Angelo Gilardino Inviato 14 Aprile 2008 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 14 Aprile 2008 Nella prefazione del ’53 Segovia rese omaggio onestamente alla grande conoscenza della chitarra che certo Villa-Lobos aveva, e non disse - non era certo quello il luogo per farlo - che lui avrebbe preferito fare alcune cose in altro modo. Un gesto da gentiluomo a mio parere, non certo una menzogna. Se così fosse stato, si sarebbe limitato a passare l'argomento sotto silenzio: invece, scrisse esattamente il contrario, là dove dice, chiaro e tondo: "Non ho voluto variare nessuna delle diteggiature che lo stesso Villa-Lobos ha segnalato per l'esecuzione delle sue opere. Egli conosce perfettamente la chitarra e se ha scelto la tal corda e la tale diteggiatura per far risaltare determinate frasi, dobbiamo stretta obbedienza al suo desiderio, anche a costo di sottometterci a maggiori sforzi di ordine tecnico." Si noti bene che Segovia scriveva queste affermazioni nel gennaio 1953, cioè parecchi anni dopo che aveva iniziato a suonare gli Studi e i Preludi da lui scelti. E' del tutto ammissibile che in seguito possa aver avuto dei ripensamenti su alcuni dettagli - cambiava le diteggiature di continuo, come fanno tutti i grandi interpreti - ma, per quanto riguarda l'edizione, non ci sono mezze misure: scrive "non ho voluto", non scrive "avrei voluto", quindi non c'è via d'uscita. A Ginevra, o si contraddisse frontalmente, nero contro bianco - e non ci credo - o non si spiegò chiaramente (aveva 88 anni), o non fu capito. dralig
Ospite gasgas Inviato 15 Aprile 2008 Inviato 15 Aprile 2008 Mi piacerebbe si tornasse sull'argomento di discussione.
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