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Il Coste corto e il Coste lungo


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Perdonatemi il titolo del thread, ma non sapevo come intitolarlo :mrgreen:

 

La mia curiosità verte proprio sulle opere di una certa "lunghezza" di N. Coste, quali ad esempio: Op. 22 : Meulan - Op. 14 : Deuxième Polonaise - Op. 47 : La Source du Lyson, e sim., rispetto a quelle più suonate, e, almeno tra le persone che conosco io, più amate e apprezzate, quali i pezzi brevi.

 

Ma non capisco il perchè ... Personalmente trovo nelle opere di più ampio respiro di Coste una raffinatezza unica, io non lo trovo così inutilmente prolisso.

 

Certo, parere mio discutibilissimo, ma mi piacerebbe venire a conoscenza di opinioni più autorevoli di me per quanto concerne proprio le opere più "lunghe" del compositore francese, grazie.

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Perdonatemi il titolo del thread, ma non sapevo come intitolarlo :mrgreen:

 

La mia curiosità verte proprio sulle opere di una certa "lunghezza" di N. Coste, quali ad esempio: Op. 22 : Meulan - Op. 14 : Deuxième Polonaise - Op. 47 : La Source du Lyson, e sim., rispetto a quelle più suonate, e, almeno tra le persone che conosco io, più amate e apprezzate, quali i pezzi brevi.

 

Ma non capisco il perchè ... Personalmente trovo nelle opere di più ampio respiro di Coste una raffinatezza unica, io non lo trovo così inutilmente prolisso.

 

Certo, parere mio discutibilissimo, ma mi piacerebbe venire a conoscenza di opinioni più autorevoli di me per quanto concerne proprio le opere più "lunghe" del compositore francese, grazie.

 

In certi casi, rispetto a Napoleon Coste, trovo molto più prolisso Fernando Sor e Niccolò Paganini (sulla chitarra, ovviamente).

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Perdonatemi il titolo del thread, ma non sapevo come intitolarlo :mrgreen:

 

La mia curiosità verte proprio sulle opere di una certa "lunghezza" di N. Coste, quali ad esempio: Op. 22 : Meulan - Op. 14 : Deuxième Polonaise - Op. 47 : La Source du Lyson, e sim., rispetto a quelle più suonate, e, almeno tra le persone che conosco io, più amate e apprezzate, quali i pezzi brevi.

 

Ma non capisco il perchè ... Personalmente trovo nelle opere di più ampio respiro di Coste una raffinatezza unica, io non lo trovo così inutilmente prolisso.

 

Certo, parere mio discutibilissimo, ma mi piacerebbe venire a conoscenza di opinioni più autorevoli di me per quanto concerne proprio le opere più "lunghe" del compositore francese, grazie.

 

L'opera di Napolén Coste - come quella di ogni altro autore - necessita per prima cosa di essere studiata a fondo. I chitarristi, nei suoi confronti, sono in debito e in grave ritardo, molto più di quanto non lo siano nei riguardi degli altri grandi del repertorio romantico, Mertz e Regondi. Direi che, al momento, la cosa più importante è leggere bene le sue composizioni. Una cosa è certa: gli Studi dell'op. 38 e gli Studi facili che egli ha annesso al metodo di Sor sono tra i lavori più belli di cui la chitarra disponga nel secolo XIX.

 

dralig

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In certi casi, rispetto a Napoleon Coste, trovo molto più prolisso Fernando Sor e Niccolò Paganini (sulla chitarra, ovviamente).

 

Hai ragione, sicuramente.

Sor forse ha dato il meglio di sè negli Studi, mentre sui pezzi da concerto è un po' pesante, ma c'è quella Fantasia op. 30 che è proprio bella, e costituisce, a parer mio, uno dei più importanti brani della letteratura chitarristica del XIX secolo.

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Ospite Nicola Mazzon

 

In certi casi, rispetto a Napoleon Coste, trovo molto più prolisso Fernando Sor e Niccolò Paganini (sulla chitarra, ovviamente).

 

Hai ragione, sicuramente.

Sor forse ha dato il meglio di sè negli Studi, mentre sui pezzi da concerto è un po' pesante, ma c'è quella Fantasia op. 30 che è proprio bella, e costituisce, a parer mio, uno dei più importanti brani della letteratura chitarristica del XIX secolo.

 

Edo mi hai anticipato, comunque mi trovi d'accordo in pieno.

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Ne ero sicuro.

 

Ricordi a Courmayeur?

Non ti avevo ascoltato, perchè ero impegnato a trovare un modo di mangiare il budino senza posate dopo il mio turno (non avevo mangiato quella sera...), ma Andrea mi ha riportato tutte le parole che ti sono uscite di bocca durante l'esecuzione.

Fantastico! [smilie=emoticon_117.gif]

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Ospite Nicola Mazzon
Ne ero sicuro.

 

Ricordi a Courmayeur?

Non ti avevo ascoltato, perchè ero impegnato a trovare un modo di mangiare il budino senza posate dopo il mio turno (non avevo mangiato quella sera...), ma Andrea mi ha riportato tutte le parole che ti sono uscite di bocca durante l'esecuzione.

Fantastico! [smilie=emoticon_117.gif]

Non ricordare sempre le cose peggiori tu!

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Perchè peggiori?

 

Vacanza indimenticabile...

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Sembra una barzelletta: i chitarristi si lamentano di non disporre di letteratura romantica ma al contempo snobbano quel pochi preziosi gioielli che hanno a disposizione.

 

Credo che le composizioni di ampio respiro di Coste paghino un po' lo scotto dell'incapacità di lettura analitica che ancora morde il freno al parco macchine delle sei corde.

La scrittura di Coste è in fondo molto particolare perchè si presenta come una specie di sunto fra la polifonia quasi austera di Sor, e non dimentichiamo che Coste ne fu allievo, e la cifra salottiera che da musicista calato nel milieu culturale del suo tempo quale Coste era, pervade buona parte della sua produzione.

 

E' un compositore raffinato e attento alla forma, che risulta sempre costruita con attenzione e ben equlibrata.

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Non capisco cos'ha da invidare, giusto per fare un esempio, l'op.12 "Rondeau de Concert avec Introduction" a una Rossiniana o un Rondò di Aguado.

Ovviamente, al di là dei gusti personali .... cosa si può negare a un Compositore con la C maiuscola come Coste rispetto ai più gettonati?

 

Scusate lo sfogo!

Adesso mettetevi in prima fila e gustatevi sto fior fiore di composizione:

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