non faccio lezione in quei giorni. Ora, noi rappresentanti a Matera, stiamo pensando ad uno sciopero che coinvolga anche il liceo artistico, dato che la riforma, si presume, in un futuro li toccherà da vicino, credo che questo sarà l'apporto che daremo alla richiesta di Napoli.

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in realtà la situazione coinvolge tutti, io stesso frequento il triennio a Matera, e ti assicuro Cristiano che è tutt'altro che una passeggiata...Il presidente della consulta studentesca di napoli ci ha contattato e ci ha chiesto supporto; ora non credo serva a molto occupare, anche perchè creeremmo disagio a noi stessi, perchè io vado lì per studiare, e se il docente viene ogni due settimane, io non lo vedo per un mese se non faccio lezione in quei giorni. Ora, noi rappresentanti a Matera, stiamo pensando ad uno sciopero che coinvolga anche il liceo artistico, dato che la riforma, si presume, in un futuro li toccherà da vicino, credo che questo sarà l'apporto che daremo alla richiesta di Napoli.

 

Ragazzi, protestare con il ministero è come arare il mare. Lo Stato, che ha istituito dei corsi nel proprio ordinamento, e che ora non riconosce valore legale ai titoli che ha rilasciato, è inadempiente nel più grave dei modi, ma se non lo scuotete dall'esterno, fare appello alla sua coscienza è vano: una coscienza, questo stato non ce l'ha.

 

Quindi, unitevi, e fate un ricorso a un'istituzione europea: portate lo stato italiano davanti a giudici che lo possano giudicare e, in un caso come questo, svergognare. E' la sola speranza che avete.

 

dralig

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in realtà la situazione coinvolge tutti, io stesso frequento il triennio a Matera, e ti assicuro Cristiano che è tutt'altro che una passeggiata...Il presidente della consulta studentesca di napoli ci ha contattato e ci ha chiesto supporto; ora non credo serva a molto occupare, anche perchè creeremmo disagio a noi stessi, perchè io vado lì per studiare, e se il docente viene ogni due settimane, io non lo vedo per un mese se non faccio lezione in quei giorni. Ora, noi rappresentanti a Matera, stiamo pensando ad uno sciopero che coinvolga anche il liceo artistico, dato che la riforma, si presume, in un futuro li toccherà da vicino, credo che questo sarà l'apporto che daremo alla richiesta di Napoli.

Lo sciopero andrebbe proposto davanti agli uffici competenti a Roma.. per una maggiore visibilità, chiamando televisioni, radio e giornali. Leggevo comunque notizie di occupazione anche a Salerno, Campobasso e Palermo.

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Credo quindi che l'occupazione degli Istituti sia più che legittima e giustificata!

Ed era anche ora che gli alunni si dessero una "mossa" per fare qualcosa! Sono oramai anni che il Ministero (attenzione, i governi ed i ministri c'entrano molto meno che non i dirigenti ministeriali, alcuni dei quali sono saldamente ai loro posti nonostante abbiano fatto perdere al Ministero decine di ricorsi al TAR) sta gettando sempre più in basso il livello dei Conservatori "scaricando" sui docenti e su organi neonati, come i Consigli Accademici ed i nuovi Consigli di Amministrazione, l'onere dell'applicazione pratica di una riforma che non è stato nemmeno in grado di portare a termine.

 

ma certa è una cosa: paragonare un corso di studi universitario ad un corso di studi di conservatorio sotto tutti i punti di vista (anche con i bienni attivati negli anni scorsi) mi sembra azzardato.

Non concordo con quello che dici, e che in generale viene riferito spesso da coloro che sono fuori dall'ambito degli studi fatti in Conservatorio.

L'Italia "pubblica" è sempre la stessa: le cose funzionano quando vi sono persone in grado di farle funzionare e ti posso assicurare che esistono alcune realtà in cui questi corsi sono stati svolti in maniera eccellente, ben al di sopra di un corso di biologia o di una delle tante lauree che alcuni atenei, pur di attirare alunni, si stanno inventando, con gran pena dei discenti che, ammaliati dal richiamo "moderno" di queste, si ritrovano con una laurea che garantisce solo una sicura disoccupazione.

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Ospite Neuland

Quindi, unitevi, e fate un ricorso a un'istituzione europea: portate lo stato italiano davanti a giudici che lo possano giudicare e, in un caso come questo, svergognare. E' la sola speranza che avete.

 

dralig

 

Sono d'accordo. L'introduzione dei trienni più bienni dovrebbe essere a causa di una ristrutturazione universitaria, in particolare delle università musicali europee, conosciuto nei paesi tedeschi come "Bologna-Modell" (pensate, che prende il nome di una città italiana). Questo modello deve unificare gli studi musicali a livello europeo e renderli paragonabili al punto che, dopo il triennio in danimarca si può senz'altro continuare a studiare in italia o nella svizzera, o fare anche solo un'anno altrove.

 

Quindi è l'europa ad essere interessata che questa riforma prenda il verso giusto in tutti gli stati membri aderenti alla ristrutturazione dell'iter musico-universitario. Poi è semplicemente ridicolo che un titolo conferito in italia valga all'estero europeo, ma non in italia.

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Non concordo con quello che dici, e che in generale viene riferito spesso da coloro che sono fuori dall'ambito degli studi fatti in Conservatorio.

 

Touchè.

 

Ma ti parlo per quello che ho visto negli anni che giravo per lezioni e conservatori per preparare gli esami ministeriali.

Esperienza diretta e toccata con mano.

Un livello generale mediocre: insegnanti che spendevano due o tre lezioni a leggere con l'allievo che prepara l'VIII il nuovo brano da inserire nel programma; intere - dico intere - lezioni basate sulla "corretta posizione" posizione del dito 4; ore di discussione sull'ultima battuta (tutto il resto non esisteva) per capire bene la durata dell'accordo finale di un terzo tempo di sonata e mi fermo per decenza.

Ma la stessa musica dall'altra parte: allievi che arrivavano in classe senza aver toccato strumento e senza alcuno spirito di ricerca o di perfezionamento (sistema scolastico attuale: ingoia tutto e ripeti); allievi che dopo due anni (due anni due, direbbe la mia ex insegnante di letteratura) di lezione non erano in grado di pronunciare correttamente tutte le note di alcuni passaggi della Sonatina di Torroba per mancanza di quello che io chiamo "fondoschiena attaccato alla sedia"; allievi che si crogiolavano nel fatto di essere "interni" e che il fantomatico 8 era garantito.

 

Quello che dici Lucio è corretto, il sistema scolastico italiano è tra gli ultimi in Europa (L'ultima ricerca tra i paesi Ocse - Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico - ci da un quadro completo e allo stesso tempo raccapricciante) ma sempre per esperienza diretta (durante la mia breve esperienza universitaria e sulla base delle informazioni fornitemi da amici laureandi e laureati) non ho mai sentito di situazioni simili dentro aule universitarie o durante gli esami.

Si, ho sentito di professori incompetenti (come di idraulici incompetenti e anche di dirigenti d'azienda incompetenti) ma mai e poi mai ho avvertito il senso di lassismo che si tagliava a fette nelle aule di conservatorio che ho visitato.

 

Al di la di questo, lo ripeto a scanso di equivoci, trovo sia un vero e proprio sopruso ideare dei corsi, farli pagare fior fior di quattrini e darli valore nullo.

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Al di la di questo, lo ripeto a scanso di equivoci, trovo sia un vero e proprio sopruso ideare dei corsi, farli pagare fior fior di quattrini e darli valore nullo.

 

Non sono un giurista, ma credo che si possa configurare diversamente da un sopruso: sembra configurare invece una violazione di diritti costituzionali e, più in là, di diritti civili.

 

Ripeto, è questione da portare in sede europea, per svergognare uno stato mendace e fedifrago.

 

dralig

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