akaros Inviato 30 Luglio 2008 Group: Membri Topic Count: 29 Content Count: 657 Reputation: 0 Joined: 21/04/2006 Status: Offline Device: Android Inviato 30 Luglio 2008 Era un opinione personale, sono il primo che deve imparare, in futuro magari mi ricrederò, non era offensivo il mio pensiero. Per carità, mi associo a ciò che ha detto fernando, la mia volevo solo essere una riflessione, per non buttare tutti gli studenti di musica nel solito calderone...
cla Inviato 30 Luglio 2008 Group: Membri Topic Count: 19 Content Count: 139 Reputation: 0 Joined: 10/05/2006 Status: Offline Inviato 30 Luglio 2008 A questo proposito, vorrei citare un testo di Andrea Borstein, disponibile in versione integrale su internet (http://www.musica-antica.info/strumenti/) e ripreso peraltro dal blog "chitarraeditnorni" (http://chitarraedintorni.blogspot.com/2008/05/il-liuto-di-andrea-bornstein.html), che contiene numerosi articoli molto interessanti: [...] Tutte le musiche precedentemente viste sono stampate in intavolatura, perché – come abbiamo già detto – questo era il metodo più agevole per leggere le composizioni polifoniche sugli strumenti a pizzico: in Germania perfino per la viola da gamba si usavano normalmente le intavolature. Il liutista doveva comunque essere in grado di eseguire musiche scritte in notazione mensurale e messe in partitura. Esistono addirittura alcune testimonianze sulla capacità dei liutisti di leggere in libri nei quali le voci tre o quattro – erano scritte sulle due facciate contigue di un libro aperto: Disertori cita un quadro, datato 1550 e conservato all'Accademia di Brera a Milano, in cui è raffigurata una liutista che legge da uno di questi libri a parti separate. Un altro dipinto conservato a Vienna, datato 1530, mostra un concerto di tre dame: una canta, un'altra suona il traverso e la terza il liuto; le due strumentiste leggono da un unico libro. La verosimiglianza di questi due quadri è tale che non sembrano affatto opera di fantasia, anzi in entrambi è possibile leggere e trascrivere le composizioni musicali raffigurate. [...]
Angelo Gilardino Inviato 30 Luglio 2008 Group: Membri Topic Count: 87 Content Count: 2241 Reputation: 100 Joined: 24/11/2005 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 30 Luglio 2008 Io le trovo utili per chi vuole impararsi un pezzo velocemente, più che altro parlando di brani per chitarra elettrica. È vero però che, abituandosi a leggere le tablature, poi non ci si esercita nella lettura del pentagramma. E' vero che nell'antichità si faceva largo uso delle intavolature, ma perchè? Perchè nessuno sapeva leggere la musica. Appoggio Akaros, tu dici che serve ad imparare un brano velocemente, io aggiungo a imparare un brano senza sapere che stai facendo. Il metodo è più rapido perchè non ci si deve preoccupare di nulla tranne del tale dito in tale tasto quasi come se si dovessero leggere delle coordinate, sembra quasi una partita a battaglia navale. Tra la musica e la sua notazione originale c'è una relazione profonda. L'intavolatura fu per due secoli e mezzo almeno il sistema di notazione della musica per liuto e per chitarra, e la musica di quell'epoca va quindi imparata leggendo dall'intavolatura: non è, in relazione a quel tipo di musica, un sistema di notazione adoperato da compositori dilettanti per lettori semianalfabeti, ma un modo di scrivere la musica coerente con la sua essenza e in certi casi persino raffinato. Altro discorso è quello di trasformare in intavolatura la musica scritta in notazione mensurale dalla seconda metà del secolo XVIII, al solo scopo di facilitare la decrifrazione da parte di chi non sa la musica. Questo è un espediente per esecutori della domenica, e non ha nulla che vedere con l'intavolatura e il modo con cui liutisti e chitarristi "istruiti" ne fanno uso. Le trascrizioni in notazione mensurale delle intavolature di liuto, vihuela, chitarra barocca, etc., sono state concepite, dai primi musicologi che se ne occuparono, al fine di permettere una agevole lettura ai musicisti che non suonavano gli strumenti a corde pizzicate - e furono redatte giustamente in un sistema a due pentagrammi (quindi leggibile a pianoforte). Solo più tardi invalse l'uso di trascrivere le intavolature in notazione mensurale con un solo rigo e con trasposizione all'ottava - per intenderci, le trascrizioni a uso dei chitarristi. Se questi vogliono essere onesti, debbono ammettere che "facilitata" in questo caso è la loro lettura, non quella di chi legge l'intavolatura. dralig
Mantilio Inviato 30 Luglio 2008 Group: Membri Topic Count: 5 Content Count: 30 Reputation: 0 Joined: 06/06/2008 Status: Offline Inviato 30 Luglio 2008 OT. Ma per suonare leggendo da un'intavolatura, come si potevano avere informazioni ritmiche del brano, o come si capiva qual era la durata di una nota?
Domenico Scaminante Inviato 30 Luglio 2008 Group: Membri Topic Count: 22 Content Count: 166 Reputation: 63 Joined: 15/07/2008 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 30 Luglio 2008 OT. Ma per suonare leggendo da un'intavolatura, come si potevano avere informazioni ritmiche del brano, o come si capiva qual era la durata di una nota? Da quest''esempio d'intavolatura puoi già intuire la risposta.
Mantilio Inviato 30 Luglio 2008 Group: Membri Topic Count: 5 Content Count: 30 Reputation: 0 Joined: 06/06/2008 Status: Offline Inviato 30 Luglio 2008 Ah, perfetto! Ho capito, grazie mille Domenico.
Giuseppe Torrisi Inviato 30 Luglio 2008 Group: Membri Topic Count: 22 Content Count: 35 Reputation: 9 Joined: 26/07/2008 Status: Offline Autore Inviato 30 Luglio 2008 Conosco Giuseppe, conosco la sua professionalità e conosco diversi chitarristi che si sono formati con lui fino al diploma. Vi garantisco che non sono ignoranti.Questa è la sua idea propedeutica e metodologica. Si può non condividere ma il rispetto in qualsiasi attività professionale e non, è fondamentale. Caro Domenico,ti ringrazio molto per la tua "arringa"difensiva nei miei confronti e per la stima che mi dimostri Che dire?Sono ben conscio che sono tanti i "detrattori" di questo sistema di lettura musicale che viene spesso considerato assolutamente "dilettantistico"per usare un eufemismo...Rispetto qualsiasi idea per mia natura,anche quelle più lontane dalle mie concezioni,e dunque accetto anche le "critiche"(purchè costruttive e non preconcette)e ringrazio comunque tutti coloro che sono intervenuti e/o vorranno intervenire su questo argomento.Senza dilungarmi troppo posso solo aggiungere che il mio approccio didattico metodologico si riferisce solo ai ragazzi principianti delle scuole medie al fine di poterne“catturare” un immediato entusiasmo ed interesse che,come ben sanno i miei colleghi,spesso non è poi così scontato...naturalmente è poi compito del docente trasformare questo punto di partenza in un successivo approfondimento che,come già ho scritto nel mio precedente intervento,non può prescindere dallo studio della notazione sul pentagramma.Non dimentichiamo comunque che nella stragrande maggioranza dei casi lo studente di scuola media resterà nella migliore delle ipotesi un dilettante(nel senso etimologico e non detrattivo del termine)ossia un amatore,un appassionato, e che il nostro compito a scuola non è quello di formare dei nuovi virtuosi dello strumento,ma dei ragazzi che attraverso la musica possano (possibilmente divertendosi)crescere e maturare anche attraverso la pratica strumentale-musicale.
akaros Inviato 1 Agosto 2008 Group: Membri Topic Count: 29 Content Count: 657 Reputation: 0 Joined: 21/04/2006 Status: Offline Device: Android Inviato 1 Agosto 2008 Solo più tardi invalse l'uso di trascrivere le intavolature in notazione mensurale con un solo rigo e con trasposizione all'ottava - per intenderci, le trascrizioni a uso dei chitarristi. Se questi vogliono essere onesti, debbono ammettere che "facilitata" in questo caso è la loro lettura, non quella di chi legge l'intavolatura. Sull'intavolatura concordo con lei, per quanto riguarda la facilitazione io mi riferivo a chitarristi che seguono le "tablature" che sono su internet e non leggono su pentagramma.
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