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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Metodo di Dionisio Aguado. Esiste?


Ospite Enzo Rossi
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Forse mi sono spiegato male: intendevo lo studio 8 di Villa-Lobos, a proposito del quale riportavo di avere ascoltato da Alirio Diaz dei suggerimenti di modifiche apportate da Segovia e sulle quali Villa-lobos sarebbe stato d'accordo (si tratta sostanzialmente di modifiche ritmiche). Riportavo questa testimonianza come tale (successe ad Alessandria nei primi anni '70, ma lo ricordo come se fosse ieri).

E' vero che il discorso su Villa-Lobos si è infilato nel thread su Aguado, era già successo quando sono intervenuto io.

 

Così, non posso che confermare di aver sentito Segovia dire a Ginevra quello che gli ho sentito dire, e cioè che avrebbe desiderato fare cambiamenti agli Etudes, ma il compositore era contrario. Questo fatto - il desiderio di fare cambiamenti - è del resto confermato dai cambiamenti che Segovia in pratica effettuò nelle sue esecuzioni.

Se Villa-Lobos ha chiesto semplicemente una diteggiatura a Segovia e non una revisione, i conti tornano e Segovia ha scritto nella sua prefazione che non aveva voluto fare la diteggiatura dato che il compositore conosceva "perfettamente la chitarra"; ma credo che ascoltando quello che Segovia fece quando suonò gli Etudes di Villa-lobos sia evidente che egli sottopose anche quelli al filtro della sua revisione strumentale. Circa trent'anni dopo l'edizione del 1953 - nel 1982- a Ginevra Segovia disse che avrebbe desiderato fare cambiamenti - in vista evidentemente della edizione. Non potendolo fare, rinunciò anche a pubblicare una diteggiatura.

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Così, non posso che confermare di aver sentito Segovia dire a Ginevra quello che gli ho sentito dire, e cioè che avrebbe desiderato fare cambiamenti agli Etudes, ma il compositore era contrario. Questo fatto - il desiderio di fare cambiamenti - è del resto confermato dai cambiamenti che Segovia in pratica effettuò nelle sue esecuzioni.

Se Villa-Lobos ha chiesto semplicemente una diteggiatura a Segovia e non una revisione, i conti tornano e Segovia ha scritto nella sua prefazione che non aveva voluto fare la diteggiatura dato che il compositore conosceva "perfettamente la chitarra"; ma credo che ascoltando quello che Segovia fece quando suonò gli Etudes di Villa-lobos sia evidente che egli sottopose anche quelli al filtro della sua revisione strumentale. Circa trent'anni dopo l'edizione del 1953 - nel 1982- a Ginevra Segovia disse che avrebbe desiderato fare cambiamenti - in vista evidentemente della edizione. Non potendolo fare, rinunciò anche a pubblicare una diteggiatura.

 

 

Segovia era una persona intelligente, e non può aver detto qualcosa che, oltre che mendace, sarebbe anche ridicolo: nel momento in cui egli accredita in una prefazione HVL di essere capacissimo di diteggiare compiutamente la propria musica, è ovvio che gli riconosce anche, implicitamente, la capacità di saperla scrivere in modo da non aver bisogno di revisione strumentale: infatti, prima di diteggiare le note bisogna scriverle, e se si possono diteggiare in modo da ottenere il rispetto di un Segovia, è ovvio che siano state scritte bene, com'è evidente che furono scritte quelle dei brani di HVL.

 

Che HVL abbia preso atto senza protestare delle modifiche apportate da Segovia allo Studio n. 7 (arpeggi invece che trilli) è verità storica. La frase di HVL al riguardo fu molto divertente, e non la riporto qui perché non ne ho il diritto legale. Suppongo che lo farà Frédéric Zigante nella sua edizione delle Douze Etudes, ma un conto è sentirsi in diritto di cambiare un passaggio di un pezzo nel limite delle proprie esecuzioni, altro conto è pretendere di imporre a un compositore che conosce la tecnica della chitarra al punto in cui la conosceva HVL tali cambiamenti nell'edizione delle proprie opere. Segovia non fece mai questo con HVL: lo fece con Ponce, con Castelnuovo-Tedesco, con Tansman, con Turina, lo fece anche con se stesso (ci sono pezzi che pubblicò in un modo e suonò in un altro), ma non con HVL, e non perché questi glielo proibì ma, semplicemente, perché sarebbe stato fuori luogo. Segovia, del resto, suonò solo due Preludi, quattro Studi e rarissimamente il Choros n. 1: degli altri pezzi di HVL si disinteressò totalmente, perché mai avrebbe voluto correggerli?

 

Quindi, alla storia di Segovia che scrive una cosa e ne dice un'altra, frontalmente opposta, io non ci credo. Sarà stato udito male, o frainteso. Nella corrispondenza tra i due maestri non vi è traccia - nemmeno minima - di una discussione di questo tipo. Gli aneddoti stanno bene al loro posto, la storia è un'altra cosa.

 

dralig

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Qualcuno dovrebbe inoltre convincersi che esiste una differenza tra fac-simile e "manoscritto"!

 

Agli effetti dell'uso che ne fa un lettore, tra manoscritto e facsimile non esiste nessuna differenza. Il facsimile è infatti (Zingarelli) "la riproduzione esatta, nella forma della scrittura e in ogni particolare, di scritto, stampa, incisione, firma". Le edizioni in facsimile che io ho curato riproducono i manoscritti originali con un normale procedimento fotografico. Quindi, nell'uso del lettore, nessuna differenza. E' chiaro che, patrimonialmente, il possedere il manoscritto originale è altra cosa dal possedere un facsimile - ma questo genere di differenza non ha rilievo in questa discussione.

 

 

Sono sconcertato vista anche la quantità di fac-simile che dovrò procurarmi quanto prima per indottrinare

i miei studenti!

 

E' normale obbligo professionale , per un insegnante, studiare a fondo quello che dovrà insegnare. Sconcertante è che insegni chi non lo fa. Le riproduzioni in facsimile di almeno due edizioni d'epoca del Metodo di Aguado sono disponibili gratuitamente nel sito della collezione Boije e della biblioteca nazionale danese. Esorto gli allievi (i maestri non dovrebbero aver bisogno di esortazioni) a scaricarle e a leggerle attentamente. Se non sanno lo spagnolo, si aiutino con un dizionario (la costruzione è la stessa dell'italiano=, o meglio ancora imparino la lingua.

 

dralig

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Il post poi era stato messo come "fino al V anno".

 

Che il post fosse stato inviato alla sezione 'dilettanti' o alla sezione 'consigli per il concertismo' non avrebbe fatto differenza. L'importanza della conoscenza del testo non ha niente a che vedere con la preparazione tecnica dell'interprete.

 

Sono sconcertato vista anche la quantità di fac-simile che dovrò procurarmi quanto prima per indottrinare i miei studenti!

 

Non vedo come si possa fare altrimenti: un insegnante deve mettere in condizioni l'allievo di lavorare sul testo (musicale o didattico che sia fa poca differenza) che il compositore ha forgiato e, successivamente, sulle relative revisioni.

Partire da un testo alterato (e parlo per esperienza diretta su alcuni brani che fanno parte del mio repertorio) per poi leggere e prendere atto di una diversa visione 'originale' è disarmante.

 

Avere potenzialmente davanti al monitor decine di migliaia di pagine di manoscritti, biblioteche onLine e molto altro è una possibilità che fino a dieci anni fa apparteneva agli scritti di fantascienza: è cosa saggia fare in modo che questa possibilità consenta un delineamento di un profilo più deciso dello strumento e del suo repertorio a partire dai primi anni di studio.

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Le riproduzioni in facsimile di almeno due edizioni d'epoca del Metodo di Aguado sono disponibili gratuitamente nel sito della collezione Boije e della biblioteca nazionale danese.

 

Link diretto al sito della Biblioteca:

http://www.muslib.se/ebibliotek/boije/indexeng.htm

 

e qui invece il link per il download del metodo di Dionisio Aguado in formato PDF:

http://www.cristianoporqueddu.com/FileArchive/Scores/MetodoAguado_Urtext.pdf

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Lungi da me l’intenzione di nuocere alla memoria di Segovia, ma non posso cambiare il mio ricordo; se non sono creduto mi dispiace molto. Come già detto - e non tornerò più sopra l’argomento per non tediare – mi pare che la dichiarazione di Segovia del 1953 di non aver voluto modificare le diteggiature degli studi non sia, di per sé, contraria a quanto poi Segovia disse al corso di Ginevra, e cioè che egli avrebbe preferito modificare alcune cose in quei brani, ma, di fronte alla contrarietà del compositore, optò diversamente e non fece neanche la diteggiatura. Nella prefazione del ’53 Segovia rese omaggio onestamente alla grande conoscenza della chitarra che certo Villa-Lobos aveva, e non disse - non era certo quello il luogo per farlo - che lui avrebbe preferito fare alcune cose in altro modo. Un gesto da gentiluomo a mio parere, non certo una menzogna. Però i cambiamenti li fece, almeno negli Studi 1, 7 ed 8 e nel Preludio 1.

Ho avuto il piacere (forse sono stato l’unico chitarrista ad averlo, ma di questo non sono sicuro) di studiare tutti i dodici studi di Villa – Lobos con Segovia a Ginevra nel 1982, ed ho molti dettagliati ricordi di quello che lui mi disse su alcuni di essi; alcune cose le appuntai subito sullo spartito che conservo gelosamente.

Credo che storia si possa fare anche con le testimonianze: liberissimi tutti di accettarle o meno.

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Ospite Piero Viti

Le riproduzioni in facsimile di almeno due edizioni d'epoca del Metodo di Aguado sono disponibili gratuitamente nel sito della collezione Boije e della biblioteca nazionale danese.

 

...

 

e qui invece il link per il download del metodo di Dionisio Aguado in formato PDF:

http://www.cristianoporqueddu.com/FileArchive/Scores/MetodoAguado_Urtext.pdf

 

La versione francese completa del metodo non è questa a cui ti riferisci nel link, ma bensì la seguente divisa in due parti scaricabili dalla raccolta Rischel conservata nella biblioteca danese:

 

http://www2.kb.dk/elib/noder/rischel/RIBS0016-1.pdf

http://www2.kb.dk/elib/noder/rischel/RIBS0016-2.pdf

 

Saluti

Piero Viti

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Ospite Enzo Rossi

sono rossi, quello che ha fatto la domanda iniziale.

le opinioni e i pareri che ho letto mi sono stati altrettanto utili che studio del metodo. sono affascinanti anche tutti i retroscena sulle revisioni e gli aneddoti che spero nel tempo di poter in qualche modo approfondire.

dopo aver acceso (anche se involontariamente) un così interessante dibattito, che spero prosegua, a me non resta altro da fare che tuffarmi nello studio di Aguado!

ciao alla prossima

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Le riproduzioni in facsimile di almeno due edizioni d'epoca del Metodo di Aguado sono disponibili gratuitamente nel sito della collezione Boije e della biblioteca nazionale danese.

 

...

 

e qui invece il link per il download del metodo di Dionisio Aguado in formato PDF:

http://www.cristianoporqueddu.com/FileArchive/Scores/MetodoAguado_Urtext.pdf

 

La versione francese completa del metodo non è questa a cui ti riferisci nel link, ma bensì la seguente divisa in due parti scaricabili dalla raccolta Rischel conservata nella biblioteca danese:

 

http://www2.kb.dk/elib/noder/rischel/RIBS0016-1.pdf

http://www2.kb.dk/elib/noder/rischel/RIBS0016-2.pdf

 

Saluti

Piero Viti

 

Grazie Piero. Questo succede a non verificare i link.

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