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Buona sera a tutti...Ho preparato il programma di quinto anno e devo dare l'esame a giugno a santa cecilia...Il mio insegnante mi ha proposto di arricchire la mia preparazione suonando in duo con un suo allievo. Io non ho mai suonato in un duo e ,anche se ritengo di essere una valida esecutrice,non mi ritengo una vera musicista. Mi sono sempre affidata allo spartito e sono progredita tecnicamente e espressivamente ma la mia conoscenza della musica è scarsa. Una mia amica mi ha detto che è molto più complicato suonare insieme e non basta studiare un pezzo anche molte ore come si fa quando si suona da soli...Dovrei fare la prima chitarra e vorrei sapere se è poi così difficile suonare in due o più persone o se lo studio della propria parte può supplire alle carenze conoscitive. Grazie

Ilaria

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no ilaria non è così difficile suonare in duo!

bisogna certo avere le idee chiare sulla partitura che state affrontando, la divisione delle parti, cosa deve emergere, perchè deve emergere, mettere delle diteggiature adeguate che possano essere valide per entrambi le parti.

insomma un lavoro che non fai da sola ma,ragionato, insieme, anche senza chitarre, esaminando insieme la partiture.

in ogni caso ti consiglio di iniziare con cose semplici tipo carulli & co.

ti assicuro che sarà divertente...


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Buona sera a tutti...Ho preparato il programma di quinto anno e devo dare l'esame a giugno a santa cecilia...Il mio insegnante mi ha proposto di arricchire la mia preparazione suonando in duo con un suo allievo.

 

Se hai un Esame di Quinto anno da sostenere, mi concentrerei anima e corpo (questi due mesi) sul programma da presentare limandone dettagli e perfezionando piccoli particolari.

 

Lascerei al dopo esame l'esperienza della musica da camera.


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Grazie di avermi risposto...Sei stato molto gentile. Anche io penso che dovrei concentrarmi solo sul quinto ma il mio insegnante ritiene che sia il caso di arricchirlo anche con pezzi da repertorio di difficoltà maggiore..Il fatto è che porto un programma non proprio facilissimo...I pezzi antichi (Canarios di Sanz, The Most Sacred Queen Elizaberth,Her Galliard di Dowland e una fantasia di Francesco da Milano) sono piuttosto lunghi e non facilissimi...Anche il resto del programmma scelto non scherza! Se consideriamo inoltre che ho smesso di suonare a 18 anni per ben7 anni e ho ripreso a studiare di nuovo seriamente quest anno, sento di voler canalizzare le mie energie principalmente sull'esame...So che non siamo tutti uguali ed io, per raggiungerere il risultato voluto, ho bisogno di studiare tutti i giorni e anche un bel pò...Boh vabbè. Sono orrendamente in ansia. LO CONFESSO. Credo di avervi scocciato un bel pò. Grazie dei consigli!

P.S.( A proposito il pezzo che devo suonare in duo è un rondò in Sol M, Op. 34...Sapevo che dovrebbe circolare un incisione di Williams e Bream...E' così?)


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Grazie di avermi risposto...Sei stato molto gentile. Anche io penso che dovrei concentrarmi solo sul quinto ma il mio insegnante ritiene che sia il caso di arricchirlo anche con pezzi da repertorio di difficoltà maggiore..

 

a che pro se è lecito chiederlo?


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Anche io faccio la stessa cosa di Ilaria.

Non voglio fossilizzarmi su scale e arpeggi.


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Vladimir, credo che sia utilissima l'esperienza della musica da camera ma non a ridosso di un Esame.


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Liolanda a che pro la musica da camera e i pezzi da repertorio dici? Boh...credo per far crescere una persona come musicista oltre che come studente...però attualmente sento di volere canalizzare le mie energie...Tra le altre cose ho pure una tendinite da qualche giorno. Dovendo proprio sforzare il polso preferirei farlo per l'esame...comunque...E' difficile stabilire cosa sia giusto fare in certi casi. Alcuni allievi affrontano le cose in un modo altri in un altro..Credo sia soggettivo. Sento che per me è troppo...Magari un'altra persona reagirebbe con più disinvoltura e non avrebbe difficoltà a distribuire le energie su vari fronti senza disperderle...Io faccio fatica..


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Liolanda a che pro la musica da camera e i pezzi da repertorio dici? Boh...credo per far crescere una persona come musicista oltre che come studente...però attualmente sento di volere canalizzare le mie energie...Tra le altre cose ho pure una tendinite da qualche giorno. Dovendo proprio sforzare il polso preferirei farlo per l'esame...comunque...E' difficile stabilire cosa sia giusto fare in certi casi. Alcuni allievi affrontano le cose in un modo altri in un altro..Credo sia soggettivo. Sento che per me è troppo...Magari un'altra persona reagirebbe con più disinvoltura e non avrebbe difficoltà a distribuire le energie su vari fronti senza disperderle...Io faccio fatica..

 

Liolanda interverrà successivamente ma credo che la sua domanda fosse "a che pro prima di un esame".

 

Parli di tendiniti, sforzi e dici "sento che per me è troppo".

Brutti sintomi.

Al tuo posto starei molto attento a non arrivare sfinito a Giugno e bruciare anni di lavoro a causa di tensioni inutili.

Non ho idea del tuo grado di preparazione ma qualunque esso sia mancano più o meno due mesi all'esame.

Lascerei perdere tutto ciò che non è contemplato dal programma e mi concentrerei sulla prova in modo completo.

 

Due mesi sono tanti per un programma di Quinto Anno e si può fare molto con una applicazione giornaliera e costante.

 

In bocca al lupo.

 

E facci sapere, ovviamente.


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Suonare in duo è divertente. Può anche essere estremamente utile a livello didattico. Magari uno dei due componenti ha delle caratteristiche che l'altro non ha. Magari ad entrambi fa bene andare un po' più a tempo. Serve anche a far aprire le orecchie ad un allievo che è incapace (in minore o maggior misura) di ascoltare il suono che produce. Oltre al fatto che stimola la lettura all'impronta, la curiosità, obbliga a "buttare le mani" per seguire il proprio compagno, staccare tempi diversi da quelli che avresti scelto da solo, adeguare le dinamiche all'altro... Tutte cose che fanno diventare musicisti migliori. Per quanto riguarda le remore dovute alla "vicinanza" della data dell'esame, queste sta al maestro di Ilaria scioglierle. Magari la preparazione è già buona. Magari Ilaria prende questo esame troppo sul serio ed il suo maestro vuole "scuoterla" un po'.

 

Il rischio di restare fermi su di un repertorio troppo a lungo è quello di arrivare ad un concerto o ad un esame senza energia. Quel particolare repertorio ci ha già detto tutto e noi ci siamo fossilizzati nella nostra interpretazione. Con il rischio di "standardizzare" la prestazione fisica al prezzo di una certa aridità esecutiva. Anche in un esame dovrebbe sempre trasparire il piacere di suonare.

 

Un maestro, cara Ilaria, serve proprio a questo. Dovrebbe essere in grado di suggerire ad un allievo quei passi che salvaguardino la sua crescita come musicista e strumentista e che magari preservino anche la sua salute mentale.

 

Personalmente sarei incline a suggerire di suonare in duo, in trio, in quartetto ed in qualunque altra formazione. Diventerà una musicista più "pronta" e tornerà a casa con la voglia di suonare ancora, da sola o in compagnia...

 

Cordialmente

 

Catemario

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