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Corso di Chitarra Classica - 7 Anni (+1 di specializzazione)


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Sì, direi di sì.


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Maestro Diodovich, lo sa che La stimo, gliel'Ho detto molte volte (in realtà invidio la Sua chitarra :D), e sinceramente non mi scombussola più di tanto il suo modo di esprimersi, perchè in realtà anche io sono molto "schietto" (se così possiamo dire), ma solamente con i miei amici o parenti. Tutti i miei amici sanno che dirò loro in faccia tutto quello che penso, ma qui è diverso: Lei scrive in un forum in cui ci sono persone (siano esse professionisti, amatori o strimpellatori) che come Lei amano lo strumento "Chitarra" e condividono problemi o discutono su problematiche tecniche o musicali. Qui non si tratta di essere "dottor Jeckill e Mr.Hide", si tratta di capire dove siamo. Se fossimo al bar davanti ad un bicchiere, io mi sarei fatto una risata sentendoLa rivolgersi, così come si è rivolto a Porqueddu, ad un amico comune, qui no. E' questione di luogo. Per il resto, La saluto, e spero davvero che cambi idea e non vada via dal forum, sarebbe una grande perdita; Maestro lo dico davvero.

 

Cordialmente, Francesco.


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riporto quello che avevo detto

bella l'idea del 7 invece che del 10 (che poi il sette, l'otto, il dieci....se uno vuol fare il musico, diventa una vita intera)

 

Poco ma sicuro.

 

rilevavo la genericità della voce "autore contemporaneo" e delle opere didattiche del novecento (a parte Gilardino) tra cui Guitarcosmos, Dodgson-Quine, Bettinelli

 

C'era da fare una scelta. Lasciare la voce genericamente riferita ad un autore contemporaneo mi consentirà di suggerire autori diversi ogni volta a seconda delle coordinate che otterrò dall'allievo.


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Scusatemi se torno al topic. Oggi in classe riflettevo su sto programma che Cristiano ha pubblicato, sono fatto così, quando non capisco subito ci ripenso e qualcosa capita. In verità ascoltando i primini sono stato un pò distratto, quest'anno non sono stato proprio benedetto nella scelta, ma ho realmente e ancor di più compreso come gli alunni siano un piccolo specchio di noi insegnanti: i miei hanno, già da ora, quei difetti e/o pregi che mi porto dietro io da anni, in piccolo ovvio, ma è così, e credono fermamente che la chitarra sia ciò che ogni giorno propongo loro. Ci stimiamo, e loro sanno che li porto per una strada precisa, non improvviso, con loro discuto e lavoro, ma scelgo autorevolmente il percorso. Ecco, quando c'è questa stima reciproca, quando un allievo si rende conto che l'insegnante non bluffa, ma è padrone della sua metodologia, siamo a posto! puoi proporre tutto, ma proprio tutto: se porto in classe il Guitargradus di S.Brindle e lo spiego e lo ragiono, quei brani diventano normali come un arpeggio di Sagreras, ma se porto una canzonetta e la butto lì, senza storia, solo per fare due note... diventa più difficile di un pezzo di Donatoni...perchè non arriva da un percorso voluto, è...niente...

Tornando al programma Cristiano, pur continuando a credere che ci siano asperità affrontate troppo precocemente e alcuni testi un pò lasciati da parte, mi fa molto piacere vedere chi come te crede fermamente nella propria idea, e soprattutto non improvvisa ma sceglie il percorso...insomma non segue la via ma ne traccia una nuova, almeno ci prova (questa è una frase terribilmente retorica ma rende l'idea)

P.s. oggi per insegnanre la tecnica d'arpeggio ho usato uno studio di Sagreras, come sempre d'altronde, e mi sono messo a ridere da solo...ciau

:D


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A parer mio dovresti rivedere la parte sugli studi di Gilardino.

Non essendo questi brani disposti in ordine di difficoltà, sarebbe più corretto stilare un elenco di studi selezionati dai diversi volumi per ogni anno del corso (dal IV in su ovviamente), dal quale l'allievo potrà scegliere quello che più gli piace (ora ci sono fin le registrazioni a facilitare il compito).


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A parer mio dovresti rivedere la parte sugli studi di Gilardino.

Non essendo questi brani disposti in ordine di difficoltà, sarebbe più corretto stilare un elenco di studi selezionati dai diversi volumi per ogni anno del corso (dal IV in su ovviamente), dal quale l'allievo potrà scegliere quello che più gli piace (ora ci sono fin le registrazioni a facilitare il compito).

 

Un elenco? Che peccato Vladimir! Non trovi che sarebbe meglio lasciarli tutti a diposizione e scegliere dai 60? Se ci sono difficoltà tremende come nell'omaggio a Prokof'ev o Les Arbres Rouges si lasceranno perdere ma se qualche temerario ci vuole provare?

 

Non è un segreto: reputo la serie dei 60 Studi di Gilardino la più importante serie di Studi per Chitarra del Novecento e mi sembra importante, anzi, fondamentale, che quel genere di tecnica avanzata e di approccio strumentale sia accessibile e disponibile a chiunque intenda imparare a fare musica sullo strumento a sei corde.

 

Nel mio percorso di studi ho avuto a che fare anche con dei cretini che mi impedivano di scegliere il repertorio se non direttamwnte "assegnato" e che mi strappavano gli spartiti dei pezzi che sognavo di eseguire davanti all'intera classe del corso o seminario che dir si voglia.

I miei allievi avranno la possibilità di leggere tutto ciò che vogliono del repertorio scritto e pubblicato per chitarra con il mio completo supporto.

Se non riusciranno a portare a termine qualcosa preferisco siano loro a dire di passare ad altro.

Ma non mollano così facilmente, sai?


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Nel mio percorso di studi ho avuto a che fare anche con dei cretini che mi impedivano di scegliere il repertorio se non direttamwnte "assegnato" e che mi strappavano gli spartiti dei pezzi che sognavo di eseguire davanti

 

:shock: il nome di questo soggetto??


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Il nome?

E' un nome che se pronunciato davanti a compositori o interpreti suscita una sola domanda "Chi?!"

 

Nessuno, Giulio. Nessuno.


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A parer mio dovresti rivedere la parte sugli studi di Gilardino.

Non essendo questi brani disposti in ordine di difficoltà, sarebbe più corretto stilare un elenco di studi selezionati dai diversi volumi per ogni anno del corso (dal IV in su ovviamente), dal quale l'allievo potrà scegliere quello che più gli piace (ora ci sono fin le registrazioni a facilitare il compito).

 

Un elenco? Che peccato Vladimir! Non trovi che sarebbe meglio lasciarli tutti a diposizione e scegliere dai 60? Se ci sono difficoltà tremende come nell'omaggio a Prokof'ev o Les Arbres Rouges si lasceranno perdere ma se qualche temerario ci vuole provare?

 

Nel mio percorso di studi ho avuto a che fare anche con dei cretini che mi impedivano di scegliere il repertorio se non direttamwnte "assegnato" e che mi strappavano gli spartiti dei pezzi che sognavo di eseguire davanti all'intera classe del corso o seminario che dir si voglia.

I miei allievi avranno la possibilità di leggere tutto ciò che vogliono del repertorio scritto e pubblicato per chitarra con il mio completo supporto.

Se non riusciranno a portare a termine qualcosa preferisco siano loro a dire di passare ad altro.

Ma non mollano così facilmente, sai?

 

Allora è restrittivo, dopo queste tue considerazioni, che condivido pienamente, selezionare gli studi tra due serie per ogni anno...

Meglio tutti e sessanta, pertanto cambierei la dicitura sul tuo programma con "Uno studio scelto tra i Sessanta studi di virtuosità e di Trascendenza di Angelo Gilardino".

Apprezzo questa libertà che lasci agli allievi, non c'è nulla di più formativo e divertente nel leggere ciò che capita sul leggio, anche se di difficoltà ben maggiore rispetto alla propria preparazione...

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