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Due domande per i compositori


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Questo è il mio primo post all'interno di questa comunità e mi auguro che possa suscitare interesse.

 

Ritengo che la composizione in campo musicale - ma il discorso potrebbe essere esteso a molte altre forme d'arte - sia una forma assoluta di espressione attraverso la quale un musicista (o un artista) comunica qualcosa; premesso ciò, due sono le domande - magari banali - che mi sono spesso posto aldilà del valore effettivo dell'opera musicale e che rivolgo ai molti compositori presenti in questa comunità :

1. Esiste nei compositori una sorta di - passatemi il termine - sindrome post-partum ? Voglio dire: è mai successo ad un compositore di analizzare una propria composizione a posteriori, magari anni dopo la sua pubblicazione e di non riconoscersi più in essa ?

2. Cosa spinge un compositore, in molti casi, ad omaggiare pubblicamente una propria opera musicale ad un'altra persona ? Una sorta di tradizione musicale o cos'altro ?

 

Grazie a tutti per l'attenzione e per le eventuali risposte.

Taltomar

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Questo è il mio primo post all'interno di questa comunità e mi auguro che possa suscitare interesse.

 

Ritengo che la composizione in campo musicale - ma il discorso potrebbe essere esteso a molte altre forme d'arte - sia una forma assoluta di espressione attraverso la quale un musicista (o un artista) comunica qualcosa; premesso ciò, due sono le domande - magari banali - che mi sono spesso posto aldilà del valore effettivo dell'opera musicale e che rivolgo ai molti compositori presenti in questa comunità :

1. Esiste nei compositori una sorta di - passatemi il termine - sindrome post-partum ? Voglio dire: è mai successo ad un compositore di analizzare una propria composizione a posteriori, magari anni dopo la sua pubblicazione e di non riconoscersi più in essa ?

 

 

Potrà accadere, a un compositore vero, e non fasullo, di constatare la distanza che divide il suo presente dal suo passato, di considerare le sue opere giovanili ingenue, ma non certo di non riconoscersi in esse. Un artista creatore è tale fin dalle prove scolastiche e dai primi lavori. Poi, si evolve - oppure si inaridisce - ma l'evoluzione, in quanto tale, implica il riconoscimento di ciò che è stato fatto prima.

 

 

 

2. Cosa spinge un compositore, in molti casi, ad omaggiare pubblicamente una propria opera musicale ad un'altra persona ? Una sorta di tradizione musicale o cos'altro ?

 

 

Taltomar

 

Se per "omaggiare" intende dedicare una composizione a qualcuno, le ragioni possono essere molte. Generalmente, la dedica è un atto di stima, di amicizia, di riconoscimento di valore, ma può benissimo essere anche, banalmente, la conseguenza di una commissione pagata dal dedicatario all'autore.

 

Se per "omaggiare" intende invece concepire e scrivere una composizione come "omaggio a...", la ragione può essere solo poetica: l'"Hommage à Rameau" de Debussy è un atto poetico con il quale un grande compositore del primo Novecento si richiama alla delicatezza ornata e malinconica della musica del suo grande compatriota clavicembalista, e lo stesso si può dire del "Tombeau de Couperin" di Ravel. Per riferirsi al repertorio della chitarra, "Homenaje" scritto da Falla "pour Le Tombeau de Debussy" è un epicedio musicale, mentre la Sonata Romantica di Ponce è un omaggio a Schubert nel senso mimetico del termine, cioè una composizione scritta adoperando lo stile schubertiano.

 

dralig

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Se per "omaggiare" intende dedicare una composizione a qualcuno, le ragioni possono essere molte. Generalmente, la dedica è un atto di stima, di amicizia, di riconoscimento di valore, ma può benissimo essere anche, banalmente, la conseguenza di una commissione pagata dal dedicatario all'autore.

dralig

 

Grazie per le risposte Maestro. Prendevo spunto ad esempio proprio da una sua opera musicale - Studi di virtuosità e di trascendenza (Prima serie 1-12) - in cui ogni singolo Studio in calce al titolo fra parentesi è riportato il destinatario del suo "omaggio". Una reiterata consuetudine fra i compositori (mi viene in mente a memoria anche HVL) che mi ha da sempre incuriosito.

 

Taltomar

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Se per "omaggiare" intende dedicare una composizione a qualcuno, le ragioni possono essere molte. Generalmente, la dedica è un atto di stima, di amicizia, di riconoscimento di valore, ma può benissimo essere anche, banalmente, la conseguenza di una commissione pagata dal dedicatario all'autore.

dralig

 

Grazie per le risposte Maestro. Prendevo spunto ad esempio proprio da una sua opera musicale - Studi di virtuosità e di trascendenza (Prima serie 1-12) - in cui ogni singolo Studio in calce al titolo fra parentesi è riportato il destinatario del suo "omaggio". Una reiterata consuetudine fra i compositori (mi viene in mente a memoria anche HVL) che mi ha da sempre incuriosito.

 

Taltomar

 

Nell'Ottocento, poeti, pittori e musicisti potevano ancora ispirarsi alla Natura: quel che ne restava era sufficiente per nutrire la loro anima. Se lo speen metropolitano li affligeva, potevano sempre imbarcarsi per la Polinesia, come fece Gauguin, e lì ritrovare la Natura, l'Innocenza, gli Dei.

 

Noi non abbiamo più una Natura come possibile modello. Io si, ho composto - che ne so - "Paesaggio ligure", "Paesaggio lombardo", "Paesaggio lucano", etc., ma riferendomi non al paesaggio reale, bensì a quello dipinto: il modello non è più la Natura, il mondo, ma l'Arte, cioè i Mondi creati da coloro che, con la Natura, ebbero gli ultimi contatti.

 

Siamo perduti? Non lo so, io preferisco i Mondi al Mondo.

 

dralig

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Si potrebbe anche citare la frase che Kubrick mette in bocca ad Alex in Arancia meccanica: il mondo ormai ci pare tanto più vero quando lo guardiamo in una sua rappresentazione.

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