Ospite Enzo Rossi Inviato 10 Aprile 2008 Inviato 10 Aprile 2008 ciao sto cercando il metodo di aguado, ne ho trovato uno in rete che si chiama "25 pezzi per la chitarra estratto del metodo di aguado" vorrei sapere se ne esiste uno completo..... grazie
guitarplaying Inviato 10 Aprile 2008 Group: Membri Topic Count: 4 Content Count: 16 Reputation: 0 Joined: 29/03/2008 Status: Offline Inviato 10 Aprile 2008 So che è diviso in parti, io ad esempio ho gli studi tratti dalla terza parte del metodo che sono per la preparazione per il compimento inferiore......
Angelo Gilardino Inviato 11 Aprile 2008 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 11 Aprile 2008 ciao sto cercando il metodo di aguado, ne ho trovato uno in rete che si chiama "25 pezzi per la chitarra estratto del metodo di aguado" vorrei sapere se ne esiste uno completo.....grazie Dal 1829 fino al 1849 (anno della sua morte), Aguado continuò a lavorare al suo Metodo, pubblicandone diverse edizioni. Normalmente, oggi ci si riferisce al "Nuevo Metodo para Guitarra" del 1843, l'edizione più ampia, ma è bene leggerle tutte, a partire dalla "Coleccion de Estudios" del 1820 fino all'Appendice del 1849, passando per l'edizione in francese del 1826. Ciascuna edizione ha infatti parti esclusive. Esistono edizioni in facsimile di Chanterelle e di Minkoff- Non solo il Metodo di Aguado esiste, ma è il Metodo per eccellenza. dralig
Ospite gasgas Inviato 11 Aprile 2008 Inviato 11 Aprile 2008 ciao sto cercando il metodo di aguado, ne ho trovato uno in rete che si chiama "25 pezzi per la chitarra estratto del metodo di aguado" vorrei sapere se ne esiste uno completo.....grazie Dal 1829 fino al 1849 (anno della sua morte), Aguado continuò a lavorare al suo Metodo, pubblicandone diverse edizioni. Normalmente, oggi ci si riferisce al "Nuevo Metodo para Guitarra" del 1843, l'edizione più ampia, ma è bene leggerle tutte, a partire dalla "Coleccion de Estudios" del 1820 fino all'Appendice del 1849, passando per l'edizione in francese del 1826. Ciascuna edizione ha infatti parti esclusive. Esistono edizioni in facsimile di Chanterelle e di Minkoff- Non solo il Metodo di Aguado esiste, ma è il Metodo per eccellenza. dralig Caro Rossi, come è possibile che nè lei nè il Maestro Gilardino sappiate che è facilmente reperibile l'edizione italiana del metodo di Aguado (uscita nei primissimi anni'70), a cura di Gangi e Carfagna per le edizioni Berben. E' basata su quella che fu la principale ripresa d'epoca ossia l'Aguado-Lemoine. Vedo che nessuna edizione Italiana è stata citata!
lindina Inviato 11 Aprile 2008 Group: Membri Topic Count: 13 Content Count: 73 Reputation: 1 Joined: 17/03/2008 Status: Offline Inviato 11 Aprile 2008 Ovviamente il cosiddetto "Metodo Aguado" esiste; da esso, molte case editrici ne hanno estrapolato studi ed esercizi che tutt'ora sono in uso. Per chi fosse interessato alla sua conoscenza specifica rimando all' edizione parigina del 1826 reperibile - all'epoca - dallo stesso Aguado al prezzo di 30 franchi. Nello specifico essa rappresenta la 3° stesura (la prima in francese dopo le due versioni spagnole) dedicata comunque - come per le altre - a De Fossa. Come qualcuno ha già scritto, oggi sono facilmente reperibili alcune versioni urtext, fra cui aggiungo quella di Minkoff.
Angelo Gilardino Inviato 11 Aprile 2008 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 11 Aprile 2008 Caro Rossi, come è possibile che nè lei nè il Maestro Gilardino sappiate che è facilmente reperibile l'edizione italiana del metodo di Aguado (uscita nei primissimi anni'70), a cura di Gangi e Carfagna per le edizioni Berben. E' basata su quella che fu la principale ripresa d'epoca ossia l'Aguado-Lemoine. Vedo che nessuna edizione Italiana è stata citata! Io ho detto che è imprescindibile, per uno studioso di oggi, e anche per uno studente, entrare in possesso di tutte le edizioni d'epoca, curate dall'autore medesimo, e di esaminarle accuratamente. Questa è l'operazione fondamentale, resa facile dalla disponibilità di chiare ristampe in facsimile delle edizioni d'epoca. Se poi, individualmente, qualcuno preferisce adottare un'edizione moderna, è liberissimo di farlo. Io però sono liberissimo di evitare di consigliarglielo, e non perché non conosco le varie edizioni moderne, ma appunto perché le conosco, e preferisco gli originali. dralig
Ospite Enzo Rossi Inviato 11 Aprile 2008 Inviato 11 Aprile 2008 grazie a tutti per le risposte competenti io per problemi di tempo da dedicare allo studio non so se riesco ad approfondire la conoscenza di aguado, ho visto che i testi sono diversi e molto particolareggiati negli argomenti di studio..... farò quel che potrò ancora un grazie di cuore a tutti ciao!
Matanya Inviato 12 Aprile 2008 Group: Membri Topic Count: 7 Content Count: 98 Reputation: 4 Joined: 12/12/2005 Status: Offline Inviato 12 Aprile 2008 Nello specifico essa rappresenta la 3° stesura (la prima in francese dopo le due versioni spagnole) dedicata comunque - come per le altre - a De Fossa. Non esattamente. Mentre François de Fossa era un collaboratore vicino di Aguado nel produrre le tre edizioni in questione, la Escuela pubblicata a Madrid in 1825 , la seconda Escuela spagnola pubblicata a Parigi in 1826 e la versione francese anche pubblicata a Parigi in 1826-27 e tradotta da de Fossa stesso, questi libri non è stati dedicati a lui.
lindina Inviato 12 Aprile 2008 Group: Membri Topic Count: 13 Content Count: 73 Reputation: 1 Joined: 17/03/2008 Status: Offline Inviato 12 Aprile 2008 Matanya sa bene che il "problema" delle cosiddette "dediche" è sempre molto delicato. Nel microcosmo della chitarra, ovvero quello rappresentato dalle attribuzioni, dediche, collocazioni, stesure, ecc. tutto va contestualizzato ad altrettanti argomenti. Egli - che da una vita si applica con passione e competenza alla storia della chitarra - probabilmente avrà ragione, ma spieghi meglio il suo punto di vista. La pubblicazone di Aguado del 1826 si intitola effettivamente "Seconda Escuela spagnola....." ma è scritta già in francese, e quindi la dicitura della dedica a De Fossa può venir recepita in vari modi. Il mio primo incontro con Matanya risale al lontano 1982 ad Heidelberg, con Carlevaro, e già allora egli predicava la prudenza. Ecco allora che questo"divertissement" aguadiuano può essere il pretesto per chiarire altri e ben più importanti aspetti della letteratura chitarristica. Il più evidente riguarda l'opera di Villa Lobos: tra le versioni Segovia e quello odierne che le sostituiscono di Zigante chi ha ragione? E' un argomento che mi rode da anni perchè ogni volta che è affrontato in maniera scientifica o filosofica, (stile Matanya, per capirci...) apre (ed ha già aperto) personalismi e malumori da parte dei soliti principi della chitarra italiana. Con le incertezze o - per contro - sicurezze potremmo scrivere un libro! Da Tonazzi (con l'incidente De Call) ,a Raphael Andia per la sua convinta attribuzione Weiss/Ponce, passando per il contenzioso Giuliani/Lhoyer ecc. La mia proposta?Scegliamo un argomento, lo affrontiamo, svisceriamo, e con il contributo di più conoscenze - sistema di analisi che si rende oggi possibile grazie al meccanismo comunicativo della rete - scriviamo una sola verità. Grazie quindi all'autore di questo post per il pretesto!
Angelo Gilardino Inviato 12 Aprile 2008 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 12 Aprile 2008 Il più evidente riguarda l'opera di Villa Lobos: tra le versioni Segovia e quello odierne che le sostituiscono di Zigante chi ha ragione? E' un argomento che mi rode da anni perchè ogni volta che è affrontato in maniera scientifica o filosofica, (stile Matanya, per capirci...) Prima di far ricorso alla scienza e alla filosofia, è bene attenerci alla semplice regola di non scrivere di cose di cui non si sa niente: non esistono "versioni Segovia" dei testi delle musiche per chitarra di Villa-Lobos. Segovia non solo non intervenne nella loro stesura e nella loro pubblicazione ma, espressamente richiesto dal compositore di scrivere le diteggiature delle "Douze Etudes", rifiutò cortesemente, e insistette perché fossero pubblicate quelle dell'autore. dralig
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