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Corso di Chitarra Classica - 7 Anni (+1 di specializzazione)


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Con le tue casse?

Che fai, punk rock hard metal?

 

Alcuni amici dicono che finirò per fare il bassista, magari in un gruppo metal...

 

:roll:

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Ecco, quello sì che suonava.

 

Mesirca è senza ombra di dubbio il miglior esecutore delle trascrizioni per chitarra delle Sonate di Scarlatti che io conosca, però anche Vladimir ha ragione, nel clavicembalo suonano diversamente, molto più snelle e vive. Ho notato questa cosa anche in Bach, specialmente nel Preludio Fuga e Allegro 998 suonato da Gustav Leonhardt.. Nella trascrizione per chitarra suonano molto bene, sono tre brani che adoro (fra le altre cose li porto anche al diploma) però ascoltandoli al clavicembalo di Leonhardt sono ipnotici, specialmente l'Allegro. Scusa l'OT ma stavo ragionando su quanto detto da Vladimir... Torno a ragionare con le mie casse... SeeU

 

La polifonia di Bach è - anche nelle composizioni strumentali, e a maggior ragione in quelle per clavicembalo e per organo - completa, cioè realizzata organicamente in ciascuna delle sue parti. E' ovvio che lo strumento per il quale i Preludi, le Fughe, le Invenzioni, le Partite, etc., furono scritte permetta un'esecuzione piena e scorrevole, rispettando lo sviluppo lineare e continuo di ogni singola voce.

 

La polifonia di Scarlatti è ben diversa, non di rado abbandona il tracciato lineare di una voce per farne risaltare un'altra, è una polifonia allusiva, "simbolica", e proprio in questa sua irregolarità Kirkpatrick per primo ha individuato un influsso chitarristico. La rimando alla lettura delle note che accompagneranno il CD di Mesirca nel prossimo numero di "Suonare". Con questo, non intendo tentare di convincerLa di ciò di cui io sono convinto, ma proporLe argomenti per una riflessione su aspetti propriamente musicali, riconoscibili a una attenta lettura dei testi.

 

Mettere sullo stesso piano di accessibilità, da parte della chitarra, Bach e Scarlatti, è possibile soltanto se si ci trova al di qua della conoscenza dello stile dell'uno e dell'altro.

 

dralig


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La polifonia di Bach è - anche nelle composizioni strumentali, e a maggior ragione in quelle per clavicembalo e per organo - completa, cioè realizzata organicamente in ciascuna delle sue parti. E' ovvio che lo strumento per il quale i Preludi, le Fughe, le Invenzioni, le Partite, etc., furono scritte permetta un'esecuzione piena e scorrevole, rispettando lo sviluppo lineare e continuo di ogni singola voce.

 

La polifonia di Scarlatti è ben diversa, non di rado abbandona il tracciato lineare di una voce per farne risaltare un'altra, è una polifonia allusiva, "simbolica", e proprio in questa sua irregolarità Kirkpatrick per primo ha individuato un influsso chitarristico. La rimando alla lettura delle note che accompagneranno il CD di Mesirca nel prossimo numero di "Suonare". Con questo, non intendo tentare di convincerLa di ciò di cui io sono convinto, ma proporLe argomenti per una riflessione su aspetti propriamente musicali, riconoscibili a una attenta lettura dei testi.

 

Mettere sullo stesso piano di accessibilità, da parte della chitarra, Bach e Scarlatti, è possibile soltanto se si ci trova al di qua della conoscenza dello stile dell'uno e dell'altro.

 

dralig

 

Per carità Maestro non mi dia del lei, so che lo fa per cortesia ma non è il caso.. :? Non posso che darle ragione sulla diversità di polifonia fra i due, è cosa evidente che ogni musicista dovrebbe saper riconoscere. Nel mio post precedente non volevo mettere sullo stesso piano le trascrizioni per chitarra dei due compositori, sono cose differenti però ascoltando le alcune registrazioni di Mesirca (lasciando da parte il talento del giovane musicista) non si può non notare che quelle trascrizioni funzionano, e alla grande. Nelle Sonate di Scarlatti che richiedono espressività e dinamica la chitarra vince, in quelle che richiedono vivacità e precisione la cosa risulta un pò più difficile. Aspetterò l'uscita del cd per poter leggere le note di accompagnamento all'ascolto.

La ringrazio per la spiegazione!


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Con le tue casse?

Che fai, punk rock hard metal?

 

Alcuni amici dicono che finirò per fare il bassista, magari in un gruppo metal...

 

:roll:

 

Nel senso che tornavo ad ascoltare.. cmq mi diverto spesso a suonare con casse e amplificatori valvolari, mi sfogo un pò..! C'è chi fa sport e c'è chi non ne ha voglia e si distrae con le distorsioni... :)


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Ho letto attentatamente il percorso di studi proposto dal maestro Porqueddu e, pur non avendo più impegni scolastici, vorrei esprimere il mio parere a riguardo. Ritengo il programma molto ambizioso e stimolante soprattutto per chi vuole affrontare seriamente e con dedizione lo studio dello strumento. Ricordo chiaramente che quando studiavo per prepare gli esami le difficoltà tecniche derivate dello studio di partiture complesse o di livello superiore alle mie capacità, era estremamente stimolante e - perchè no - divertente. E' fondamentale quindi a mio giudizio, l'approccio con cui uno studente affronta lo studio: se è veramente motivato, affronterà le difficoltà progressive con entusiasmo e voglia di risolverle altrimenti subirà passivamente e cercherà soluzioni più agevoli e meno impegnative.

Taltomar


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Ho letto attentatamente il percorso di studi proposto dal maestro Porqueddu e, pur non avendo più impegni scolastici, vorrei esprimere il mio parere a riguardo.

 

Grazie per l'attenzione.

 

Ritengo il programma molto ambizioso e stimolante soprattutto per chi vuole affrontare seriamente e con dedizione lo studio dello strumento.

 

Esiste un altro modo?

 

Ricordo chiaramente che quando studiavo per prepare gli esami le difficoltà tecniche derivate dello studio di partiture complesse o di livello superiore alle mie capacità, era estremamente stimolante e - perchè no - divertente. E' fondamentale quindi a mio giudizio, l'approccio con cui uno studente affronta lo studio: se è veramente motivato, affronterà le difficoltà progressive con entusiasmo e voglia di risolverle altrimenti subirà passivamente e cercherà soluzioni più agevoli e meno impegnative.

 

Faccio molta leva sull'idea di entusiasmo affiancato ad una dose massiccia di quotidianità dell'applicazione e serietà nel lavoro.

I risultati arrivano anche se da entrambe le parti c'è più lavoro da svolgere.


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Esiste un altro modo?

 

Assolutamente no. Tenga però in considerazione che nella mia esperienza di studio - soprattutto nell'ambito di corsi di formazione musicale civici - ho incontrato molti compagni di percorso che studiavano chitarra classica perchè qualcuno aveva detto loro che con questo tipo di studio avrebbero potuto "persino" arpeggiare o che, con un pò di impegno, avrebbero potuto eseguire le scale veloci come Paco de Lucia; ovviamente molti di loro si sono schiantati di fronte i primi 10 studi di Sor. E' questo che voglio dire: lo studio (parlo come studente) di uno strumento classico è una cosa seria, da affrontare seriamente, con impegno e dedizione con la consapevolezza di dover percorrere un percorso formativo tecnico /culturale lungo e complesso. Non pensi che sia sempre così scontato nella mente degli studenti ed è' per questo che apprezzo il Suo programma di studio: tosto, serio, impegnativo da subito.

Taltomar


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Tenga però in considerazione che nella mia esperienza di studio - soprattutto nell'ambito di corsi di formazione musicale civici - ho incontrato molti compagni di percorso che studiavano chitarra classica perchè qualcuno aveva detto loro che con questo tipo di studio avrebbero potuto "persino" arpeggiare o che, con un pò di impegno, avrebbero potuto eseguire le scale veloci come Paco de Lucia;

 

Per questo genere di utenza è previsto un Corso Amatoriale (di cui si occupano altri due docenti).


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Non sono in grado di dare un parere come quello di un docente di conservatorio su questo programma ma lo trovo molto severo.

Riscontro nei tuoi post una tendenza alla eccessiva serietà nell'insegnamento che secondo me arriva dal modo in cui sei costretto a porti per portare a termine i tuoi lavori e progetti e concerti che sono moltissimi e tutti di altissimo livello.

Non pensi che un programma del genere possa SPAVENTARE chi si avvicina alla chitarra?


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Non sono in grado di dare un parere come quello di un docente di conservatorio su questo programma ma lo trovo molto severo.

 

Mi interessa il parere di chiunque voglia prenderne visione.

E' un normale programma di studi orientato alla conoscenza del repertorio.

Non è perfetto e non è l'unico, lo sanno tutti, è solo un percorso da seguire. Decine di colleghi usano programmi personalizzati e lo fanno da sempre.

 

Riscontro nei tuoi post una tendenza alla eccessiva serietà

nell'insegnamento che secondo me arriva dal modo in cui sei costretto a porti per portare a termine i tuoi lavori e progetti e concerti che sono moltissimi e tutti di altissimo livello.

 

Quando devo portare a termine un progetto o raggiungere un obiettivo (dal preparare una grigliata di gamberoni a studiare un concerto per chitarra e orchestra) lo faccio modo migliore che posso o neanche mi ci metto.

Non è la ricerca della perfezione è solo che mentre lavoro a qualcosa imparo sempre a farla meglio ed esigo che alla fine il risultato contenga tutto ciò che ho appreso durante il tempo passato a cercare di ottenerlo.

Non penso che si possa essere eccessivamente seri: in certe azioni e circostanze, o si è seri o non lo si è.

 

Non pensi che un programma del genere possa SPAVENTARE chi si avvicina alla chitarra?

 

Perchè?

Pensi che un ragazzo di 14 anni che legge il programma che deve affrontare in 3a liceo si 'spaventi'?

Non è più spaventoso leggere anni di scale diatoniche accompagnate da un centinaio di arpeggi che alternano l'accordo di Do Maggiore alla sua dominante?

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