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Possibile che ogni volta rimaniate schifati se vi danno da arrangiare musica leggera? Ci si fa le ossa anche lì, eh.

chifati no, stupiti un pò si. Questa mania di usare tutto senza mai contestualizzare a volte genera "mostri" che non appartengono a niente e sono poco più che niente. Una canzoe è una canzone, perchè ha un testo che parla, un contesto fatto di strumenti scelti per valorizzarlo, una voce che la canta in un certo modo...trasformarla in sola musica può funzionare solo se la melodia ha una sua "storia" da raccontare al di là del testo, ma in questo caso è dura....auguri..


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molto dura, M°Signorile...

 

è da giorni che cerco un motivo guida per l'accompagnamento, ma è davvero impossibile, non c'è via di uscita. L'armonia non ne parliamo...sembra esista solamente l'accordo di tonica. Se si cerca di "variare" lo scheletro armonico dai gradi principali, la stabilità viene meno, e anche i gradi principali non sono chiari e netti. Il vero problema è che il ritmo armonico è totalmente sballato, non ha senso, ne capo ne coda. E questo degli insegnanti di conservatorio non arrivano a comprenderlo da se, e assegnano ad un povero studente di composizione, un tema che evidentemente non può svolgere. Complici i suoi limiti tecnici e l'assurdità della melodia.


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molto dura, M°Signorile...

 

è da giorni che cerco un motivo guida per l'accompagnamento, ma è davvero impossibile, non c'è via di uscita. L'armonia non ne parliamo...sembra esista solamente l'accordo di tonica. Se si cerca di "variare" lo scheletro armonico dai gradi principali, la stabilità viene meno, e anche i gradi principali non sono chiari e netti. Il vero problema è che il ritmo armonico è totalmente sballato, non ha senso, ne capo ne coda. E questo degli insegnanti di conservatorio non arrivano a comprenderlo da se, e assegnano ad un povero studente di composizione, un tema che evidentemente non può svolgere. Complici i suoi limiti tecnici e l'assurdità della melodia.

 

Quando si abbandona l'aula dopo aver ricevuto una lezione, è indispensabile porsi le seguenti domande: 1) ho imparato qualcosa che, prima di entrare, un'ora fa, non sapevo? 2) So che cosa devo fare adesso? 3) So come farlo?

 

Se la risposta a queste domande è affermativa, si è trattato di una lezione, altrimenti è stata una perdita di tempo. Non importa se, rispondendo affermativamente, si pensa anche che il docente è antipatico e se, rispondendo negativamente, si pensa che però il docente è simpatico e la lezione è stata divertente.

 

Se non si può dire, alla fine di una lezione, tre volte "si", bisognerà trovare altre soluzioni.

 

I compiti della cui utilità non si è convinti vanno rifiutati: "Professore, io non ho capito perché devo fare questo lavoro. Me lo spieghi e mi istruisca sul modo di svolgerlo, altrimenti io non lo farò". Chiaro e tondo, senza fronzoli.

Se il professore spiega e convince, bene, se non spiega e si appella alla gerarchia, ha fallito, e il fallimento è solo suo.

 

dralig


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Quando si abbandona l'aula dopo aver ricevuto una lezione, è indispensabile porsi le seguenti domande: 1) ho imparato qualcosa che, prima di entrare, un'ora fa, non sapevo? 2) So che cosa devo fare adesso? 3) So come farlo?

 

Se la risposta a queste domande è affermativa, si è trattato di una lezione, altrimenti è stata una perdita di tempo. Non importa se, rispondendo affermativamente, si pensa anche che il docente è antipatico e se, rispondendo negativamente, si pensa che però il docente è simpatico e la lezione è stata divertente.

 

Se non si può dire, alla fine di una lezione, tre volte "si", bisognerà trovare altre soluzioni.

 

I compiti della cui utilità non si è convinti vanno rifiutati: "Professore, io non ho capito perché devo fare questo lavoro. Me lo spieghi e mi istruisca sul modo di svolgerlo, altrimenti io non lo farò". Chiaro e tondo, senza fronzoli.

Se il professore spiega e convince, bene, se non spiega e si appella alla gerarchia, ha fallito, e il fallimento è solo suo.

 

dralig

 

Non entro nella discussione. Voglio solo ringraziarla, Maestro, perché è un insegnamento che non dimenticherò.


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molto dura, M°Signorile...

 

è da giorni che cerco un motivo guida per l'accompagnamento, ma è davvero impossibile, non c'è via di uscita. L'armonia non ne parliamo...sembra esista solamente l'accordo di tonica. Se si cerca di "variare" lo scheletro armonico dai gradi principali, la stabilità viene meno, e anche i gradi principali non sono chiari e netti. Il vero problema è che il ritmo armonico è totalmente sballato, non ha senso, ne capo ne coda. E questo degli insegnanti di conservatorio non arrivano a comprenderlo da se, e assegnano ad un povero studente di composizione, un tema che evidentemente non può svolgere. Complici i suoi limiti tecnici e l'assurdità della melodia.

 

Quando si abbandona l'aula dopo aver ricevuto una lezione, è indispensabile porsi le seguenti domande: 1) ho imparato qualcosa che, prima di entrare, un'ora fa, non sapevo? 2) So che cosa devo fare adesso? 3) So come farlo?

 

Se la risposta a queste domande è affermativa, si è trattato di una lezione, altrimenti è stata una perdita di tempo. Non importa se, rispondendo affermativamente, si pensa anche che il docente è antipatico e se, rispondendo negativamente, si pensa che però il docente è simpatico e la lezione è stata divertente.

 

Se non si può dire, alla fine di una lezione, tre volte "si", bisognerà trovare altre soluzioni.

 

I compiti della cui utilità non si è convinti vanno rifiutati: "Professore, io non ho capito perché devo fare questo lavoro. Me lo spieghi e mi istruisca sul modo di svolgerlo, altrimenti io non lo farò". Chiaro e tondo, senza fronzoli.

Se il professore spiega e convince, bene, se non spiega e si appella alla gerarchia, ha fallito, e il fallimento è solo suo.

 

dralig

 

Io con gli insegnanti in questione non ho rapporti didattici, mi hanno assegnato questo compito in vista del saggio (?) delle classi di solfeggio. A me come ad altri, solamente che a me è capitato questo brano, che è forse il più duro. Io non ho soluzioni, e quindi credo che darò buca.

 

Francesco


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Saggio di solfeggio?


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Io con gli insegnanti in questione non ho rapporti didattici, mi hanno assegnato questo compito in vista del saggio (?) delle classi di solfeggio. A me come ad altri, solamente che a me è capitato questo brano, che è forse il più duro. Io non ho soluzioni, e quindi credo che darò buca.

 

Francesco

 

Mi scusi, Francesco, ma assegnarLe un compito - in vista di qualunque obiettivo (saggio o altro) - non è un atto didattico? Secondo me, è una delle azioni tipiche e caratterizzanti dell'insegnamento, e il fatto che, a chiamarLa a tale impegno, non sia stato uno dei suoi docenti ordinari, non cambia proprio nulla. Vada dal docente che Le ha assegnato il lavoro, gli domandi qual è lo scopo e gli chieda precise istruzioni su come svolgerlo: se si prende le sue responsabilità, e Le spiega quel che deve fare e come farlo, è un docente responsabile, altrimenti non lo è, e in tal caso non si tratterà di "dare buca", ma di rifiutarsi risolutamente di fronte a un impegno insensato.

 

In ogni caso, non faccia una cosa che non vuol fare. Io, alle scuole medie, mi rifiutai di imparare a memoria "La leggenda di Teodorico" di Giosuè Carducci, e quando l'insegnante mi chiamò a recitarla, Le dissi che non l'avevo imparata perché era una poesia brutta, tronfia e stupida. Potrà sembrare strano, ma non mi rimproverò: mi impose di imparare a memoria, per la lezione seguente, un'altra poesia, ugualmente lunga, che non mi sembrasse stupida. Alla memoria di quell'insegnante, due anni or sono ho dedicato una delle mie composizioni.

 

dralig

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