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va bene.

ho scritto una cosa sbagliata , non era il senso che volevo dare alla frase.

tornerò a scuola.

ho anche modificato il messaggio.

ci mettiamo una pietra sopra?

Gio


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Inviato
va bene.

ho scritto una cosa sbagliata , non era il senso che volevo dare alla frase.

tornerò a scuola.

ho anche modificato il messaggio.

ci mettiamo una pietra sopra?

Gio

 

Faccia Lei. Io non sono il Suo giudice, sono un partecipante a questo forum e interloquisco con chi, come me, partecipa.

 

dralig


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Sul premio di Alessandria stenderei un velo...

Non per dir male , ma certo anche noi ci potremmo inventare un premio tanto per "spingere" i nostri amici..

 

chitarristi che dal Suo amico tedesco non hanno assolutamente nulla da imparare (Micheli, Tampalini, Dieci - tanto per nominare qualcuno dei premiati di Alessandria) sono invece regali di combriccola.

 

Vorrei spezzare una lancia a favore di Gio. Per quello che ho potuto capire in questi mesi di frequentazione di forum, non mi è mai parso "avvelenato", forse talvolta un tantino avventato ma mai velenoso. Nutro la serena speranza che nessuno si abbia a male del mio intervento.

 

Il premio Echo è effettivamente un premio di portata un tantinello meno limitata all'ambito chitarristico della "chitarra d'oro". Vi figurano nomi di tutto rispetto e molto raramente (per non dire mai) chitarristi. Un premio analogo (sempre per i dischi) potrebbe essere il Midem Award, consegnato a Cannes in occasione del salone annuale del disco. Un premio che viene assegnato non in base alle vendite ma grazie ad un sistema di votazione basato sulle recensioni di alcune riviste (una ventina credo) europee.

 

Il concorso di Alessandria è forse il concorso storicamente più prestigioso d'Italia. Le "chitarre d'oro" vengono assegnate solo da qualche anno. Resta comunque un fenomeno chitarristico o poco più.

 

Comparare questi riconoscimenti è un'azione superficiale. Gli ambiti sono diversi, il pubblico è diverso, diversi i giudici, le motivazioni etc etc...

 

Ciò detto, anche io riconosco come infelice l'idea di stendere veli. Non credo sia in discussione l'effettivo valore dei premi (almeno questa è la mia interpretazione di quanto letto) quanto l'idea del "circolo", della "parrocchietta". Se fossi convinto che questo premio fosse un'azione da "parrocchietta" lo direi senza avere alcun timore. Di parrocchie in Italia ne abbiamo viste molte, tutte barcamenarsi con alterne vicende con l'unico tratto in comune dell'esclusività. Premiamo i "nostri", recensiamo i "nostri", organizziamo concerti per i "nostri", innalziamo i "nostri". Mi fa ricordare Mafalda di Quino che alla lavagna divide in buoni e cattivi la classe: Buoni=io Cattivi=tutti gli altri. Visto tralaltro i risultati (se misurati in termini economici o di pubblicità) che alcuni premi producono l'argomento non sarebbe neanche degno di discussione... :)

 

Perchè non cercare, caro Angelo, di far capire al nostro amico Giò perchè questo premio (la chitarra d'oro) non è di "parrocchia"? Che so, spiegargli chi lo assegna ed a chi è andato negli ultimi anni...

 

 

Cordialmente

 

Catemario

 

P.S. Prego tutti di voler usare indulgenza e fare salva la mia buona fede.


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va bene.

ho scritto una cosa sbagliata , non era il senso che volevo dare alla frase.

tornerò a scuola.

ho anche modificato il messaggio.

ci mettiamo una pietra sopra?

Gio

 

Ma certo, Giovanni.

L'importante è capirsi.


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Sul premio di Alessandria stenderei un velo...

Non per dir male , ma certo anche noi ci potremmo inventare un premio tanto per "spingere" i nostri amici..

 

chitarristi che dal Suo amico tedesco non hanno assolutamente nulla da imparare (Micheli, Tampalini, Dieci - tanto per nominare qualcuno dei premiati di Alessandria) sono invece regali di combriccola.

 

Vorrei spezzare una lancia a favore di Gio. Per quello che ho potuto capire in questi mesi di frequentazione di forum, non mi è mai parso "avvelenato", forse talvolta un tantino avventato ma mai velenoso. Nutro la serena speranza che nessuno si abbia a male del mio intervento.

 

Il premio Echo è effettivamente un premio di portata un tantinello meno limitata all'ambito chitarristico della "chitarra d'oro". Vi figurano nomi di tutto rispetto e molto raramente (per non dire mai) chitarristi. Un premio analogo (sempre per i dischi) potrebbe essere il Midem Award, consegnato a Cannes in occasione del salone annuale del disco. Un premio che viene assegnato non in base alle vendite ma grazie ad un sistema di votazione basato sulle recensioni di alcune riviste (una ventina credo) europee.

 

Il concorso di Alessandria è forse il concorso storicamente più prestigioso d'Italia. Le "chitarre d'oro" vengono assegnate solo da qualche anno. Resta comunque un fenomeno chitarristico o poco più.

 

Comparare questi riconoscimenti è un'azione superficiale. Gli ambiti sono diversi, il pubblico è diverso, diversi i giudici, le motivazioni etc etc...

 

Ciò detto, anche io riconosco come infelice l'idea di stendere veli. Non credo sia in discussione l'effettivo valore dei premi (almeno questa è la mia interpretazione di quanto letto) quanto l'idea del "circolo", della "parrocchietta". Se fossi convinto che questo premio fosse un'azione da "parrocchietta" lo direi senza avere alcun timore. Di parrocchie in Italia ne abbiamo viste molte, tutte barcamenarsi con alterne vicende con l'unico tratto in comune dell'esclusività. Premiamo i "nostri", recensiamo i "nostri", organizziamo concerti per i "nostri", innalziamo i "nostri". Mi fa ricordare Mafalda di Quino che alla lavagna divide in buoni e cattivi la classe: Buoni=io Cattivi=tutti gli altri. Visto tralaltro i risultati (se misurati in termini economici o di pubblicità) che alcuni premi producono l'argomento non sarebbe neanche degno di discussione... :)

 

Perchè non cercare, caro Angelo, di far capire al nostro amico Giò perchè questo premio (la chitarra d'oro) non è di "parrocchia"? Che so, spiegargli chi lo assegna ed a chi è andato negli ultimi anni...

 

 

Cordialmente

 

Catemario

 

P.S. Prego tutti di voler usare indulgenza e fare salva la mia buona fede.

 

Caro Edoardo, io - come ho già detto a Maselli - sono un lettore e un contribuente di questo forum, non ne sono un precettore, perciò non presumo di dover far comprendere nulla a nessuno. Il punto qui non era quale fosse l'importanza dei premi "Chitarra d'oro" assegnati dal comitato organizzatore del convegno di Alessandria (comitato del quale non faccio parte) e compararla con l'importanza di altri premi. Trovo questo paragone di cattivo gusto, perché ciascuno fa quel che può, e visto che gli organizzatori del convegno alessandrino fanno del loro meglio, non si meritano che elogi. Se vogliamo che la manifestazione - e i premi che assegna - diventino più importanti, sosteniamoli con i mezzi a nostra disposizione e magari - pur senza assurgere ai fasti dei premi rilasciati dalla critica tedesca - acquisteranno un prestigio maggiore.

Il punto era invece un altro, cioè la limpidezza dell'operato di chi tali premi assegna. Tale impidezza mi sento di difendere, anche se dissento vigorosamente da alcune premiazioni. Dissento nelle conclusioni, non nel metodo. Credo che abbiano talvolta sbagliato, ma che siano in buonissima fede: personaggi come Bonaguri, Podera, Michelangeli, Biraghi, sono sempre stati esempi di correttezza professionale. Hanno le loro idee. Io ho le mie. Possiamo andare d'accordo o - più spesso - no. Ma per la loro onestà, metto la mano sul fuoco.

 

dralig


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Il punto era invece un altro, cioè la limpidezza dell'operato di chi tali premi assegna. Tale impidezza mi sento di difendere, anche se dissento vigorosamente da alcune premiazioni. Dissento nelle conclusioni, non nel metodo. Credo che abbiano talvolta sbagliato, ma che siano in buonissima fede: personaggi come Bonaguri, Podera, Michelangeli, Biraghi, sono sempre stati esempi di correttezza professionale. Hanno le loro idee. Io ho le mie. Possiamo andare d'accordo o - più spesso - no. Ma per la loro onestà, metto la mano sul fuoco.

 

dralig

 

Cristallino.

A costo di diventare Muzio Scevola (o Django Reinhardt) la mano sul fuoco la metto anche io...

 

Grazie

 

Catemario


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Grazie Edoardo Per l'intervento.

Ripeto la mia non intenzionalità nello screditare nè chi ha vinto il premio di Alessandria, nè tantomeno gli organizzatori (tra l'altro Bonaguri lo conosco di persona e ho sempre apprezzato la sua limpidezza e il suo lavoro).

 

Sì può darsi che a volte qualche mio intervento risulti avventato e che nella foga e nel poco tempo che dedico allo scrivere messaggi (per lo più tardi la sera o la mattina col caffè) non stia attentissimo alla formulazione delle mie idee.

 

se volete propongo la chiusura del topic e la riapertura per parlare dell'argomento in oggetto.

 

Saluti

Gio


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Pìù che della serietà e della buona fede dei componenti del comitato del Convegno di Alessandria (dei quali penso pochi dubitino, visti i nomi in questione) penso potrebbe essere oggetto di qualche perplessità il meccanismo attraverso il quale si arriva al disco d'oro. Non ci sono meccanismi di presentazione dei prodotti discografici da parte degli editori al Comintato e quindi tutto è affidato alla buona volontà di conoscere dei componenti il Comitato (vedi di comperarsi i cd se non li hanno ricevuti in omaggio). La rivista Suonare New (che è diretta da Filippo Michelageli che è pure uno degli organizzatori del Convegno di Alessandria) organizza un analogo premio per il pianoforte e in quel caso si tratta di una votazione fatta, attraverso un coupon, dai lettori della rivista. Non so se questo metodo sia migliore o peggiore, ma sono certo che darebbe risultati molto differenti (ed probabilmente altrettanto discutibili).

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