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Che ne pensate delle indicazioni d'espressione?

Cosa vi dice di più, più chiaramente, del carattere di un brano, o di una sua parte...un' indicazione metronomica, l'utilizzo di una terminologia standardizzata (andante, agitato), un suggerimento espressivo?

 

Nel primo caso si da per scontata l'utilità oggettiva dell'indicazione, l'interprete non corre il rischio di eseguire a 110 quello che è stato pensato a 60.

 

Nel secondo ci si affida a dei modelli condivisi che però, nella loro standardizzazione, possono funzionare bene nel caso in cui il compositore ne condivida stilisticamente l'intento generalista (scrivere Presto per un brano di biscrome dal carattere ossessivo non è forse poco?)

 

Nel terzo, paradossalmente, la labilità dell'indicazione dovrebbe, nel caso in cui sia indicata con cognizione di causa, essere controbilanciata dal senso della parola stessa nei riguardi della musica a cui è affidata.

Ovviamente devo affidarmi al fatto che se scrivo -Brumoso- qualcuno non pensi di essere a Siracusa il giorno di ferragosto.

 

Che dite?


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Che ne pensate delle indicazioni d'espressione?

Cosa vi dice di più, più chiaramente, del carattere di un brano, o di una sua parte...un' indicazione metronomica, l'utilizzo di una terminologia standardizzata (andante, agitato), un suggerimento espressivo?

 

Nel primo caso si da per scontata l'utilità oggettiva dell'indicazione, l'interprete non corre il rischio di eseguire a 110 quello che è stato pensato a 60.

 

Nel secondo ci si affida a dei modelli condivisi che però, nella loro standardizzazione, possono funzionare bene nel caso in cui il compositore ne condivida stilisticamente l'intento generalista (scrivere Presto per un brano di biscrome dal carattere ossessivo non è forse poco?)

 

Nel terzo, paradossalmente, la labilità dell'indicazione dovrebbe, nel caso in cui sia indicata con cognizione di causa, essere controbilanciata dal senso della parola stessa nei riguardi della musica a cui è affidata.

Ovviamente devo affidarmi al fatto che se scrivo -Brumoso- qualcuno non pensi di essere a Siracusa il giorno di ferragosto.

 

Che dite?

 

Non tutte le indicazioni di espressione sono da intendere come "istruzioni". In molti casi lo sono, in altri casi servono invece a rendere manifesto - almeno nelle intenzioni dell'autore - il carattere di un brano o di una parte di tale brano. Se trovi scritto, "chiaro" o "scuro", essendo chitarrista, sai che cosa fare: è un'indicazione che ha valore timbrico, e tu sai come realizzarla, suonando al ponticello oppure alla buca, e adoperando la diteggiatura della mano sinistra più adatta a creare suoni più o meno ricchi di armonici. Se trovi scritto "falsamente sentimentale", non puoi ricavarne un'istruzione su che cosa fare: l'indicazione in tal caso serve a renderti consapevole del carattere del brano, ma non ti dice come fare a renderlo nel suono, lo lascia a te. Ha un valore didascalico, indiretto. Fa capire la musica a te che la suoni, e ti raccomanda - implicitamente - di farlo capire agli altri.

 

Eccoti alcune delle indicazioni di Satie: "Molto bianco", "Piuttosto azzurro", "Come un usignolo con il mal di denti", "Fisicamente smunto", "Su del velluto ingiallito", "ancora più barboso", "Optando coraggiosamente per la via più facile e compiacendosi della propria solitudine", "Raso terra", "Con una salutare superiorità"...

 

Tutto chiaro, no?

 

ag


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Personalmente, credo che l'indicazione iniziale sia uno dei più forti segnali che il compositore possa dare all'interprete. Se da un lato indicazioni troppo prolisse possono confondere, indicazioni troppo stringate o rigide (un'indicazione metronomica, ad esempio) rischiano di essere poco esaustive.

Io preferisco una via di mezzo: trovo molto agevole un'indicazione del carattere (il "Brumoso" che citi, magari affiancato ad un'indicazione più usuale come "andante brumoso") affiancata ad un possibile range di velocità (x ÷ y) o un'indicazione di massima (~xx; almeno xx...).

 

EB


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Non tutte le indicazioni di espressione sono da intendere come "istruzioni". In molti casi lo sono, in altri casi servono invece a rendere manifesto - almeno nelle intenzioni dell'autore - il carattere di un brano o di una parte di tale brano. Se trovi scritto, "chiaro" o "scuro", essendo chitarrista, sai che cosa fare: è un'indicazione che ha valore timbrico, e tu sai come realizzarla, suonando al ponticello oppure alla buca, e adoperando la diteggiatura della mano sinistra più adatta a creare suoni più o meno ricchi di armonici. Se trovi scritto "falsamente sentimentale", non puoi ricavarne un'istruzione su che cosa fare: l'indicazione in tal caso serve a renderti consapevole del carattere del brano, ma non ti dice come fare a renderlo nel suono, lo lascia a te. Ha un valore didascalico, indiretto. Fa capire la musica a te che la suoni, e ti raccomanda - implicitamente - di farlo capire agli altri.

 

Eccoti alcune delle indicazioni di Satie: "Molto bianco", "Piuttosto azzurro", "Come un usignolo con il mal di denti", "Fisicamente smunto", "Su del velluto ingiallito", "ancora più barboso", "Optando coraggiosamente per la via più facile e compiacendosi della propria solitudine", "Raso terra", "Con una salutare superiorità"...

 

Tutto chiaro, no?

 

ag

 

Tutto diventa chiaro nel momento in cui non c'è nulla di chiarificabile.

Per cui comprendo bene la scelta di Satie ed il suo desiderio di èpater les musiciens!


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Personalmente, credo che l'indicazione iniziale sia uno dei più forti segnali che il compositore possa dare all'interprete. Se da un lato indicazioni troppo prolisse possono confondere, indicazioni troppo stringate o rigide (un'indicazione metronomica, ad esempio) rischiano di essere poco esaustive.

Io preferisco una via di mezzo: trovo molto agevole un'indicazione del carattere (il "Brumoso" che citi, magari affiancato ad un'indicazione più usuale come "andante brumoso") affiancata ad un possibile range di velocità (x ÷ y) o un'indicazione di massima (~xx; almeno xx...).

 

EB

 

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