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Che cosa ne sa il pubblico musicale - quello che assiste ai concerti di musica classica, che ascolta i CD e le varie registrazioni, che magari legge qualche rivista musicale per appassionati - della chitarra? Che cosa ne sanno, del "nostro strumento", i musicisti stessi - quelli che suonano nelle orchestre, i cantanti, i direttori, i pianisti, i direttori artistici delle istituzioni musicali, i programmatori delle trasmissioni, i giornalisti che scrivono di musica? Se domandate a qualcuno degli esponenti di una delle suddette categorie chi è Chopin o Debussy, vi rivolgerà uno sguardo interrogativo, come per chiedervi quale senso abbia una domanda tanto ovvia e banale. Ma se gli domandate chi era Giulio Regondi, cadrà dalle nuvole.

 

L'idea che questo pubblico, percentualmente modesto a petto di quello che ascolta gli altri generi di musica, ma immenso se paragonato a quello dei concerti di chitarra, possa essere raggiunto da un messaggio informativo sull'esistenza di un repertorio ampio e meritevole di essere conosciuto, qual è quello della chitarra, non è stata mia: fino a quattro mesi fa, io avevo scritto solo testi storici, saggi, articoli, etc., destinati a coloro che, della chitarra, erano già ben consci, e quindi avevo scritto in una forma che dava per scontate certe conoscenze di base: per essere chiaro con un esempio, ho spiegato le caratteristiche specifiche della musica di Napoléon Coste - e di cento altri autori - a chi sapeva benissimo chi fosse stato il compositore dei "25 Studi op. 38".

 

La direzione di una casa editrice milanese - Curci - mi ha invece proposto di scrivere un libro sulla musica per chitarra destinato a coloro che amano la musica classica, che magari sono anche musicisti, ma che, di chitarra, sanno poco o nulla. In altre parole, mi ha chiesto di "raccontare" la chitarra ai pianisti e ai direttori d'orchestra, ai compratori di biglietti di concerti di musica classica che, da quando Segovia è mancato, di chitarristi non vedono nemmeno l'ombra, e di rivelare loro nomi, opere e gesta dei maestri della composizione chitarristica. L'idea dell'editore è quella di fare in modo che, alla domanda: "Chi era Fernando Sor?" possa rispondere non soltanto il maestro o lo studente di chitarra (e non è detto che sappia dire molto, oltre al fatto che era un chitarrista-compositore dell'Ottocento), ma anche l'architetto che ha in discoteca i Concerti Brandeburghesi , i Concerti di Vivaldi, le Sinfonie di Mozart e di Beethoven e magari i Quartetti di Bartók o il maestro di pianoforte che sa a memoria l'opera omnia di Chopin, ma che non ha mai sentito menzionare Dionisio Aguado. Ovviamente, a tale consapevolezza corrisponderebbe anche un vigoroso aumento degli ascoltatori dei concerti e dei dischi di chitarra, non destroungulati e non reduci dal recente festival di chitarra di San Martino di Castrozza - anche se a nessuno di questi campioni sarà vietato di acquistare il libro, e magari anche di leggerlo.

 

Dopo aver molto dubitato delle mie capacità di scrivere in uno stile che risultasse accettabile, e magari stimolante, per così diverse e differenti categorie di lettori "musicali", aventi in comune soltanto la loro beata - e non certo colpevole - ignoranza della chitarra, e dopo aver abbozzato e discusso con la direzione editoriale in questione alcune "prove di scrittura", mi sono convinto e anzi animato, e ho scritto il libro, attenendomi alle prescrizioni del committente: 210 pagine di testo, alle quali si aggiungeranno l'iconografia e le soglie. Il volume è in corso di impaginazione e verrà pubblicato tra qualche settimana, con una prefazione di Emilia de Segovia, la vedova di Andrés Segovia.

 

Comunico tutto ciò ai colleghi, agli studenti e ai lettori di questo forum riferendomi ai recenti accenni all' "isolamento della chitarra"...

 

Angelo Gilardino

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...era ora.....

 

In bocca al lupo e auguri per tutto...

 

LP

Ospite Neuland
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Fantastico. Quando verrà tradotto in inglese/tedesco???

 

Ci sono anche segni di speranza, talvolta: un 18 anni fa in Germania un mio collega è stato chiesto di fare il solista "nel concerto per chitarra e orchestra". Niente specificazioni, di che concerto si trattasse. Lui propose poi la "Fantasia para un gentilhombre" e il direttore dell'orchestra (di prima categoria al livello di stipendio, anche se non ai vertici delle grandi orchestre tedesche) cadde dalle nuvole a sapere che ce ne fosse un secondo concerto.

 

Due settimane fa, invece, in Svizzera, suonacchiai l'incipit della chitarra dal primo concerto di Giuliani e, attraverso la porta socchiusa, entrai un mio collega violinista: "Che bello il concerto di Giuliani. Che ne dici della versione per quartetto d'archi e chitarra?".

 

Esperienza personale, ovviamente, ma qualcosa potrebbe cambiare, voglio sperare, prima che la musica classica arrivi al punto di non essere più interessante al livello economico e di conseguenza sparendo del tutto, trascinando con se anche la chitarra classica.

 

Neuland

Ospite Neuland
Inviato
...praticamente lo stesso tipo di libro che il sottoscritto, Carlo Carfagna e Michele Greci abbiamo pubblicato per la Carisch nel 2007: . (...) Un manuale (...) che si rivolge con semplicità a tutti gli amatori dello strumento.

 

Nulla di nuovo sotto al cielo :)

 

 

Roberto Fabbri

 

Mah... Io ho capito che il libro di Gilardino sia rivolto a chi amassa la musica, ma non la chitarra, data la non-conoscenza dello strumento (che quindi la impossibilità di amarlo). Cosa non abbiamo capito, M° Fabbri?


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Inviato
Complimenti Maestro è praticamente lo stesso tipo di libro che il sottoscritto, Carlo Carfagna e Michele Greci abbiamo pubblicato per la Carisch nel 2007: "La storia della Chitarra".

 

Un manuale (nel vero senso della parola per dimensioni) ricco di materiale iconografico che si rivolge con semplicità a tutti gli amatori dello strumento.

 

Nulla di nuovo sotto al cielo :)

 

Dal momento che Carisch è una multinazionale sono in via di realizzazione anche le versioni spagnole, francesi e tedesche del libro.

 

Roberto Fabbri

 

Maestro, quali che siano i libri che Lei e io possiamo aver scritto o potremo scrivere, non hanno e non avranno mai nulla, assolutamente nulla in comune.

 

ag


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Dev'esserci qualcosa sotto...mi pare evidente...


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Orsù Maestro Fabbri, si sforzi di leggere e di capire un pò meglio altrimenti andiamo incontro alle solite polemiche. Il Maestro Gilardino ha detto che alla base di questo progetto editoriale c'è stata innanzi tutto la ricerca di "uno stile accettabile e stimolante" che è chiaramente l'elemento indispensabile per poter raggiungere l'obbiettivo di coinvolgere lettori che sanno poco o niente della chitarra. I manuali di cui invece lei parla, uso il plurale perchè oltre alla pubblicazione di cui lei è co-autore ce ne sono anche altri tutti più o meno simili, possono essere utili e interessanti per uno studente di chitarra ma non riuscirebbero a catturare l'attenzione di un pianista o di un cantante o di un direttore d'orchestra o di un lettore qualunque per più di due o tre pagine. Vuole farci credere che basta la biografia dei personaggi e qualche immagine ad alta risoluzione per incantare un lettore intelligente? L'impresa di questa pubblicazione è ardua ma il mondo della chitarra non poteva trovarsi in mani migliori :D Complimenti al Maestro Gilardino.


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Ovviamente, a tale consapevolezza corrisponderebbe anche un vigoroso aumento degli ascoltatori dei concerti e dei dischi di chitarra, non destroungulati e non reduci dal recente festival di chitarra di San Martino di Castrozza - anche se a nessuno di questi campioni sarà vietato di acquistare il libro, e magari anche di leggerlo.

 

 

Non so.

Questo significherebbe mettere in crisi una weltanschaung dove una sezione di una Romanza senza parole di Mendehelson è in realtà stata scritta da Tarrega, un po' di decenni dopo.

 

:mrgreen:


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Complimenti Maestro è praticamente lo stesso tipo di libro che il sottoscritto, Carlo Carfagna e Michele Greci abbiamo pubblicato per la Carisch nel 2007: "La storia della Chitarra".

 

Un manuale (nel vero senso della parola per dimensioni) ricco di materiale iconografico che si rivolge con semplicità a tutti gli amatori dello strumento.

 

Nulla di nuovo sotto al cielo :)

 

Dal momento che Carisch è una multinazionale sono in via di realizzazione anche le versioni spagnole, francesi e tedesche del libro.

 

Roberto Fabbri

 

Maestro, qualunque tipo di libro Lei e io possiamo o potremo avere scritto, non hanno e non avranno mai nulla, assolutamente nulla in comune.

 

ag

questo e' certo grazie a Dio, quindi dovra' trovare un titolo differente! :)

 

Si faccia gli affari Suoi, ché ai miei - compresi i titoli dei miei libri - ci penso io.

 

dralig

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