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Copia e incolla del testo di una conversazione tra Mark Delpriora, chitarrista-compositore di New York, docente alla Manhattan School of Music, e il sottoscritto, svoltasi nella newsgroup rec.music.classical.guitar

 

Reputo il dialogo significativo perché riferisce una condizione che, al di là del caso personale di cui si tratta, riguarda parecchi musicisti.

 

dralig

 

 

 

 

> Angelo, you have outdone yourself. This piece is gorgeous, especially

> the second movement, a very tender and affecting elegy. The beauty and

> sadness is really remarkable. The Santorsola Quartet does a wonderful

> job of it, too!

>

> Thanks for your generosity towards the guitar world...it's amazing

> that you favor us with your efforts and haven't migrated to

> exclusively piano,orchestral, chamber etc. music!

>

> Mark

 

Just commonsense, Mark: the art of cooperating with the unavoidable. In the

field of orchestral and piano music, after Penderecki, Berio, Carter,

Ligeti, Boulez, etc., it has become extremely difficult to tell something

new and fresh: everything you do, has already been made by someone else, and

at a very high level. But none of these masters could do what I can do with

a guitar - and some of them acknowledged such an evidence after looking at

my guitar music. So, I prefer dealing with something which I can dominate

like only a few fellows all over the world, whom I do not compete with.

 

Besides, in the world of contemporary music I am accepted by the

establishment because I write "only" for and with guitar. A poet who writes

only in a local language is not suspicious at all, his targets are limited

and peculiar...If I would take a step outside, my life would become much

more complicated.

 

Also in the academies where I taught I used to give

lessons to chamber music groups (with no guitarist), but unofficially: the

great men who were perpetually in tour were very glad to have their students

working a Brahms trio or a Bartok quartet with me, provided this made no

evidence in the printed programs, where only their names were officially

mentioned. Life is strange: it often happens to me reading biographies of

guitarists who "studied" with me - and whom I cannot recall neither a face

nor a sound - and of other players whom I gave thorough lessons of

interpretation, and who prefer to declare they have been students of a

pianist, a violinist, a cellist they met for 30 minutes, but whose policy

career suggests not to mention that a guitarist amended their misreadings,

addressed their bowings, shaped their phrasing, the very same way you can

listen in their recordings...

 

ag


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Maestro, non credo che quello che dice riguardo alla composizione rispecchi in tutto la realtà. Ogni compositore ha da dire qualcosa, e al di la delle commissioni e della "pagnotta", reputo Lei perfettamente in grado di scrivere cose interessanti per pianoforte, o per quartetto. Io ho l'esempio del mio professore di composizione, chitarrista diplomato con Chiesa a Milano, e che nel frattempo si è diplomato in composizione studiando con Donatoni, Manzoni, Anzaghi, Castaldi, Corghi, Grisey, e lavora soprattutto con commissioni di altri strumentisti, lui stesso ha abbandonato la chitarra (non ha più le unghia). Ha semplicemente optato per altro, e questa strada lo ha ripagato e reso famoso, e non credo che Lei sia da meno, certo, possiede un linguaggio diverso dal Suo, ma non più alto. Spero che avrà la bontà di dedicare qualcosa ai pianisti, o agli archi.

 

Con simpatia, Francesco.


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Maestro, non credo che quello che dice riguardo alla composizione rispecchi in tutto la realtà. Ogni compositore ha da dire qualcosa, e al di la delle commissioni e della "pagnotta", reputo Lei perfettamente in grado di scrivere cose interessanti per pianoforte, o per quartetto. Io ho l'esempio del mio professore di composizione, chitarrista diplomato con Chiesa a Milano, e che nel frattempo si è diplomato in composizione studiando con Donatoni, Manzoni, Anzaghi, Castaldi, Corghi, Grisey, e lavora soprattutto con commissioni di altri strumentisti, lui stesso ha abbandonato la chitarra (non ha più le unghia). Ha semplicemente optato per altro, e questa strada lo ha ripagato e reso famoso, e non credo che Lei sia da meno, certo, possiede un linguaggio diverso dal Suo, ma non più alto. Spero che avrà la bontà di dedicare qualcosa ai pianisti, o agli archi.

 

Con simpatia, Francesco.

 

Vedremo. Grazie dell'attenzione.

 

dralig


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Spero che avrà la bontà di dedicare qualcosa ai pianisti, o agli archi.

 

Datemi pure dell'egoista ma spero proprio di no.

Spero che Gilardino continui ad arricchire il repertorio della chitarra e non di altri strumenti.


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Ogni compositore spera solo di arricchire se stesso scrivendo, e le grazie del Maestro fortunatamente sono ricadute sulla chitarra :) . Personalmente sono per la libera espressione del compositore :).


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Ogni compositore spera solo di arricchire se stesso scrivendo, e le grazie del Maestro fortunatamente sono ricadute sulla chitarra :) . Personalmente sono per la libera espressione del compositore :).

 

La libertà si esercita - come certamente tu sai - nell'operare le proprie scelte senza subire le pressioni del mondo.

E' proprio per evitarle, cioè per rimanere libero nell'essere e nel manifestarmi, che io ho scelto di scrivere la musica che scrivo, nel modo in cui la scrivo. Non ho rinunciato a qualcosa che faceva parte delle mie aspirazioni, evitando di scrivere un'opera, una sinfonia o una colonna sonora, o delle canzoni: ho valutato le implicazioni che tali scelte avrebbero comportato nella mia vita artistica e professionale, e ho concluso che non ero disposto a negoziarmi nella situazioni che ne sarebbero seguite. Lo scrivere "soltanto" per e con chitarra mi permette invece di rimanere estraneo a tali situazioni e, d'altra parte, non mi impedisce in alcun modo di esprimermi: in altre parole, non patisco limitazioni, e mi sento libero.

 

Questo intendevo dire a MD nel dialogo, spiegandogli come e perché non ritenevo attuabile la scelta che lui mi indicava.

 

Ho pensato che, al di là di un caso personale, una scelta del genere potesse risultare degna di conoscenza da parte di coloro che le loro scelte devono ancora effettuare.

 

dralig


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Grazie tante, ho colto quello che Vuole dire.

 

Francesco


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Spero che avrà la bontà di dedicare qualcosa ai pianisti, o agli archi.

 

Datemi pure dell'egoista ma spero proprio di no.

Spero che Gilardino continui ad arricchire il repertorio della chitarra e non di altri strumenti.

 

Mi domando se la chitarra non avrebbe comunque da giovarne, di riflesso.

Ciao


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Spero che avrà la bontà di dedicare qualcosa ai pianisti, o agli archi.

 

Datemi pure dell'egoista ma spero proprio di no.

Spero che Gilardino continui ad arricchire il repertorio della chitarra e non di altri strumenti.

 

Mi domando se la chitarra non avrebbe comunque da giovarne, di riflesso.

Ciao

 

Poco mi interessa, Cla.

In primis voglio giovarne io, come interprete.


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Citazione:

Spero che avrà la bontà di dedicare qualcosa ai pianisti, o agli archi.

 

 

 

Datemi pure dell'egoista ma spero proprio di no.

Spero che Gilardino continui ad arricchire il repertorio della chitarra e non di altri strumenti.

 

 

_________________

 

è anche vero però che il nome di un compositore sarà conosciuto da tutti quando esso farà anche una importante opera per strumenti come archi o pianoforte. se si compone solo per chitarra e pochi strumenti si rischia di essere un compositore riconosciuto solo nel suo "piccolo" campo, il che è già un obbiettivo che pochi riescono a raggiungere e bisogna riconoscere i meriti a queste persone.

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