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Inviato
affatto ideali

Cristiano, non cadermi in questi errori da giornalista! :D


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Inviato

Caro Giordario, non posso che condivedere le difficoltà citate e

non conoscevo la regola del 10%.

 

Vi prego di considerare la mia opinione come quella di uno spettatore che ha

avuto la fortuna di assistere a concerti in cui la situazione era decisamente migliore e, nella mia testa, immaginavo che la scelta fosse anche gradita dai concertisti.

 

Mi dispiace constatare che in molti casi non é così. Suonare con le mani fredde o in un ambiente con riverberi esagerati non é certo piacevole.


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Inviato

claustrofobiche come

questa?

 

Che sala!


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Inviato
Caro Giordario, non posso che condivedere le difficoltà citate e

non conoscevo la regola del 10%.

 

Vi prego di considerare la mia opinione come quella di uno spettatore che ha

avuto la fortuna di assistere a concerti in cui la situazione era decisamente migliore e, nella mia testa, immaginavo che la scelta fosse anche gradita dai concertisti.

 

Mi dispiace constatare che in molti casi non é così. Suonare con le mani fredde o in un ambiente con riverberi esagerati non é certo piacevole.

Si, è tutto relativo. Ci sono quelle Chiese dove concertista e pubblico si possono trovare bene, come può verificarsi il contrario.

A me comunque è capitato di sentire Bordell 1900 in Chiesa. Ci sono giustamente anche Sacerdoti che vedono certe cose in maniera differente.


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Inviato
E' vero che gli auditorium sono spesso molto costosi, ma spesso in alcune città del sud non ve ne sono. In chiesa per potersi esibire bisognerebbe ottenere un permesso dalla curia vescovile, che una volta esaminato il programma e constatata la compatibilità con il luogo sacro (quindi musica sacra in prevalenza se non esclusivamente), dà il suo lasciapassare. Questa a me sembra la direttiva generale, anche se nelle piccole chiese di provincia può accadere di tutto!!!!! Del resto, e questa è cosa nota per chi ha associazioni finanziate dal ministero, in una programmazione è consentito solo il 10% di concerti in Chiesa, e se non ricordo male, con repertorio sacro. Detto questo trovo che le Chiese non sono posti progettati per esecuzioni musicali e , fatto salvo casi particolari, hanno una pessima acustica, soprattutto per la chitarra e se ci si trova a suonare sotto la cupola. Poi in inverno hanno la caratteristica di essere luoghi freddissimi con notevole sofferenza dello strumento e del suonatore. Ma come dicevo prima spesso al sud (io sono della provincia di Napoli), non vi son o tante strutture idonee ed a buon mercato e quindi si fa di necessità virtù. Speriamo solo che con tutto il freddo che sistematicamente prendiamo nei periodi di Natale non ci ritroveremo con i reumatismi.

Ciao

 

Ciao Giordario, in aggiunta al tuo intervento, ben informato e scritto con equlibrata intelligenza, mi permetto di sottolineare che non sempre le aule ecclesiastiche sono state progettate senza tenere conto di particolari esigenze acustiche, legate in epoche e modi differenti all'equilibrio tra "parlato" e musica corale, per esempio, o alla diversa partecipazione dell'assemblea dei fedeli alle celebrazioni liturgiche.

Il legame tra musica e architettura è oggetto infatti di studi e ricerche che riguardano lo sviluppo stesso della musica occidentale, del quale la Chiesa cattolica fu promotrice, continuando la tradizione greca, in ambito prettamente sacro, almeno fino al periodo rinascimentale.

 

La storia della musica la conoscete sicuramente meglio di me... ;)

Se non ricordo male, comunque, sono gli stessi musicisti che talvolta tengono conto delle caratteristiche acustiche di un'aula ecclesiatica, nella composizione delle loro opere: ricordo di aver letto qualcosa circa la Passione secondo S. Matteo di Bach scritta tenendo conto dell'acustica poco riverberante della Thomaskirche di Lipsia e sull'uso di due cori contrapposti, sfruttando gli effetti di eco nella Basilica di San Marco a Venezia, dei maestri Willaert e Gabrieli.

 

Se da parte degli architetti (conosciuti e non) si può quindi sicuramente ipotizzare una non sempre del tutto consapevole attenzione agli aspetti acustici (al di là cioè della scelta dei materiali costruttivi) è anche vero che a differenza di quel che riguarda i teatri e le sale da concerto, manca ancora per l'architettura ecclesiastica una altrettanto approfondita letteratura scientifica sull'argomento.

 

 

Butterfly

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