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Carlos Bonell - Queen Guitar Rhapsodies


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I 'tallica frono trascritti dal fu Michael Kamen (non parlo del live S&M), per i Floyd non ricordo...

 

EB

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Ma in tutta onestà Roberto: ste canzoni che a te piacciono tanto non sono più belle e calde nella loro "confezione" originale? Sembra che tu abbia il desiderio di impossessarti di ogni melodia che ti piace e trasportarla sulla chitarra...ma non funziona sempre quest'esperimento, anche se canta la Berberian o altri. Qual'è il senso vero di queste operazioni? vendere musica leggera ad un pubblico che generalmente non l'ascolta, ma il risultato per noi che dovremmo intendercene un pò è sovente tremendo...cosa c'è di più bestiale di arrivare in casa dopo il lavoro attaccarti Killers degli Iron Maiden? mazza ma se lo suono con la chitarra classica mi deprimo...hai idea di Jump dei Van Halen che tiro? sentilo nella versione di Paul Anka...mazza che suicidio...


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Credo uno dei modi peggiori per infierire nei confronti della musica rock, sia quello di volerla trasformare in qualcosa di colto, di alto, di pulito, di accademico.

 

Chi conosce il linguaggio (i linguaggi) della musica rock sa perfettamente, o dovrebbe saperlo, che non è la struttura armonica di un brano a farlo bello o brutto, nè la sua linea melodica, molte volte.

 

Se questa musica viene svestita dei codici che la fondano, in primis e su tutti il "sound", non restano molte frecce all'arco.

La chitarra elettrica con distorsore non è plusvalore in queste circostanze, possibile che sia così difficile capirlo?

 

Il senso di queste operazioni, per quanto mi riguarda, se letto attraverso una griglia estetica un poco fitta, certo, ma neanche troppo, mostra che il re è nudo.

 

Ps. c'è ancora qualcuno che crede la musica diventi "classica" quando ci sono un po' di archi e qualche legno al posto di un marshall?

 

Per carità, ognuno è libero di credere a ciò che vuole, anche agli asini volanti, come si suol dire.

 

Luciano Berio: http://www.debaser.it/recensionidb/ID_11829/Cathy_Berberian_Beatles_Arias.htm

 

Leo Brouwer: http://www.jpc.de/jpcng/classic/detail/-/lang/en/currency/EUR/trackdetailpage/2/hnum/2992121

 

R. F.

 

Hai postato due esempi che, secondo me, non hanno nulla in comune, culturalmente, e quindi non possono essere presi in esame nè in riferimento al disco sui Queen nè tra di loro.

 

La riflessione di Berio sulla musica leggera non centra nulla con la musica leggera, anche se può sembrare paradossale, ma il paradosso credo sia del Berio pensiero uno dei cardini poi istituzionalizzati dal criticume postwebrniano.

 

Altrimenti è come dire che la Campbell di Warhol e la Campbell acquistata da Mr. Smith al supermercato sono la stessa lattina.

Ospite francesca
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Qual'è il senso vero di queste operazioni? vendere musica leggera ad un pubblico che generalmente non l'ascolta, ma il risultato per noi che dovremmo intendercene un pò è sovente tremendo...

 

 

Forse questo può convincere? :shock: .

 

 

A cosa serve la musica e quale musica:

 

 

 

 

Francesca

Ospite AndreaJK
Inviato
Qual'è il senso vero di queste operazioni? vendere musica leggera ad un pubblico che generalmente non l'ascolta, ma il risultato per noi che dovremmo intendercene un pò è sovente tremendo...

 

 

Forse questo può convincere? :shock: .

 

 

A cosa serve la musica e quale musica:

 

 

 

 

Francesca

Io trovo ridicolo tutto ciò; non ha alcun senso mettere la chitarra a fare le melodie. Le canzoni dei Queen private del testo, della voce, delle chitarre, così come tutta la musica rock, diventano il vuoto. Poi se vogliono sprecare tanta fatica per far cantare i bimbini... contenti loro...


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E' bellissimo coinvolgere bambini, usare la musica per veicolare messaggi di pace ecc. Ciò non toglie però nulla al risultato musicale che, confermo, è basso. Poi ok, dove ci sono i bambini è tutto magnifico, lo so bene, ci lavoro credo seriamente da 20 anni, e anche avessero suonato Giochi proibiti con le ocarine avrebbero avuto il mio applauso. Ciao


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Io sono sempre più dell'avviso che per parlare di musica con persone diverse da noi, bisognerebbe avere come punto di partenza la comune accettazione di parametri e significati della parola "Musica". M° Fabbri e Francesca, ora io esporrò il mio pensiero, cosciente che non vi troverò dello stesso avviso: comporre musica classica (fosse anche il materiale di partenza di estrazione popolare) è ben altra roba che arrangiare dei pezzi già di per se non eccezionali (dal punto di vista di un compositore classico, ovvio che se li guardiamo per quello che sono, cioè un gruppo Rock, bè..non saranno i King Crimson o i Yes - che ho scoperto da poco..-, ma mica male..). E' un' operazione a cui non mi accosterei prima di pensarci due volte...mi è capitato di arrangiare, su richiesta della classe di canto (il che è tutto dire....) "Volare" di Modugno, per clarinetto in Sib, chitarra e piano che accompagnano due voci di Soprano..non è stato semplice, prima di tutto perchè i miei mezzi tecnici compositivi sono limitati, ma soprattutto perchè io cercavo di cavare fuori da quella canzone un qualcosa che evidentemente non poteva darmi. Se noi decontestualizziamo un motivo musicale, un "tema", perdiamo delle caratteristiche. Se io (come ho in mente) decidessi di scrivere delle fantasie sui canti della mia terra, sono cosciente che li priverei innanzitutto della loro destinazione primaria (cioè l'ambito popolare), ma che toglierei - passatemi il termine - il "sound" dato dal "vecchietto" che suona la fisarmonica, la cupa cupa o il tamburello.

Questo è il mio pensiero, si dia il pane al pane, ed il vino al vino.

 

Francesco


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Se io (come ho in mente) decidessi di scrivere delle fantasie sui canti della mia terra, sono cosciente che li priverei innanzitutto della loro destinazione primaria (cioè l'ambito popolare), ma che toglierei - passatemi il termine - il "sound" dato dal "vecchietto" che suona la fisarmonica, la cupa cupa o il tamburello.

Questo è il mio pensiero, si dia il pane al pane, ed il vino al vino.

 

Francesco

 

Quindi Bartok era un "illuso"...

 

R. F.

 

Bartok non travisò mai i temi che impiegò, così come non lo fece Mosso nelle "Tre canzoni piemontesi" per chitarra: la nuova luce sotto la quale queste melodie popolari furono poste non era certo aliena al loro contesto originario.

Ospite Nicola Mazzon
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Dai su...è la solita partita persa in partenza...Non c'è chi vince e chi perde c'è solo chi non vuol capire (ha capito benissimo, ma per il suo lavoro che vuole deve non capire).

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