Ospite Nicola Mazzon Inviato 12 Febbraio 2009 Inviato 12 Febbraio 2009 Anche senza non credo, non centra per nulla. L'anima serve a sostenere l'elevata pressione che il ponticello pratica sulla tavola, senza si sfonderebbe tutto. Così facendo trasmette le vibrazioni anche sul fondo, come funzionamento il violino è l'esatto opposto della chitarra.
mistake89 Inviato 12 Febbraio 2009 Group: Membri Topic Count: 22 Content Count: 201 Reputation: 1 Joined: 18/08/2008 Status: Offline Device: Android Inviato 12 Febbraio 2009 ho capito! dico questo perché un anno fa, accomapagnai un mio amico violoncellista da un liutaio perchè a suo giudizio il La suonava peggio delle altre corde e il liutaio lo sistemò "semplicemente" spostando l'anima di qualche millimetro. Magari è semplicemente una conseguenza del fatto che esso è posizionato tra la tavola armonica e il fondo! Grazie mille per le delucidazioni
Ermanno Brignolo Inviato 12 Febbraio 2009 Group: Membri Topic Count: 29 Content Count: 417 Reputation: 78 Joined: 08/01/2007 Status: Offline Device: Macintosh Inviato 12 Febbraio 2009 Il fenomeno descritto dal M° Gilardino e da Fernando ha un fondamento fisico ben preciso, strettamente collegato alla natura fisica del suono ed in particolare del timbro. Come noto, un suono è un'onda non pura, ma formata, a sua volta, da altre onde (formanti armoniche) che, con frequenze in qualche modo collegate alla fondamentale, vibrano contemporaneamente alla fondamentale stessa. Il materiale, la forma, le anomalie, le discontinuità e svariate altre caratteristiche del corpo vibrante consentono - o agevolano - e talvolta enfatizzano la risonanza di alcune di queste formanti smorzandone - o impedendone - altre. La somma delle formanti (intesa come somma algebrica punto a punto riportata poi su un grafico tempo/spostamento) genera la forma dell'onnda, che il nostro orecchio percepisce non solo come altezza o intensità, ma anche (ed è a questo che la forma è legata in senso stretto) come timbro. Introdurre, nella tavola o comunque nello strumento (qualunque strumento), una variazione strutturale come lo spessore locale della tavola, un elemento esterno, lo spostamento di una catena o dell'anima, un materiale differente, produce un nuovo modo di vibrare del sistema "strumento", e quindi ne altera la forma d'onda risultante e, quindi, il timbro. Conseguenza di questo è quanto già evidenziato: apportare una modifica, anche piccola, nello strumento può enfatizzare note "nascoste" o "azzittire" vibrazioni indesiderate. EB
opocaJ Inviato 12 Febbraio 2009 Group: Membri Topic Count: 11 Content Count: 74 Reputation: 0 Joined: 05/01/2009 Status: Offline Device: Android Autore Inviato 12 Febbraio 2009 può enfatizzare note "nascoste le chiamano note lupo..
Ospite Nicola Mazzon Inviato 12 Febbraio 2009 Inviato 12 Febbraio 2009 Il fenomeno descritto dal M° Gilardino e da Fernando ha un fondamento fisico ben preciso, strettamente collegato alla natura fisica del suono ed in particolare del timbro.Come noto, un suono è un'onda non pura, ma formata, a sua volta, da altre onde (formanti armoniche) che, con frequenze in qualche modo collegate alla fondamentale, vibrano contemporaneamente alla fondamentale stessa. Il materiale, la forma, le anomalie, le discontinuità e svariate altre caratteristiche del corpo vibrante consentono - o agevolano - e talvolta enfatizzano la risonanza di alcune di queste formanti smorzandone - o impedendone - altre. La somma delle formanti (intesa come somma algebrica punto a punto riportata poi su un grafico tempo/spostamento) genera la forma dell'onnda, che il nostro orecchio percepisce non solo come altezza o intensità, ma anche (ed è a questo che la forma è legata in senso stretto) come timbro. Introdurre, nella tavola o comunque nello strumento (qualunque strumento), una variazione strutturale come lo spessore locale della tavola, un elemento esterno, lo spostamento di una catena o dell'anima, un materiale differente, produce un nuovo modo di vibrare del sistema "strumento", e quindi ne altera la forma d'onda risultante e, quindi, il timbro. Conseguenza di questo è quanto già evidenziato: apportare una modifica, anche piccola, nello strumento può enfatizzare note "nascoste" o "azzittire" vibrazioni indesiderate. EB Il liutaio che si è preso la briga di operare sul mio strumento, usa un altro metodo, va ad interagire sull'incatenatura, abbassando le catene in certi punti (credo sia un alternativa dell'appliccare un cerchietto di impiallacciatura). Tutto questo si basa sulla legge di Young, lo spostamento dei nodi e delle zone ventrali all'interno della massa vibrante (strumenti a corde).
opocaJ Inviato 13 Febbraio 2009 Group: Membri Topic Count: 11 Content Count: 74 Reputation: 0 Joined: 05/01/2009 Status: Offline Device: Android Autore Inviato 13 Febbraio 2009 si si lo conosco..il liutaio mio, me ne ha parlato riguardo ai prblemi con le note basse, quando escono troppo i bassi le catene vangono ridotte; inoltre possono essere, talvolta, aggiunte quando il problema è inverso, la carenza di frequenze (sprattutto basse).
Paolo Rinaldi Inviato 13 Febbraio 2009 Group: Membri Topic Count: 3 Content Count: 31 Reputation: 0 Joined: 26/08/2008 Status: Offline Inviato 13 Febbraio 2009 si si lo conosco..il liutaio mio, me ne ha parlato riguardo ai prblemi con le note basse, quando escono troppo i bassi le catene vangono ridotte; inoltre possono essere, talvolta, aggiunte quando il problema è inverso, la carenza di frequenze (sprattutto basse). io sapevo l'esatto contrario
opocaJ Inviato 13 Febbraio 2009 Group: Membri Topic Count: 11 Content Count: 74 Reputation: 0 Joined: 05/01/2009 Status: Offline Device: Android Autore Inviato 13 Febbraio 2009 si si lo conosco..il liutaio mio, me ne ha parlato riguardo ai prblemi con le note basse, quando escono troppo i bassi le catene vangono ridotte; inoltre possono essere, talvolta, aggiunte quando il problema è inverso, la carenza di frequenze (sprattutto basse). io sapevo l'esatto contrario non so..forse mi sbaglio..chi ci svela l'arcano??
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