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Roberto Fabbri suona "il bacio" di Giovanni Allevi


Guest francesca

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Non basta, RobPanzelli. Per poter esprimere un'opinione è fondamentale argomentarla o rischia di apparire uno slogan da curva sud.

Ci spieghi il perché di questo punto di vista; solo in questo modo il suo parere guadagnerà in peso specifico e potrà forse dare adito a discussioni costruttive.

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Bhe direi che con questo video, lo vedo riprendersi (da un mio punto di vista personale) dalla diretta tv di domenica in, che per quel mi riguarda mi lascio un po perplesso!

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Per quel poco che ne so, Roberto Fabbri sta seguendo con la sua chitarra un percorso decisamente diverso da quello che ha educato la maggior parte dei chitarristi. Non sta di certo a me dire a che punto è la sua tecnica, il suo tocco ecc, ma colgo la sua volontà di imporre nuovi modelli culturali chitarristici per sbloccare - la chitarra- da quel quella spirale inversa che presto, inevitabilmente la inghiottirà. Con ciò intendo dire che per quanto moderni o giovani che siano i chitarristi di oggi, essi si scontrano molte volte con personali esercizi di stile su temi (scusate) aridi; in Italia - soprattutto - ci sono totem del sapere che con la forza del loro microcosmo creano dogmi dello stile e del sapere chitarristico senza considerare i segnali che il mondo intero invia a tutti ed in tutte le direzioni. La chitarra ne è più toccata rispetto ad altri strumenti perchè è la più debole tra gli stessi; mai è stata digerita a pieno da Istituzioni Concertistiche di prestigio e lei stessa si è abbassata il livello con la complicità di una moltitudine di chitarristucoli che tutt'oggi si autoeleggono a docenti di masterclass, ecc. ecc. Tutti sanno, tutti hanno la verità (io compreso) ma nessuno ancora ha intrapreso (o compreso) qual'è la nuova direzione (musica - linguaggio - filosofia- antropologia- contemporaneità). Personalmente a me non piace Fabbri, e nemmeno la musica che suona. Egli tuttavia propone la propria visione della chitarra, di certo più interessante rispetto a quella di uno dei migliaia di chitarristi che tengono un qualsiviglia concerto in una qualsivoglia Chiesa o Auditorium di provincia con Sor, Giuliani o magari il bran a loro dedicato. A Fabbri gli si può contestare tutto; il suono, la tecnica, le imprecisioni, il repertorio, e questo probabilmente lui lo sa, ma ma il coraggio no! Egli difende se stesso rilanciano, creando nuovi modelli di e creando un passaparola internet che gli creerà detrattori ma anche molti estimatori.Oggi siamo nel 2008 e meccanismi stilistici o di ortodossia musicale accettati dai chitarristi fino alla mia generazione (ho 50 anni) NON ESISTONO PIU. Un mio amico d'infanzia oggi espone i propri quadri al MOMA di New York ma di certo non è Kandinsky.

Giorgio Tortora

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Oggi siamo nel 2008 e meccanismi stilistici o di ortodossia musicale accettati dai chitarristi fino alla mia generazione (ho 50 anni) NON ESISTONO PIU.

Giorgio Tortora

 

Che non esistano più meccanismi di scelta stilistica mi sembra un'affermazione davvero audace, Giorgio.

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Per quello che concerne il proprio essere musicista ognuno naturalmente è libero di esprimersi come meglio crede tanto alla fine è l'utente finale (vedi pubblico) che ne decreta l'eventuale consenso!

 

Spero proprio di no, Roberto.

E' l'artista che deve scegliere il proprio percorso indipendentemente da tutto il resto.

Quando il pubblico detta le regole l'artista (musicista, pittore, scrittore, scultore) è morto.

 

Io credo che alcuni brani di Allevi funzionino molto bene sulla chitarra, che comunque ha bisogno di "fresca linfa vitale",

 

La chitarra ha bisogno di tutto fuorché di brani da piano bar ma sono d'accordo sul fatto che è necessario per uno strumento - per la chitarra come per qualsiasi altro - che il suo repertorio cresca in termini qualitativi.

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Non mi hai capito,

 

Ma si che ho capito, Roberto. Mica è un testo di Dostoevskij.

 

non scrive certo musica da Piano Bar, ascoltale e leggiti gli spartiti (pubblicati da Carisch), prima di fare affermazioni basate su qualche pezzo ascoltato casualmente in tv...

 

Grazie del consiglio ma, come ben sai, prima di parlare di qualcosa ne prendo atto personalmente. Le parole che dico e scrivo scaturiscono solo da esperienza diretta non "da un pezzo ascoltato casualmente in tv".

Ti invito, di rimando e sperando di fare cosa gradita, a leggere i Caprichos di Goya di MCT prima di dire che Allevi ha una produzione notevole alle spalle.

Buon lavoro.

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il notevole non era tanto riferito alla quantità (che naturalmente vista l'età non è ancora così copiosa), quanto alla qualità (naturalmente a mio giudizio)

 

Avevo capito bene.

Purtroppo.

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Guest Nicola Mazzon

Per quello che riguarda Allevi, non scrive certo musica da Piano Bar, ascoltale e leggiti gli spartiti (pubblicati da Carisch), prima di fare affermazioni basate su qualche pezzo ascoltato casualmente in tv... Allevi ha al suo attivo una produzione notevole e ti assicuro che molti brani non sono...assolutamente "orecchiabili", ma non voglio fare quì la sua difesa non ne ha certo bisogno

Ho parlato con un pò di persone che lavorano per un orchestra, tra le quali persone che lavorano e suonano con me, che hanno seguito Allevi per tutta l'Italia in occasione della sua ultima tournèe, il giudizo di musicisti "non chitarristi" che più mi è capitato di sentire riguardo alla sua musica era...Elementare. Io non sarei stato in grado di trovare un aggettivo migliore.

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