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composizione assistita

Cosa intendi per composizione assistita? Qualcosa fatto da una macchina? Se fosse così, il discorso non cambierebbe: se un pezzo funziona, funziona...ma non credo che una macchina possa fare un pezzo musicalmente interessante.

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composizione assistita

Cosa intendi per composizione assistita? Qualcosa fatto da una macchina? Se fosse così, il discorso non cambierebbe: se un pezzo funziona, funziona...ma non credo che una macchina possa fare un pezzo musicalmente interessante.

 

Una macchina può elaborare una quantità illimitata di combinazioni tra suoni assegnati, ma non può in alcun modo effettuarne una selezione in base a filtri che non siano matematici. Il concetto di "bello" o di "originale" o di "interessante" non è descrivibile matematicamente, quindi il prodotto delle elaborazioni della macchina dovrebbe poi essere selezionato da un cervello nel quale siano presenti e operativi i suddetti filtri: bello, originale, interessante. Finora, questo cervello è soltanto quello umano. Per scegliere, tra le combinazioni elaborate dalla macchina, quelle corrispondenti a criteri estetici, un essere umano dovrebbe lavorare di più di quanto non gli occorra per creare direttamente qualcosa di bello, di originale, di interessante. Quindi, per il momento, la macchina è efficiente ma del tutto stupida.

 

dralig


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assolutamente d'accordo


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Perchè Alan Turing ha dimostrato che la matematica (intesa computazionalmente!) di per sè non può essere in grado di dire se una cosa è vera o no... figuriamoci sindacare l'estetica!


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Una macchina può elaborare una quantità illimitata di combinazioni tra suoni assegnati, ma non può in alcun modo effettuarne una selezione in base a filtri che non siano matematici.

 

 

e sorge già un problema di notevole interesse. Chi le dice invece che questi filtri "matematici" non possano effettuare una selezione efficace in base, non ai suoi (della macchina), ma ai nostri criteri del bello?

 

 

Suppongo che HAL, prima di lavorare a tale selezione, Le domanderebbe che cosa Lei intenda per bello. Lei se la sentirebbe di darLe istruzioni in nome e per conto dell'umanità, o si limiterebbe a parlare per sé? E, nella seconda ipotesi, a che cosa Le servirebbe la macchina, dal momento che sa benissimo da solo che cosa è bello e che cosa non lo è?

 

 

 

La macchina potrà anche non pensare, ma noi, nella nostra storia di musici, con il nostro bagaglio tecnico, ci saremo fatti un'idea di quello che vogliamo comporre, a meno di non voler improvvisare (ma anche in questo...)

 

 

Certissimamente, e proprio per questo motivo trovo che sia, per il momento, infinitamente più comodo e sicuro inventare un pezzo di musica che selezionarne, attraverso un lavoro dalle proporzioni ago-pagliaio, i frammenti, prendendoli da una serie smisurata di combinazioni elaborate dalla macchina.

 

 

 

ag


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Suppongo che HAL, prima di lavorare a tale selezione, Le domanderebbe che cosa Lei intenda per bello. Lei se la sentirebbe di darLe istruzioni in nome e per conto dell'umanità, o si limiterebbe a parlare per sé?

 

 

HAL, se fosse programmato a dovere, mi consiglierebbe inanzitutto di non utilizzare dei software di multinazionali che costringono e limitano l'esercizio della creatività musicale (sequencer e software di notazione), e mi suggerirebbe di utilizzare ambienti di programmazione musicale dove ogni utente può parlare per sé vincolando la macchina sul da farsi e non il contrario. :)

 

 

E, nella seconda ipotesi, a che cosa Le servirebbe la macchina, dal momento che sa benissimo da solo che cosa è bello e che cosa non lo è?

 

 

Spesso non lo so. Ne francamente mi interessa molto saperlo. Un brano di musica per me è semplicemente necessario, non bello o brutto che sono categorie che ha utilizzato lei quando ha detto

 

Il concetto di "bello" o di "originale" o di "interessante" non è descrivibile matematicamente

 

allora le ho risposto che se lei allora lo desidera può benissimo adattare quei filtri alle sue esigenze (l'ambiente è programmabile per cui si adatta senza problemi a qualsiasi necessità) . Ma tornando alla sua questione "a che cosa Le servirebbe la macchina, dal momento che sa benissimo da solo che cosa è bello e che cosa non lo è?"

...a me interessa altro...interessano le virtualità nascoste...

E' evidente che il compositore nello sviluppare le sue intuizioni, mette in gioco anche altre possibilità, altre virtualità. Il compositore sceglie sempre, indipendentemente dalla macchina o no, da una miriade di possibilità che vincola in modo sempre più approfondito in una sorta di gioco di scatole cinesi. Parafrasando Petrassi l'esito felice di una scelta è sempre bilanciato dal dubbio. E' la logica conseguenza dello sviluppo, inteso come tecnica compositiva.

Ci sono molti modi per arrivare a e/o sviluppare una intuizione. Alcuni di questi momenti sono nitidi nella mente del compositore, altri meno. Allora si fa ricorso all'artigianato, che altro non è che un modo per vincolare le nostre scelte. La composizione assistita spesso si inserisce qui. Quindi si valutano le soluzione esattamente come si poteva fare tradizionalmente, indipendentemente dalla macchina e soprattutto indipendentemente da ciò che magari in modo precipitoso abbiamo ritenuto "bello". Questo mi interessa. Esplorare possibilità inespresse.

E per quello che riguarda il virtuale possibile in composizione: purtroppo non nascono tutti Mozart, ci sono anche i Beethoven e gli Stravinsky che appuntano come dei dannati. Lei scrive di getto anche negli sviluppi?

 

 

Certissimamente, e proprio per questo motivo trovo che sia, per il momento, infinitamente più comodo e sicuro inventare un pezzo di musica che selezionarne, attraverso un lavoro dalle proporzioni ago-pagliaio, i frammenti, prendendoli da una serie smisurata di combinazioni elaborate dalla macchina.

 

ag

 

La composizione assistita, almeno per come la utilizzo io, non interviene sempre e quando lo fa solitamente non interviene su di una composizione "intera". Interviene solo quando si rende necessaria; e non si rende

necessaria quando si parla di invenzione! L'invenzione appartiene di diritto al creatore/compositore e difficilmente in questa fase può intervenire il calcolatore. Semmai è in altri momenti che si rende utile: per semplificare come dicevo, nelle forme dello sviluppo, quelle della tradizione, quelle novecentesche e quelle che non si daranno mai in, perchè la mano, nel tempo-uomo, non potrà mai stare dietro alle "intuizioni" di una tale potenza di calcolo. 8-)

 

Ho capito. Prima, no, non avevo capito - sono un anziano che ha imparato a usare il computer troppo tardi (sto parafrasando Pavese, ma accade per caso). Ecco, ogni giorno mi rendo conto del mio modo di essere attraverso la constatazione di quel che non sono e di quel che non voglio (altra parafrasi, ma vivaddio, mentre si può rimproverare a una persona persona di aver " visto troppi film ", non le si rimprovererà mai di aver letto troppe poesie). La composizione assistita non la voglio. Non è un rifiuto ispirato da sentimenti negativi, no. E' che io proprio non la voglio per me.

 

Si, io scrivo di getto. Poi, di getto correggo un centinaio di volte. Come diceva Ravel, è difficile che io scriva una nota senza provare, al suo posto, anche le altre undici.

 

dralig


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Suppongo che HAL, prima di lavorare a tale selezione, Le domanderebbe che cosa Lei intenda per bello. Lei se la sentirebbe di darLe istruzioni in nome e per conto dell'umanità, o si limiterebbe a parlare per sé?

 

 

HAL, se fosse programmato a dovere, mi consiglierebbe inanzitutto di non utilizzare dei software di multinazionali che costringono e limitano l'esercizio della creatività musicale (sequencer e software di notazione), e mi suggerirebbe di utilizzare ambienti di programmazione musicale dove ogni utente può parlare per sé vincolando la macchina sul da farsi e non il contrario. :)

 

 

E, nella seconda ipotesi, a che cosa Le servirebbe la macchina, dal momento che sa benissimo da solo che cosa è bello e che cosa non lo è?

 

 

Spesso non lo so. Ne francamente mi interessa molto saperlo. Un brano di musica per me è semplicemente necessario, non bello o brutto che sono categorie che ha utilizzato lei quando ha detto

 

Il concetto di "bello" o di "originale" o di "interessante" non è descrivibile matematicamente

 

allora le ho risposto che se lei allora lo desidera può benissimo adattare quei filtri alle sue esigenze (l'ambiente è programmabile per cui si adatta senza problemi a qualsiasi necessità) . Ma tornando alla sua questione "a che cosa Le servirebbe la macchina, dal momento che sa benissimo da solo che cosa è bello e che cosa non lo è?"

...a me interessa altro...interessano le virtualità nascoste...

E' evidente che il compositore nello sviluppare le sue intuizioni, mette in gioco anche altre possibilità, altre virtualità. Il compositore sceglie sempre, indipendentemente dalla macchina o no, da una miriade di possibilità che vincola in modo sempre più approfondito in una sorta di gioco di scatole cinesi. Parafrasando Petrassi l'esito felice di una scelta è sempre bilanciato dal dubbio. E' la logica conseguenza dello sviluppo, inteso come tecnica compositiva.

Ci sono molti modi per arrivare a e/o sviluppare una intuizione. Alcuni di questi momenti sono nitidi nella mente del compositore, altri meno. Allora si fa ricorso all'artigianato, che altro non è che un modo per vincolare le nostre scelte. La composizione assistita spesso si inserisce qui. Quindi si valutano le soluzione esattamente come si poteva fare tradizionalmente, indipendentemente dalla macchina e soprattutto indipendentemente da ciò che magari in modo precipitoso abbiamo ritenuto "bello". Questo mi interessa. Esplorare possibilità inespresse.

E per quello che riguarda il virtuale possibile in composizione: purtroppo non nascono tutti Mozart, ci sono anche i Beethoven e gli Stravinsky che appuntano come dei dannati. Lei scrive di getto anche negli sviluppi?

 

 

Certissimamente, e proprio per questo motivo trovo che sia, per il momento, infinitamente più comodo e sicuro inventare un pezzo di musica che selezionarne, attraverso un lavoro dalle proporzioni ago-pagliaio, i frammenti, prendendoli da una serie smisurata di combinazioni elaborate dalla macchina.

 

ag

 

La composizione assistita, almeno per come la utilizzo io, non interviene sempre e quando lo fa solitamente non interviene su di una composizione "intera". Interviene solo quando si rende necessaria; e non si rende

necessaria quando si parla di invenzione! L'invenzione appartiene di diritto al creatore/compositore e difficilmente in questa fase può intervenire il calcolatore. Semmai è in altri momenti che si rende utile: per semplificare come dicevo, nelle forme dello sviluppo, quelle della tradizione, quelle novecentesche e quelle che non si daranno mai in, perchè la mano, nel tempo-uomo, non potrà mai stare dietro alle "intuizioni" di una tale potenza di calcolo. 8-)

 

Scusami Fabio, ma non sono assolutamente d'accordo. Lo dico perchè questo programma insulta 10 anni di studi di composizione, e l'attività e l'artigianato di un compositore. Non si lavora così, scusami.

 

Francesco


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HAL, se fosse programmato a dovere

 

[CUT]

 

dietro alle "intuizioni" di una tale potenza di calcolo.

 

Fabio, maledizione, hai stuzzicato (e non poco) la mia curiosità. Con tutta la roba che ho da fare adesso mi toccherà leggere la tua musica.


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Secondo me, le accuse di inganno e truffa mosse a Fabio Selvafiorita ed al suo metodo, sono del tutto fuori contesto e, in questo senso, pretestuose.

I computer sono macchin e fondamentalmente imbecilli. Capiscono solo due cose: 0 e 1. Con esse, e solo con esse, possono avere a che fare (almeno finché ci si baserà sulla tecnologia binaria... le reti neurali sono ancora molto lontane dall'essere sviluppate...), e solo quello sanno capire. Cosa fare con quei numeri è un'istruzione che deve - necessariamente - arrivare dall'esterno. E' come sperare che l'editing audio possa sanare le pecche di un interprete: se l'interprete registrato non vale niente, le sue registrazioni contunueranno a non valere niente; se il compositore non vale niente, le sue composizioni - assistite o meno - continueranno ad essere carta straccia.

L'ottica di Fabio - che io non critico, in ambito musicale, in alcun modo, né positivo né negativo - è un passo avanti rispetto all'utilizzo che tantissimi utenti fanno dei computer: in quasi trent'anni di diffusione dei calcolatori elettronici, la maggior parte degli utilizzatori li usa ancora come dei sofisticati fogli di carta in cui annotare delle cose... (in quanti sanno che MS Excel, ad esempio, sa fare qualcosa (molto!!) di più che gestire delle tabelle di dati immessi a mano???) in questo senso, l'informatica ha clamorosamente fallito il suo scopo. Far sì che un computer "impari" a svolgere un certo tipo di operazioni non significa certo barare: significa aver indirizzato i proprî sforzi verso lo strumento di scrittura, così da renderlo veramente un aiuto in campo lavorativo, e non solo una stilografica con monitor e Hard disk.

E' il caso di capire come funzionano gli algoritmi segnalati da Fabio: non credo che uno con la sua preparazione ed il suo intelletto affiderebbe la propria creatività ad un Music maker... e non mi pare che i programmi descritti siano ascrivibili a questa famiglia


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Quindi il fine giustifica i mezzi...Tu con il tuo prodotto "adulterato" hai ingannato molta gente:

 

Senza indossare toghe, non mi sembra che si tenti di ingannare nessuno.

 

Mi dispiace non potrò mai accettare il fatto che sia un algoritmo, per quanto avanzato ed elaborato, a condizionare, indirizzare le mie scelte musicali!

 

Ma da quel che Fabio ha descritto, non è questo che accade.

La fase di "assistenza", da quello che ho capito, non ha nulla a che vedere con il lato creativo.

 

la tua non è altro che mistificazione dell'arte della composizione.

 

Tu, Roberto, da come scrivi, vuoi dare ad intendere che conosci bene l'arte della composizione ma poi ti sbracci e ti dibatti per musica di quart'ordine che non andrebbe bene neanche come sottofondo per i centri Oviesse. Mi domando se non sia il caso di approfondire l'argomento, prima di tentare di affondarlo a priori.

 

Ho avuto l'opportunità di leggere la tesi di Fabio e ci sono molti spunti interessanti

Riporto qui una pagina della pubblicazione (pronto a rimuoverla immediatamente se Fabio non fosse d'accordo).

 

 

Tesi1.png

 

Tesi2.png

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