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Novità discografiche:

Chitarristi e pistoleri


Angelo Gilardino

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Nei film western, l'eroe-tipo incarnato tipicamente da John Wayne o da un suo clone, a un certo punto interrompe la discussione e mette mano alla fondina, dove pende la sua Colt 45: "Basta con le chiacchiere!", ammonisce gli astanti - ben consci del fatto che lui è il più veloce nell'estrarre e il più bravo nello sparare. E tutti tacciono, con la coda tra le gambe. L'eroe ha ristabilito il primato dell'azione sulla parola, vile strumento di ciarlatani incapaci e di oziosi perditempo: di tanto in tanto, bisogna ricordare loro qual è la vera forza, e chi la detiene.

 

Anche nei forum di chitarra - non escluso il presente - non di rado irrompe il pistolero, che getta sul piatto della bilancia (guai ai vinti!) la sua (presunta) bravura nel maneggiare "il nostro strumento" e sospende il vano trastullo della chiacchiera annunciando che "parlare è facile, ma suonare è difficile". Quindi, bando alle ciance, e si passi all'unico fatto che conta: il saper suonare. La parola, rispetto al "nostro strumento", non conta nulla.

 

Si potrebbe far osservare a John Wayne, nel momento in cui minaccia di metter mano alla Ramirez-Colt 45 che, delle sue parole, i forum di chitarra sono inondati, e che ne spende non meno generosamente dei chiacchieroni ai quali si rivolge con il suo monito; che il parlare sarà anche facile, ma non per lui, dal momento che i suoi messaggi sono infarciti di strafalcioni ortografici e grammaticali, tanti e tali da far dubitare che abbia terminato la scuola dell'obbligo; che minaccia di estrarre "il nostro strumento" non dopo lunghi e meditati silenzi, ma solo quando le sue stesse parole lo hanno esposto in situazioni insostenibili e ridicole; che la sua presunzione, di essere lui quello che sa suonare, mentre gli astanti sono degli inetti tremebondi, è tutta da provare (nel forum ci sono centinaia di maestri che non hanno nulla da imparare da John Wayne, e che, sia con la chitarra che con la parola, non hanno il minimo imbarazzo); che, se il suonare è difficile, il comporre, ad esempio, è ancora più difficile, e che molti egregi compositori non sono stati, e non sono, esecutori provetti, ma che, ciò nonostante, nella scala dei valori musicali non sono certo secondi a nessun virtuoso (specialmente a quelli della cui virtuosità si può opinare con largo margine di dissenso). Si potrebbe, e non sarebbe fuori luogo.

 

Tuttavia, si può anche spendere qualche considerazione più utile. Alla base di un comportamento del genere, c'è la convinzione intima che il saper suonare conferisca a chi ne è capace il primato in una sorta di gerarchia sociale (o chissà, antropologica) su chi non suona, ma sa "solo parlare". Calma, maestro, calma: nel panorama della storia, e nell'evidenza dell'attualità, il saper suonare la chitarra non insignisce di nessun merito particolare. Nella vita artistica, culturale, sociale, un chitarrista "classico", oggi, per bravo che sia, è figura decisamente comprimaria, conta appena un poco più di niente, e chi non è davvero molto bravo non conta proprio nulla. Ne fanno a meno le società musicali, il pubblico dei concerti di musica "colta" e quelli dei concerti rock, le case discografiche, le istituzioni culturali, le università, i mezzi d'informazione, etc. Se il virtuoso conta qualcosa - ma appena un po' - è principalmente perché, oltre a saper suonare, sa anche parlare in modo misurato e intelligente, perché sa scrivere senza ingiuriare la lingua, e perché ha abbastanza buon gusto da evitare sparate cialtronesche, divertenti solo nei film di John Wayne.

 

In questi giorni, si svolge a Modena il festival della filosofia. Forse, a qualche chitarrista non farebbe male affacciarvisi: è quasi certo che non capirebbe nulla, ma perlomeno si renderebbe conto del fatto che, dove la parola è assoggettata al pensiero e al sapere, i punti segnati a favore dell'umanità, delle sue prospettive e delle sue speranze, sono incomparabilmente maggiori di quelli che si registrano nei festival di chitarra.

 

dralig

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E chi sarebbe il John Wayne della situazione, ho l'impressione che lo siano in tanti, anche senza rendersene conto.

La cosa che più mi infastidisce sono le offese di pochi (per fortuna) appartenenti al forum che non riescono a criticare in maniera costruttiva serena e senza punte di invidia, rivalità, frustrazioni e altro ancora che percepisco esserci nei vari interventi.

Cordialmente

 

P.S.

Ovviamente Maestro non mi riferisco a Lei.

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E chi sarebbe il John Wayne della situazione, ho l'impressione che lo siano in tanti, anche senza rendersene conto.

 

Basta leggere le parole scritte e i nomi dei rispettivi autori, per sapere chi sono. Si può andare ben al di là dell'impressione, constatando senza margine di dubbio chi ha parlato e che cosa ha detto (anzi scritto).

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Ovviamente Maestro non mi riferisco a Lei.

 

Non mi è nemmeno passato per la mente: io non ho mai interrotto i discorsi altrui, e non ho mai detto che parlare è facile. La lettura di molti messaggi di questo forum dimostra invece che è facile sparlare.

 

ag

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E chi sarebbe il John Wayne della situazione, ho l'impressione che lo siano in tanti, anche senza rendersene conto.

La cosa che più mi infastidisce sono le offese di pochi (per fortuna) appartenenti al forum che non riescono a criticare in maniera costruttiva serena e senza punte di invidia, rivalità, frustrazioni e altro ancora che percepisco esserci nei vari interventi.

Cordialmente

 

 

si maestro zema,è evidente che chiunque ottenga successo,con concerti,festivals,blog e quant'altro, viene criticato per i motivi che hai scritto in questo loco!!! tu a fiuggi hai fatto un concerto incredibile in duo e vedi che si scrive che fiuggi non è credibile,l'uomo ragno....è un offesa ufficiale anche a te,ma sei adulto e vaccinato e so che come me te ne fotti (scusate la parolina poco elegante) ...

e qualsiasi modo di scrivere è buono per detrarre,ma siamo vaccinati

 

una piccola previsione: vogliamo scommettere che il festival di madrid andrès segovia è come fiuggi?

magari meno credibile o forse più credibile o meglio.........

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E chi sarebbe il John Wayne della situazione, ho l'impressione che lo siano in tanti, anche senza rendersene conto.

La cosa che più mi infastidisce sono le offese di pochi (per fortuna) appartenenti al forum che non riescono a criticare in maniera costruttiva serena e senza punte di invidia, rivalità, frustrazioni e altro ancora che percepisco esserci nei vari interventi.

Cordialmente

 

 

si maestro zema,è evidente che chiunque ottenga successo,con concerti,festivals,blog e quant'altro, viene criticato per i motivi che hai scritto in questo loco!!! tu a fiuggi hai fatto un concerto incredibile in duo e vedi che si scrive che fiuggi non è credibile,l'uomo ragno....è un offesa ufficiale anche a te,ma sei adulto e vaccinato ...

e qualsiasi modo di scrivere è buono per detrarre a quello che si ritiene avversario,ma siamo vaccinati

 

Io non ho detto una sola parola a carico del festival di Fiuggi, né di altri festival, né dei concerti " incredibili "

che vi si sono svolti. Di offese al maestro Zema (che vorrà dire, poi, "offesa ufficiale"? rivolta attraverso un notaio o per vie diplomatiche?) rivolte in questo thread si può solo, non parlare, ma farneticare: evidentemente, non è stato inoculato, nel caso, il vaccino anti-allucinazioni.

 

dralig

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E chi sarebbe il John Wayne della situazione, ho l'impressione che lo siano in tanti, anche senza rendersene conto.

La cosa che più mi infastidisce sono le offese di pochi (per fortuna) appartenenti al forum che non riescono a criticare in maniera costruttiva serena e senza punte di invidia, rivalità, frustrazioni e altro ancora che percepisco esserci nei vari interventi.

Cordialmente

 

 

si maestro zema,è evidente che chiunque ottenga successo,con concerti,festivals,blog e quant'altro, viene criticato per i motivi che hai scritto in questo loco!!! tu a fiuggi hai fatto un concerto incredibile in duo e vedi che si scrive che fiuggi non è credibile,l'uomo ragno....è un offesa ufficiale anche a te,ma sei adulto e vaccinato e so che come me te ne fotti (scusate la parolina poco elegante) ...

e qualsiasi modo di scrivere è buono per detrarre,ma siamo vaccinati

 

una piccola previsione: vogliamo scommettere che il festival di madrid andrès segovia è come fiuggi?

magari meno credibile o forse più credibile o meglio.........

 

Andrés si scrive con l'accento acuto, maestro. Quanto al più o meno credibile, faccia Lei: scommetterà da solo e solo con se stesso.

 

dralig

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Nei film western, l'eroe-tipo incarnato tipicamente da John Wayne o da un suo clone, a un certo punto interrompe la discussione e mette mano alla fondina, dove pende la sua Colt 45: "Basta con le chiacchiere!", ammonisce gli astanti - ben consci del fatto che lui è il più veloce nell'estrarre e il più bravo nello sparare. E tutti tacciono, con la coda tra le gambe. L'eroe ha ristabilito il primato dell'azione sulla parola, vile strumento di ciarlatani incapaci e di oziosi perditempo: di tanto in tanto, bisogna ricordare loro qual è la vera forza, e chi la detiene.

Anche nei forum di chitarra - non escluso il presente - non di rado irrompe il pistolero, che getta sul piatto della bilancia (guai ai vinti!) la sua (presunta) bravura nel maneggiare "il nostro strumento" e sospende il vano trastullo della chiacchiera annunciando che "parlare è facile, ma suonare è difficile".

Quindi, bando alle ciance, e si passi all'unico fatto che conta: il saper suonare. La parola, rispetto al "nostro strumento", non conta nulla.

 

E' un chiaro sintomo di desertificazione mentale.

Il tentativo (fallito in partenza, beninteso) di convincere se stessi che si è in grado di fare qualcosa meglio degli altri arrampicandosi alla miseria della propria cultura personale. Mi ricordano i "docenti" che cercano di fare lezione e conoscono uno o due elementi di interesse dell'argomento che cercano disperatamente di trattare davanti all'allievo/classe.

Un paio di mesi fa parlando con degli amici mi si raccontava di uno di questi soggetti che per dare delucidazioni sulla struttura di una composizione ha usato questa letterale spiegazione "Vedi, questo brano ha una introduzione, una parte centrale e una conclusione." Illuminante.

Sono atteggiamenti più da compatire che da criticare che gettano il ridicolo su chi senza vergogna li assume.

 

Se il virtuoso conta qualcosa - ma appena un po' - è principalmente perché, oltre a saper suonare, sa anche parlare in modo misurato e intelligente, perché sa scrivere senza ingiuriare la lingua, e perché ha abbastanza buon gusto da evitare sparate cialtronesche, divertenti solo nei film di John Wayne.

 

E anche in quel contesto hanno un che di puerile.

Non è del tutto negativo, tutto sommato, sapere dell'esistenza di queste marionette sorridenti (sempre sorridenti), impettite da fili di apparenza e di superficialità. Non risolvono ma aiutano nella ricerca di una propria dimensione, se non altro per ricordare da quale parte potrebbe condurre la stagnazione culturale e l'esibizionismo fine a se stesso.

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tu a fiuggi hai fatto un concerto incredibile in duo e vedi che si scrive che fiuggi non è credibile,l'uomo ragno....

 

Chi ha detto una cosa simile? Mi sembra, in un post di un altro thread, di aver affermato l'esatto contrario.

Ti invito ad una rilettura attenta:

 

IncredibileADirsi.png

 


 

è un offesa ufficiale anche a te,ma sei adulto e vaccinato e so che come me te ne fotti (scusate la parolina poco elegante) ...

 

Non leggo nessuna offesa verso Salvatore Zema il cui concerto (che non ho avuto il piacere di ascoltare) non mi sono mai sognato di citare o (lungi da me!) criticare; leggo invece un audace tentativo (dralig le chiama allucinazioni ma per me sono azioni ben consce) di spostare l'attenzione della discussione verso altri obiettivi.

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Angelo, per me le parole di alcuni personaggi di questo forum "scorrono senza provocare il minimo artrito" solo fastidio per cui non sono degne di alcuna risposta.

Ognuno risponde per quello che fa e dice, e, come asserisce il Sig. Gilardino "é facile sparlare", molto più facile che suonare aggiungo io.

"Homo Teoricus", sembra essere la nuova (o vecchia) specie in via di propagazione.

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