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una domanda un pò strana:

siete a conoscenza di un qualche compositore che abbia previsto in partitura l'errore dell'interprete come fenomeno espressivo?

Errore che non sarebbe più tale in quanto espressamente richiesto, ma questo è altro discorso.

Mai più peperoni la sera...

 

Andrea


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Vediamo se ho capito, Andrea: una dicitura che preveda l'errore interpretativo dell'esecutore?


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Nel jazz è prassi comune, nella musica scritta non saprei.


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una domanda un pò strana:

siete a conoscenza di un qualche compositore che abbia previsto in partitura l'errore dell'interprete come fenomeno espressivo?

Errore che non sarebbe più tale in quanto espressamente richiesto, ma questo è altro discorso.

Mai più peperoni la sera...

 

Andrea

Non ho capito la domanda. . .

comunque errori non penso,a parte che alcuni composizioni sembrano che abbiano continui errori,vist(sentite) certe melodie :twisted:

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una domanda un pò strana:

siete a conoscenza di un qualche compositore che abbia previsto in partitura l'errore dell'interprete come fenomeno espressivo?

Errore che non sarebbe più tale in quanto espressamente richiesto, ma questo è altro discorso.

Mai più peperoni la sera...

 

Andrea

 

Ho sentito dire che per esempio Gustav Mahler nelle sinfonie abbia a volte scritto delle parti per i contrabassi così difficili da risultare, all'epoca, ineseguibili corettamente e che le risultanti imprecisioni siano stati voluti; con gli'anni, i contrabassisti, progredita la tecnica, hanno imparato a suonare tutto come scritto, cmq, e l'effetto, se desiderato, non c'è più.

Guest Matteo Pesle
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Ricordo nel volume "Musica Incerta" un pezzo in cui il compoistore richiedeva nella ripetere tre volte una battuta di usare differentemente le alterazioni in chiave: uan volta diesis, una volta bemolle e una volta naturale. Mi sembra lasciasse anche una certa discrezionalità all'interprete. Ora non ho il testo sottomano e non ricordo esattamente....

Ma intendi qualcosa di questo tipo?

Più che "errori", che come dici se previsti non possono esser più definiti tali, si tratta di lasciare una certa libertà all'interprete in determinati passaggi, battute o anche singole note.

 

Matteo

 

-EDIT- ecco, quel che ha scritto Neuland mi sembra più pertinente. Ma avevo già scritto il mio messaggio...


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Vediamo se ho capito, Andrea: una dicitura che preveda l'errore interpretativo dell'esecutore?

 

Mi rendo conto che è una domanda con dei problemi psicotici ma in effetti è proprio così: l'utilizzo dell'errore come tecnica espressiva.

Uno "sbagliando" in partitura tipo "friggendo" oppure "sulla barretta" o "suonando male" o "suonando malissimo" o, in alternativa, lasciare la scelta all'interprete.

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Vediamo se ho capito, Andrea: una dicitura che preveda l'errore interpretativo dell'esecutore?

 

Mi rendo conto che è una domanda con dei problemi psicotici ma in effetti è proprio così: l'utilizzo dell'errore come tecnica espressiva.

Uno "sbagliando" in partitura tipo "friggendo" oppure "sulla barretta" o "suonando male" o "suonando malissimo" o, in alternativa, lasciare la scelta all'interprete.

 

Da Fernando Sor si legge che per l'imitazione della tromba si prende la corda con la sinistra "male" (termine mio) in mezzo tra le barrette, di modo che fanno quel tipico rumore di sbattimento di solito da evitare. L'etuffè, poi, si esegue tra l'altro con le dita della sinistra proprio sulla barretta per impedire pazialmente la vibrazione libera della corda. Tutte e due le tecniche sono non tanto facili, però, e ci vuole un bel po di precisione per "sbagliare bene".

 

L'errore intenzionale sarà difficile chiedere al musicista: quando gli lo chiedi, e lui/lei lo fa, fa tutto giusto. E' un dilemma.

 

Neuland


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Vediamo se ho capito, Andrea: una dicitura che preveda l'errore interpretativo dell'esecutore?

 

Mi rendo conto che è una domanda con dei problemi psicotici ma in effetti è proprio così: l'utilizzo dell'errore come tecnica espressiva.

Uno "sbagliando" in partitura tipo "friggendo" oppure "sulla barretta" o "suonando male" o "suonando malissimo" o, in alternativa, lasciare la scelta all'interprete.

 

Io ho scritto, in un brano di musica, "sbagliando". Naturalmente, si tratta di una parodia. In una frazioncina, chiamata Bonda, di un paesello del Biellese, Mezzana Mortigliengo, esiste una raccolta di affreschi dipinti sui muri esterni delle case. Uno di questi affreschi è mio. Fu dipinto circa 20 anni fa, durante un simposio tra maestri di arte figurativa. Ero lì, ospite di un amico, un bravissimo pittore, con l'incarico di organizzare dei concerti serali, e fui invitato anch'io a...eseguire un affresco. Non sapendolo fare, me la cavai scrivendo una melodia in stile popolare su un pezzo di carta. L'amico pittore - che non sapeva la musica - la riprodusse fedelmente su un piccolo affresco su uno dei muri maestri della sua casa. Volendo, nella melodia, parodiare una tromba a pistoni di una banda rurale, a un certo punto inserii una nota falsa, seguita da un'interruzione (pausa ad libitum) e dalla ripresa con la nota corretta. Sotto la nota falsa, scrissi "sbagliando". L'affresco, firmato, è tuttora visibile, vicinissimo (Iddio mi perdoni) a una scultura di Simon Benetton.

 

dralig


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Mi vengono in mente:

Mozart, Scherzo musicale "I musicanti di villaggio" K 522

Beethoven, terzo tempo della Pastorale, dove, sempre per evocare ironicamente l'imperizia dei musicisti di campagna, prima l'oboe e poi il fagotto entrano su un ritmo di danza sfasati di un quarto rispetto all'accompagnamento.

 

Per quanto riguarda il repertorio chitarristico, nell'ultimo brano di Carlo Carfagna "Scene Gentili" (di cui ho curato la versione chitarristica dall'originale pianistico): nel terzo tempo intitolato "Little player" si può notare un errore di un piccolo musicista alle prime alle armi, che nella ripresa viene corretto (forse grazie al richiamo del Maestro...)

http://www.cristianoporqueddu.it/forumchitarraclassica/viewtopic.php?t=3237&start=0&postdays=0&postorder=asc&highlight=scene+gentili

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