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Nuovi CD di musica del XX e del XXI secolo

Suonare in duo


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Si il mio perseverare (.....) è dovuto solo alla bellezza della musica e della chitarra per me. E' che ne ho troppo rispetto e quindi mi pongo il problema di quanto sia giusto continuare in un cammino se non ti senti all'altezza... Sicuramente non è per ambizione che parlo così, bensì per rispetto verso ciò che amo. non voglio dimostrare di essere un'artista. Amo solo andare fino in fondo nella conoscenza delle mie capacità...Non amo le bugie ecco...A volte l'ansia di verità è controproducente perchè non conosce gradualità. O SEI in un modo o NON SEI..E' così che ci si rovina la vita insomma! E' una questione di estremismo nella ricerca di chi si è veramente...

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Liolanda a che pro la musica da camera e i pezzi da repertorio dici? Boh...credo per far crescere una persona come musicista oltre che come studente...però attualmente sento di volere canalizzare le mie energie...Tra le altre cose ho pure una tendinite da qualche giorno. Dovendo proprio sforzare il polso preferirei farlo per l'esame...comunque...E' difficile stabilire cosa sia giusto fare in certi casi. Alcuni allievi affrontano le cose in un modo altri in un altro..Credo sia soggettivo. Sento che per me è troppo...Magari un'altra persona reagirebbe con più disinvoltura e non avrebbe difficoltà a distribuire le energie su vari fronti senza disperderle...Io faccio fatica..
...forse sono la persona meno indicata a dare consigli, ma secondo me dovresti fermarti un attimo. Se parli di sforzare il polso, probabilmente c'è qualcosa che non va nelle tue mani... e al di là di questo, se hai ancora tanta paura, vuol dire che c'è ancora qualcosa che ti fa dubitare dei tuoi mezzi... e in questi casi forse dovresti studiare un annetto in più... e magari a Giugno dell'anno prossimo potrai afrontarlo serenamente...
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parlo di sforzare il polso perchè da quando ho ripreso ho studiato molto e mi è venuta una tendinite che mi sta dando molto fastidio...Spero che passi prima dell'esame..Bè per quanto riguarda aspettare ancora non saprei....il programma l'ho preparato tutto ormai...Non so se un anno possa risolvere le mie incertezze...Può darsi di si ma sarebbe un peccato...Mi sono impegnata parecchio e ritengo che non sarebbe giusto rimandare adesso...Mi rimarrebbe sempre il dubbio di come sarebbe andata se avessi avuto il coraggio di andare...La vivrei come una rinuncia..

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( fine argomento...credo che sia a tutti chiaro che teng'n'anzia'n cuoll che me se porta e non c'è molto da aggiungere)...I miei ossequi

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Ilaria " non ti curar di loro, ma guarda e passa". Fortunatamente non siamo tutti come "teng'n'anzia'n cuoll...."

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Si il mio perseverare (.....) è dovuto solo alla bellezza della musica e della chitarra per me. E' che ne ho troppo rispetto e quindi mi pongo il problema di quanto sia giusto continuare in un cammino se non ti senti all'altezza... Sicuramente non è per ambizione che parlo così, bensì per rispetto verso ciò che amo. non voglio dimostrare di essere un'artista. Amo solo andare fino in fondo nella conoscenza delle mie capacità...Non amo le bugie ecco...A volte l'ansia di verità è controproducente perchè non conosce gradualità. O SEI in un modo o NON SEI..E' così che ci si rovina la vita insomma! E' una questione di estremismo nella ricerca di chi si è veramente...

 

Se mi posso permettere, darei ascolto alle parole di Pico.

Credo che il banco di prova dello studio di uno strumento metta completamente a nudo le peculiarità di ciascuno di noi e soprattutto molte debolezze psicologiche.

Confrontarsi con uno studio giornaliero molto impegnativo, solitario, in cui alla fine bisogna trovare la propria strada in un certo senso da soli (é ovvio che non voglio sminuire la valenza di un buon Maestro, che è fondamentale), con molti momenti "frustranti" (quello non mi viene, o meglio, non mi viene ancora), sottostare al giudizio degli altri, l'emozione di suonare in pubblico, sono certo situazioni al limite che molte persone nella loro vita evitano come la peste.

Ho un vecchio amico che era un contrabbassista dotatissimo, con una carriera piuttosto probabile, che è crollato letteralmente sotto i colpi dello studio, senza dar mai segni evidenti di non arrivare a fare qualcosa, semplicemente era paralizzato dalla paura di non farcela, tanto da arrivare a buttare tutto via e dedicarsi completamente allo studio del diritto...ovvio che questo non gli ha risolto niente, i suoi problemi ce li ha e se li tiene (incapacità di gestire l'emotività a tutti i livelli, anche nello studio "normale"), ma è indiscutibile che la strada che ha scelto "sollecita" molto meno le sue fragili giunture.

Nessuno potrà mai toglierti il dubbio di non essere all'altezza, se non tu stessa: preoccuparsi della Verità o dell'essere non sono questioni conciliabili con il percorso verso conoscenza di se stessi, a meno che tale verità sia la nostra (cioè il nostro essere fedeli a noi stessi) e tale essere il nostro essere più autentico.

Tutto il resto è sintomo di un qualche disagio che forse canalizzi nel tuo suonare.

A me é successo per anni così (anch'io ho avuto una lunga pausa prima di ricominciare a suonare la chitarra classica, la mia è durata 10 anni), fino a che non ho fatto i conti con la mia vita, il mio passato, quello che volevo fare e quello che non volevo fare.

Risolti quelli il resto si costruisce da solo, con fatica certamente, sacrificio, dedizione, amore, passione, gioia, anche ansia e mille difficoltà.

I pezzi ci sono tutti, non sappiamo quale sarà la figura che apparirà componendo il puzzle, ma se si ha la pazienza (e la forza) di comporli si presenterà qualcosa di perlomeno autentico.

Se il tuo pensiero é che forse non diventerai brava come Segovia forse é meglio che ripensi alle tue scelte, ma dubito che tu sia così sciocca.

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Son venute fuori un sacco di cose, provo a dire la mia su alcune.

 

Se c' è la attrattiva per la musica c'è abbastanza per iniziare e andare avanti, a meno che non ci siano limitazioni oggettive e insuperabili che possono essere di vario tipo.

Se fare musica a livello e in modo professionale o no è un problema diverso; la risposta dipende dal verificarsi di ulteriori condizioni. Ma ci mancherebbe che non potendo fare il musicista di professione si debba rinunciare allo studio della musica e dello strumento, non ne vedo nessuna ragione.

 

Il talento è diverso dallo studio, prima si han le idee chiare su questo e meglio è; ma senza studio il talento non viene fuori, mentre lavorando si può scoprire di essere capaci di cose che non si sospettava.La capacità di lavoro è anch'essa un talento, del resto.

 

Riguardo l'aspetto medico della questione bisogna affidarsi appunto ad un medico e non ad un forum di chitarristi; attenzione a continuare a forzare in presenza di sintomi di dolore, a quanto so la prima terapia in questi casi è il riposo, ed insistere può portare a conseguenze anche gravi e permanenti; ma, ripeto, qui è da consultare un medico, anche il maestro su questo deve stare al suo posto.

 

Invece sulla preparazione e sul consiglio in merito al da farsi concordo abbastanza con Matarazzo; per giudicare bisognerebbe che un insegnante affidabile potesse verificare la situazione attaverso una conoscenza diretta, ascoltando e vedendo l'allievo. Un forum in questo senso è limitato, per cui vale il consiglio di Catemario: se si hanno elementi poer fidarsi del maestro lo si segue, se no si cerca una persona di cui fidarsi. Il proprio disagio o bisogno rimane il criterio da usare nella valutazione del proprio insegnante e nella eventuale ricerca; se uno ti aiuta è affidabile, se aggrava il problema non lo è.Così si evita di farsi prendere in giro.

E per valutare se l'insegnante aiuta bisogna almeno inizialmente avere motivi per dargli fiducia (per esempio, ci piace come suona, o ci piacciono i suoi allievi) e quindi seguire lealmente il percorso che indica; facendo si vede, si verifica.

 

Che poi una attitudine alla ricerca del Vero con la v maiuscaola sia controproducente, è un assioma della cultura dominante sul quale mi permetto di dissentire, ma questo ci porterebbe un po' in là...

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Ciao Ilaria,

Lascia perdere le battute di spirito, c'è chi non riesce a prodursi in altro che questo.

Concordo con l'intervento dei M.° Catemario e Bonaguri, che suggeriscono una equlibrata e sapiente valutazione del tuo stato d'animo attuale, in rapporto alla esperienza con il tuo insegnante.

Mi permetto di consigliarti di fare molta attenzione a non sottovalutare la tendinite; considera che buona parte del tuo "malessere" potrebbe anche essere aumentato da una non perfetta efficienza fisica.

Consulta un medico che conosca bene i problemi articolari dei musicisti, approfitta della pausa di riposo terapeutico per riflettere un po' su tutto.

 

Un forum non è certo una Bibbia, nè la soluzione a un problema, ma a volte solo il condividere una nostra sensazione o un pensiero, senza esporsi personalmente come nella vita reale, può aiutare a trovare un sollievo e un senso di ascolto e condivisione che non è poco. Anzi.

 

Auguroni

 

Butterfly

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Condivido pienamente quanto esposto dai maestri Catemario e Bonaguri e da Butterfly.

Per esserti procurata una tendinite devi aver studiato davvero tanto..penso che tu sia il classico tipo (mi sono accorto di esserlo anche io) che prima di un esame mostra tanta debolezza e paura - che magari c'è - ma che invece, una volta presentatisi davanti alla commissione, tutto si lascia trasparire ai professori fuorchè emotività, timidezza e paura.

 

Il mio è un complimento, e sono convinto che dinanzi alla commissione farai un figurone. Ma finchè quel giorno nn arriva o nn si approssima quella data, tu resterai sempre così come ti senti ora.

 

Auguri anche da parte mia,

 

Antonio

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Antonio ha abbsatanza ragione....Di solito mi "ansieggio " tanto prima di una prova importante e poi , quando arriva il fatidico momento, sono quasi rilassata...però l'anno scorso le mie certezze sono crollate quando ho visto che l'emozione mi prendeva alla gola durante l'esame di solfeggio...Non ero abituata ad essere così agitata anche durante un esame! Comunque oggi ho suonato in duo...E' andata discretamente ma "si può dare di più". Ho sentito una stanchezza emotiva infinita ed ho avuto difficoltà a curare alcuni aspetti espressivi perchè l'ansia di sbagliare mi faceva concentrare solo sulla prevenzione degli errori...Mi è sembrato già tanto per me...Ho toccato con mano che ci sono approcci diversi alla musica, al confronto...Il ragazzo che suonava con me sembrava sereno...Io ero tesa come una corda di CHITARRA (....). Per quanto riguarda il mio insegnante, io lo stimo parecchio...Ritengo di essere io il problema non lui. Credo che lui ami incentivare i suoi allievi proponendogli attività che ampliano gli orizzonti di un musicista...E' solo che io faccio una discreta fatica psicologica, tecnica e fisica ultimamente(tendinite...) a seguire tanti input....

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