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Inviato

Dall'indice già si evincono diverse dimenticanze.

Ernesto Cordero, Francesco Margola, Carlo Carfagna, Mario Gangi, Roland Dyens, Antonio Lauro tanto per citarne alcuni.

Aspetto il volume magari due righe sono state dedicate.

Ospite NicolaPignatiello
Inviato
Dall'indice già si evincono diverse dimenticanze.

Ernesto Cordero, Francesco Margola, Carlo Carfagna, Mario Gangi, Roland Dyens, Antonio Lauro tanto per citarne alcuni.

Aspetto il volume magari due righe sono state dedicate.

Dimenticanze? Credo invece che questo volume metta fuoco il meglio del repertorio chitarristico, tralasciando musica di cui i volumi di storia non sentono la mancanza.


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Dall'indice già si evincono diverse dimenticanze.

Ernesto Cordero, Francesco Margola, Carlo Carfagna, Mario Gangi, Roland Dyens, Antonio Lauro tanto per citarne alcuni.

Aspetto il volume magari due righe sono state dedicate.

Dimenticanze? Credo invece che questo volume metta fuoco il meglio del repertorio chitarristico, tralasciando musica di cui i volumi di storia non sentono la mancanza.

 

Sento aria di sterile polemica.

Rispetto la sua opinione ma non la condivido.

Non penso di aggiungere altro.

 

a presto

domenico

Ospite gasgas
Inviato
Dall'indice già si evincono diverse dimenticanze.

Ernesto Cordero, Francesco Margola, Carlo Carfagna, Mario Gangi, Roland Dyens, Antonio Lauro tanto per citarne alcuni.

Aspetto il volume magari due righe sono state dedicate.

Dimenticanze? Credo invece che questo volume metta fuoco il meglio del repertorio chitarristico, tralasciando musica di cui i volumi di storia non sentono la mancanza.

 

Obiettivo intervento da raffinato intenditore (ma quali "volumi di storia"?). Ci ritiriamo a meditare!

Ospite NicolaPignatiello
Inviato
(ma quali "volumi di storia"?)

Di storia della Musica.

A buon intenditor, poche parole.


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Inviato
Dall'indice già si evincono diverse dimenticanze.

Ernesto Cordero, Francesco Margola, Carlo Carfagna, Mario Gangi, Roland Dyens, Antonio Lauro tanto per citarne alcuni.

Aspetto il volume magari due righe sono state dedicate.

 

Concordo perfettamente col M° Scaminante.

Mi sembra un libro un po' troppo sbilanciato e parziale, come si può notare da una lettura dell'indice, che il M° Porqueddu ci ha messo gentilmente a disposizione.

Gangi è stato estromesso a bella insieme a Carfagna (o forse relegati nel XIII capitolo). A Gilardino sono state dedicate ben 14 pagine: forse che si tratta di un'altra agiografia, che accompagna quella apparsa su GuitArt?

Respighi non meritava un capitolo a se', e magari sarebbe stato meglio farne un accenno in un capitolo 'compilativo' come il XIII, magari insieme alla De Rogatis e Company. E' autore di quelle Variazioni per chitarra che lasciano, a mio modesto parere, il tempo che trovano.

Più che un Manuale di Storia della Chitarra del '900, mi sembra una versione 'chiacchierata' di una parte del catalogo della nota casa editrice marchigiana.

Forse l'autore, il prof. Gianni Nuti già noto per una monografia dal titolo 'Gli Studi di Virtuosità e di Trascendenza di Angelo Gilardino' e di cui sarebbe gradito un intervento allo scopo di chiarire le sue scelte, si è fatto un po' prendere la mano e ha trlasciato una parte del '900 chitarristico.

Sinceramente è un manuale che non mi interessa. Molto meglio il secondo volume che acquistai durante i miei studi per il diploma quasi 15 anni fa, scritto da Gilardino, il quale all'epoca non poteva autoincensarsi per ovvi motivi.

Non so perchè, ma il manuale odora fortemente di conflitto di interessi...

 

Cordialmente

 

Gigi

Ospite gasgas
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(ma quali "volumi di storia"?)

Di storia della Musica.

A buon intenditor, poche parole.

 

Grazie, per Giove! Non mi sarebbe mai venuto in mente.

Ospite gasgas
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Ha scritto Gigi: Non so perchè, ma il manuale odora fortemente di conflitto di interessi.

 

Già...


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da comprare immediatamente!

 

A rate!! 60 euro non sono pochi... :)


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Dall'indice già si evincono diverse dimenticanze.

Ernesto Cordero, Francesco Margola, Carlo Carfagna, Mario Gangi, Roland Dyens, Antonio Lauro tanto per citarne alcuni.

Aspetto il volume magari due righe sono state dedicate.

 

Concordo perfettamente col M° Scaminante.

Mi sembra un libro un po' troppo sbilanciato e parziale, come si può notare da una lettura dell'indice, che il M° Porqueddu ci ha messo gentilmente a disposizione.

Gangi è stato estromesso a bella insieme a Carfagna (o forse relegati nel XIII capitolo). A Gilardino sono state dedicate ben 14 pagine: forse che si tratta di un'altra agiografia, che accompagna quella apparsa su GuitArt?

Respighi non meritava un capitolo a se', e magari sarebbe stato meglio farne un accenno in un capitolo 'compilativo' come il XIII, magari insieme alla De Rogatis e Company. E' autore di quelle Variazioni per chitarra che lasciano, a mio modesto parere, il tempo che trovano.

Più che un Manuale di Storia della Chitarra del '900, mi sembra una versione 'chiacchierata' di una parte del catalogo della nota casa editrice marchigiana.

Forse l'autore, il prof. Gianni Nuti già noto per una monografia dal titolo 'Gli Studi di Virtuosità e di Trascendenza di Angelo Gilardino' e di cui sarebbe gradito un intervento allo scopo di chiarire le sue scelte, si è fatto un po' prendere la mano e ha trlasciato una parte del '900 chitarristico.

Sinceramente è un manuale che non mi interessa. Molto meglio il secondo volume che acquistai durante i miei studi per il diploma quasi 15 anni fa, scritto da Gilardino, il quale all'epoca non poteva autoincensarsi per ovvi motivi.

Non so perchè, ma il manuale odora fortemente di conflitto di interessi...

 

Cordialmente

 

Gigi

 

Caro Gigi, si verifica un conflitto di interessi quando un potere pubblico - politico, amministrativo, giudiziario, etc. - viene adoperato a fini di vantaggio personale da parte di chi lo detiene e lo esercita. Un ministro non può proporre e sostenere una legge i cui benefici ricadono sulle aziende delle quali egli è proprietario. Un sindaco non può far approvare un piano regolatore dal quale deriva un apprezzamento dei terreni che appartengono alla sua famiglia. Gli editori non sono dei ministri, dei giudici, dei sindaci, degli assessori, etc. Sono degli imprenditori, e investono il loro denaro dove ritengono, a ragione o a torto, che ne valga la pena. Se gli editori di musica "puntano" su un autore piuttosto che su altri, si accollano il rischio d'impresa - quello derivante dal fatto che l'autore in questione posa non essere abbastanza valido - ma non vanno in conflitto con nessun interesse, perché non hanno altra veste che la loro.

 

Nell'eccepire dall'impostazione di un libro che non ha letto, Lei menziona il mio nome ben tre volte: segno che Le dà fastidio il fatto che l'autore e l'editore di un libro di storia della chitarra e l'editore di Guitart si occupino così favorevolmente del mio lavoro. Il fatto che, nel volume di storia di cui sono stato autore molti anni fa, io abbia evitato di parlare di me stesso e del mio lavoro, Lei lo ascrive a una costrizione ("non poteva autoincensarsi"), e non, per esempio, alla pura e semplice decenza, a una regola di stile: ergo, se qualcuno scrive apprezzando il mio lavoro, è un agiografo (magari recidivo, e bollato con la gentile epigrafe "già noto": poteva aggiungere: alle forze dell'ordine); se invece io osservo una regola di deontologia professionale e mi comporto correttamente, lo faccio solo perché "non posso" fare diversamente.

 

Ebbene, carissimo Gigi, se tanto La indispone la squilibrata agiografia in atto a mio vantaggio, sarà bene che trovi in sé la forza della rassegnazione: non ci può fare proprio nulla. Come dice un bel proverbio dei saggi del deserto: i cani abbaiano, la carovana passa.

 

dralig

 

Ai correttori degli squilibri storiografici: Margola si chiamava Franco, non Francesco.

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